Papa ai cardinali: né gloria né potere

Nominati 22 nuovi porporati e decisi sette nuovi santi. Benedetto XVI chiede preghiere per poter reggere il timone della Chiesa.

18/02/2012
(In copertina e in questo servizio, foto Reuters).
(In copertina e in questo servizio, foto Reuters).

Da oggi, con il quarto Concistoro svolto da Benedetto XVI, i componenti del Collegio cardinalizio sono in totale 213. Fra loro i 125 elettori, di età inferiore agli ottant’anni, che entrerebbero in un eventuale Conclave. Ai nuovi cardinali, ha affermato papa Ratzinger nell’omelia, «è affidato il servizio dell’amore: amore per Dio, amore per la sua Chiesa, amore per i fratelli con una dedizione assoluta e incondizionata, fino all’effusione del sangue, se necessario, come indica il colore rosso degli abiti indossati».

Per la prima volta, durante la cerimonia sono stati svolti tutti i rituali che in precedenza erano suddivisi fra due celebrazioni: l’imposizione della berretta cardinalizia, la consegna dell’anello e l’assegnazione a ciascuno di una chiesa di Roma quale segno di partecipazione alla sollecitudine pastorale del Santo Padre. Successivamente è stata anche annunciata la prossima canonizzazione di sette beati, fra i quali l’italiano Giovanni Battista Piamarta.

Commentando la lettura evangelica, nella quale Gesù si presenta come servo, offrendosi quale modello da imitare e da seguire, Benedetto XVI ha sottolineato che «l’allusione è chiarissima: il calice è quello della passione, che Gesù accetta per attuare la volontà del Padre. Il servizio a Dio e ai fratelli, il dono di sé: questa è la logica che la fede autentica imprime e sviluppa nel nostro vissuto quotidiano e che non è invece lo stile mondano del potere e della gloria».

Parole in linea con quanto il Papa aveva detto ieri, introducendo la Giornata di preghiera e di riflessione con i cardinali. Ribadendo l’importanza dell’Anno della fede che si avvierà il prossimo 11 ottobre, aveva affermato che il motto di questo Anno potrebbe essere riassunto nelle parole: «Vivendo la verità nella carità».

A conclusione dell’odierna omelia, una toccante richiesta di Benedetto XVI, che è sembrata anche una risposta alle tristi polemiche di questi giorni sulla possibilità delle sue dimissioni: «Pregate anche per me, affinché possa sempre offrire al popolo di Dio la testimonianza della dottrina sicura e reggere con mite fermezza il timone della santa Chiesa».

Saverio Gaeta
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Postato da nicolag il 23/02/2012 01:24

Benedetto XVI dice parole sante. Denaro e potere sono in antitesi con la spiritualità. Tenuto conto delle notizie riservate su vicende vaticane recentemente pubblicate sui giornali, di cui bisognerebbe fare pure qualche cenno,chiaramente con spirito costruttivo,su Famiglia Cristiana,non può non considerarsi che provvedimenti razionali aiuterebbero la Chiesa a svolgere meglio la sua missione. Una netta separazione fra funzioni amministrative (da affidare esclusivamente a personale laico,con obbligo di trasparenza massima e di analitica rendicontazione) e funzioni di culto ( incluse ovviamente le direttive altrettanto trasparenti e di determinazione collegiale, a cui le funzioni amministrative dovrebbero attenersi) risulta indispensabile primo passo per non smarrire la difficile strada evangelica.

Postato da Franco Salis il 21/02/2012 18:43

Mi pare che la risposta a spark la dia Dante Paradiso canto primo vv 1-3 che riporto: “La gloria di colui che tutto move// per l’universo penetra, e risplende//in una parte più e meno altrove”. Dio manifesta la sua gloria ovunque, ma vi sono luoghi in cui risplende di più e in altri di meno. Il Vaticano essendo un luogo di potere è uno di questi ultimi. Cerca almeno di non bestemmiare, con l’invito di rispetto dello Spirito Santo, e attribuire allo Spirito Santo atti che sono propri dell’agire umano. Se il Papa e il collegio cardinalizio “non risplende” non è “colpa” dello Spirito Santo che non si cura delle beghe degli uomini. Così pensando ci riporti all’epoca prima di Cristo in cui gli dei prendevano parte alle azioni malsane degli uomini. Il compito che il Papa affida ai neo cardinali è proprio di tutti i cristiani. Sono molti i cristiani morti per la fede senza essere cardinali. Ah ,a proposito, tanto per cambiare, i cardinali non conoscevano il loro ruolo? Era proprio necessario che lo ricordasse loro il Papa? Ma quando la smetti di supportare acriticamente tutto e sempre tutto quello che ti viene propinato? Quando un cardinale ,anche vescovo di una città metropolitana ,per esempio, sposta un prete da una parrocchia ad una altra senza informarne né discuterne con i fedeli esercita potere o servizio.Anche qui c'è "accredine" come detto da altro lettore?Ciao

Postato da martinporres il 19/02/2012 18:16

La conistenza numerica dei Cardinali Italiani potrebbe esaltarne, per paradosso, la debolezza. Penso che bisogna avere molto rispetto per lo Spirito Santo, sempre e comunque!!

Postato da spark il 19/02/2012 11:05

Qualcuno mi sa spiegare perche' i due continenti dove vi e' un aumento del numero dei fedeli, l'America Latina (due nuovi cardinali) e l'Africa (NESSUN nuovo cardinale), sono cosi' scarsamente rappresentati nel nuovo concistoro, caratterizzato da un alto numero di italiani e di curiali? Per favore, in eventuali risposte, non tiriamo in ballo lo Spirito Santo!. Osvaldo Bardelli

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