Il Papa: servono nuovi politici cattolici

Al via il viaggio ad Aquileia e Venezia. Benedetto XVI rilancia l'appello di due anni fa. Al centro la famiglia, ancora grave la crisi economica.

08/05/2011
Fedeli in piazza san Marco a Venezia
Fedeli in piazza san Marco a Venezia

Il Papa arriva ad Aquileia e rilancia l’appello per una nuova generazione di politici cattolici. Il giorno dopo il Messaggio all’Assemblea nazionale dell’Azione Cattolica nel quale aveva sottolineato che la vita pubblica ha bisogno della forza morale dei cattolici raccomanda di nuovo a tutta la Chiesa italiana “l’impegno a suscitare una nuova generazione di uomini e donne capaci di assumersi responsabilità dirette nei vari ambiti del sociale, in modo particolare in quello politico”. Il nuovo appello arriva a quasi due anni dalla visita a Cagliari dove per la prima volta aveva chiesto una “nuova generazione di politici cattolici”.

Joseph Ratziger ha scelto il Veneto per rilanciare l’appello più volte ripreso anche dal cardinale Angelo Bagnasco presidente della Cei.  Tuttavia aggiunge che la politica ha “più che mai bisogno di vedere persone, soprattutto giovani, capaci di di edificare una vita buona a favore e al servizio di tutti”. E poi ammonisce: “A questo impegno non possono sottrarsi i cristiani”. Benedetto XVI ha parlato davanti ai 600 delegati di tutte le diocesi del Triveneto che stanno preparando il secondo convegno ecclesiale per l’anno prossimo proprio ad Aquileia, oltre vent’anni dal primo. Ha invitato a mettere al centro la famiglia: “Questo impegno pastorale è reso più urgente dalla crisi sempre più diffusa della vita coniugale e dal crollo della natalità”. Ma ci sono anche i giovani, che osservano il futuro con “grande incertezza”, vivono condizioni di “disagio” e di “insicurezza”.

Il Papa ha avvertito che siamo ancora in una fase di “grave crisi economica e finanziaria”, di “materialismo pratico”, di “soggettivismo dominante”. Per cui occorre un annuncio del Vangelo nei vari ambiti della vita quotidiana fatto con “delicata fierezza” e una fede “vissuta con coraggio”, per organizzare una cultura di amore per la vita “dal concepimento fino al suo termine naturale”, ma anche la “promozione della dignità della persona” e l’impegno “per la giustizia e la solidarietà”, oltre alla “esaltazione dell’importanza della famiglia fondata sul matrimonio fedele e aperto alla vita”.

Alberto Bobbio
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Postato da Tamara il 14/05/2011 23:58

Io temo e molti temono che dietro alla definizione di "cattolici adulti" si nascondono persone in aperto contrasto con le posizioni immutabili e immutate del Magistero sui temi non negoziabili. Non ho letto l'articolo dell'Avvenire ma se afferma che sono invotabili i partiti ed i candidati che propongono i dico e gli pseudodiritti all'eutanasia, all'omosessualità sbandierata allora ben venga l'Avvenire ed i pochi Pastori in grado di tenere dritta la barra del timone. Personalmente percepisco alcuni commentatori precedenti come non cattolici, forse al + eretici protestanti intrisi di filantropia

Postato da spark il 08/05/2011 12:55

Eccome ci vorrebbero "nuovi" politici cattolici nel panorama italiano! Nonostante le parole del Papa, la caduta del muro di Berlino, la dissoluzione dell'URSS, in Italia, purtroppo, le gerarchie che governano la Chiesa cattolica italiana non hanno cambiato ne opinione ne modo di agire: andatevi a leggere l'articolo sull'Avvenire di ieri (l'organo della CEI) su come devono votare i cattolici alle prossime elezioni amministrative...vediamo un po' se avete capito quali liste vi invitano a votare? Ma chi e' quel giovane cattolico che si prende la briga e gli oneri, di impegnarsi in politica per una societa' meno egoista e piu' giusta, per poi trovarsi sul collo il fiato di una simile nomenclatura ecclesiastica? Quando sara' che potremo definirci "cattolici adulti" senza essere trattati come fu' trattato Prodi dalle varie Eminenze che contano? Osvaldo Bardelli

Postato da Franco Salis il 08/05/2011 06:54

Il Papa dunque raccomanda di nuovo a tutta la Chiesa italiana “l’impegno a suscitare una nuova generazione di uomini e donne capaci di assumersi responsabilità dirette nei vari ambiti del sociale, in modo particolare in quello politico”. Il nuovo appello arriva a quasi due anni dalla visita a Cagliari dove per la prima volta aveva chiesto una “nuova generazione di politici cattolici”. Ora,se pure prima ve ne fossero state,non ci sono scuse. Ora rimango in attesa di sapere che cosa di concreto vogliono fare i vescovi. La situazione politica è chiara a tutti. I “comunisti” tanto temuti e combattuti sono solo allucinazioni del Presidente del consiglio. Esistono frange numericamente inconsistenti. Ora,cioè subito,cioè senza perdere tempo si passi all’azione. Si sta lavorando sotto le ceneri? bene,ma è ora che si esca allo scoperto,sebbene con le dovute maniere. Io insisto sulla proposta Pisanu-Veltroni da mettere in atto alla ripresa dell’attività politica dopo le amministrative. I tempi sono maturi.Berlusconi ha fatto autogol con la nomina dei nuovi sottosegretari,ha creato un precedente. Capisco che Pisanu non è più giovane,ha ben otto anni più di me,che non sono giovane,ma ha una preparazione culturale e politica talmente elevata con cui può sopperire benissimo al peso degli anni. Si hanno altre soluzioni?tiratele fuori,perché “Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur” come ho detto nel blog del direttore (07/05/2011 09.30).Buona domenica.

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