08/05/2011
Il Papa con il cardinale Scola
Accoglienza degli stranieri e dei lontani. Il Papa la chiede senza timore, parlando a Mestre, durante la celebrazione presieduta nel Parco di San Giuliano davanti a 300 mila fedeli.Il Papa elenca i mali di oggi: "il problema del male, del dolore e della sofferenza, il problema dell'ingiustizia e della sopraffazione, la paura degli altri, degli estranei e dei lontani che giungono nelle nostre terre e sembrano attentare a ciò che noi siamo". Tutti questi mali "portano i cristiani di oggi a dire con tristezza: noi speravamo che il Signore ci liberasse dal male, dal dolore, dalla sofferenza, dalla paura, dall'ingiustizia".Per questo, "c'è un grande sforzo da compiere - avverte Benedetto XVI - perché ogni cristiano, qui nel Nord-est come in ogni altra parte del mondo, si trasformi in testimone, pronto ad annunciare con vigore e con gioia l'evento della morte e della risurrezione di Cristo". Benedetto XVI ha lasciato presto la sede del patriarcato di Venezia dove ha dormito ospite del cardinale Angelo Scola, ha attraversato a piedi piazza san Marco e si è imbarcato su un motoscafo per Mestre. Al parco san Giuliano la folla è arrivata fin dalle prime ore dell’alba. Durante la messa preghiere in molte lingue hanno pregato per la pace nel mondo e l’accoglienza.
Alberto Bobbio