Commozione e rispetto dal mondo

Dalla Germania, alla Francia, dall'Egitto a Israele, ecco come i leader politici e religiosi e la stampa internazionale hanno risposto all'annuncio delle dimissioni di Benedetto XVI.

11/02/2013
La notizia delle dimissioni del Papa sul sito del quotidiano francese "Le Monde" (Ansa).
La notizia delle dimissioni del Papa sul sito del quotidiano francese "Le Monde" (Ansa).

Un'ondata di sorpresa, commozione, ma anche di profondo rispetto e ammirazione attraversa il mondo, alla notizia delle dimissioni del Papa. Dopo una iniziale cautela nell'esprimere qualunque commento - in attesa dell'ufficialità della notizia - il portavoce del Governo tedesco Steffen Seibert ha affermato: «Come cristiani e cattolici, non si può non essere commossi e toccati. Il Governo tedesco ha il massimo rispetto per il Santo Padre, per ciò che ha fatto, per i suoi contributi nel corso della sua vita alla Chiesa cattolica. E' stato capo della Chiesa cattolica per quasi otto anni. Ha lasciato un'impronta molto personale come pensatore alla guida della Chiesa e anche come pastore. Qualsiasi siano le motivazioni di questa decisione, esse vanno rispettate». La cancelliera Angela Merkel ha affermato che il papa ha preso «una decisione difficile, che in un'epoca in cui si vive sempre più a lungo molte persone potranno comprendere» e ha ricordato gli incontri personali avuti con lui. Il quotidiano tedesco Bild riporta il testo integrale tradotto del discorso del Santo Padre; "sensazionale", invece, definisce la notizia lo Spiegel.

Una decisione «altamente rispettabile»: così il presidente francese François Hollande ha commentato a caldo le dimissioni del Papa. Il quotidiano Le Monde, sul suo sito, ha riportato un articolo del 2010 con il titolo "Benedetto XVI: il Papa ha il diritto di ritirarsi". L'articolo fa riferimento al libro-intervista Luce del mondo scritto dal Pontefice con il giornalista tedesco Peter Seewald. L'articolo riporta alcuni estratti del libro: fra questi, un passo nel quale il Santo Padre indica la possibilità delle dimissioni, qualora il Papa riconosca che fisicamente, psichicamente e spiritualmente non possa più assumere l'incarico del suo ministero.  Le Monde, insomma, sottolinea che le dimissioni non si possono leggere come una reale sorpresa: Benedetto XVI aveva già aperto chiaramente a questa possibilità. 

Un messaggio di auguri a Benedetto XVI è arrivato da David Cameron, premier della Gran Bretagna. «Scioccato e affranto» per la notizia si è dichiarato invece il cardinale Keith O'Brien, capo della Chiesa cattolica di Scozia. «Tristezza ma completa comprensione» ha espresso l'arcivescovo di Canterbury, Justin Welby. Il quotidiano britannico The guardian, nella sua homepage, guarda già al dopo e presenta una lista dei possibili successori secondo i pronostici dei bookmakers. In testa viene indicato il cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson del Ghana. Al secondo posto il cardinale canadese Marc Ouellet, al terzo il nigeriano Francis Arinze. L'arcivescovo di Milano Angelo Scola viene dato in quarta posizione, seguito da Oscar Maradiaga. The guardian conclude la lista affermando: "Se i pronostici sono giusti e il cardinale Peter Turkson del Ghana è il favorito, l'era di un Papa africano ora potrebbe arrivare".

Preghiera e parole di ammirazione e riconoscenza verso Benedetto XVI sono arrivate da Israele. Il rabbino capo (ashkenazita) Yona Metzger ha ricordato l'impegno del Papa per il dialogo interreligioso e ha confessato che mai prima di adesso i rapporti tra Vaticano e rabbinato di Gerusalemme sono stati migliori: il Papa, ha detto Metzger, merita grande rispetto per avere fatto passi avanti nei rapporti interreligiosi fra ebrei, cristiani e musulmani. «Ho avuto il privilegio di firmare con lui un patto sulle "conversioni religiose", relativo alle attività missionarie. Sono rimasto molto colpito dalla sua personalità e voglio pensare che la tradizione da lui iniziata sarà portata avanti».

In Spagna il quotidiano El País si domanda in un articolo del sito quali cambiamenti possa arrecare la decisione del Papa e avanza la possibilità di "conseguenze impensabili per la Chiesa e il Vaticano". E, dopo aver ricordato che altri papi molto più malati di Benedetto XVI non hanno rinunciato al loro incarico, conclude: "Quando nella Chiesa si compie un gesto di rottura storica come quello che ha appena annunciato Benedetto XVI, non c'è dubbio che esso possa scatenare per effetto domino una serie di imprevisti a partire dal problema della successione".

«Stima e rispetto» sono stati espressi dal portavoce della Chiesa copta d'Egitto, il vescovo Angelos. «Speriamo che Dio aiuti i nostri fratelli a scegliere un Papa tollerante che approfondisca i principi della pace, della coesistenza e dell'amicizia». Mentre dal patriarcato di Mosca è arrivato il commento: «Non esiste alcun motivo di aspettarsi un qualche brusco cambiamento nella politica del Vaticano, nel suo atteggiamento verso le chiese ortodosse: nella Chiesa cattolica-romana si garantisce sempre la continuità dei pontificati».

Giulia Cerqueti
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