Preti pedofili, chi nasconde cosa

Padre Luigi Lorenzetti, teologo moralista, risponde ai dubbi dei lettori sulle Linee Guida della Cei sui preti pedofili.

25/05/2012
Una protesta negli Usa contro la Chiesa cattolica (foto Reuters).
Una protesta negli Usa contro la Chiesa cattolica (foto Reuters).

Dopo la pubblicazione delle Linee Guida della Conferenza episcopale italiana per i casi di pedofilia che vedano coinvolti dei sacerdoti, si è sviluppato un ampio dibattito, spesso con polemiche gratuite, sul ruolo dei vescovi. Molte le lettere arrivate a Famiglia Cristiana tra cui anche quella, firmata, che chiede: "Nelle recenti Linee Guida della Chiesa italiana per i casi di pedofilia dei preti è scritto che il vescovo non ha obbligo di denuncia. Ma così non si copre ancora una volta chi si macchia di questi crimini?". Ecco la risposta di padre Luigi Lorenzetti, teologo moralista.


"La Conferenza episcopale italiana ha presentato, il 22 maggio, il documento Linee guida per i casi di abuso sessuale nei confronti di minori da parte di chierici. L’importante documento richiama anzitutto la legislazione della Chiesa (diritto canonico) che obbliga il vescovo a trasmettere i presunti casi di abusi sessuali di chierici al Tribunale ecclesiastico di Roma. In base al nuovo decreto della Congregazione per la dottrina della fede (2010), il Tribunale ha competenze più allargate rispetto al precedente regolamento (2001); le procedure sono più veloci, si prevede anche la via extragiudiziale o, in casi particolari, il deferimento diretto al Papa. 

Le Linee-guida espongono successivamente i rapporti della gerarchia ecclesiale «con l’autorità civile». Si garantisce di rendere effettiva la collaborazione con le istituzioni civili e penali. Nel caso in cui «siano in atto indagini o sia aperto un procedimento penale secondo il diritto dello Stato, risulterà importante la cooperazione del vescovo con le autorità civili, nell’ambito delle rispettive competenze e nel rispetto della normativa concordataria e civile».

Si tratta di una collaborazione che non prevede - secondo la legge italiana - l’obbligo della denuncia da parte del vescovo. La denuncia, infatti, spetta alla vittima dell’abuso sostenuta e aiutata anche dall’autorità ecclesiastica nell’intraprendere l’iter giudiziario in sede civile e penale. I giornali hanno enfatizzato il non obbligo della denuncia da parte del vescovo e, così, hanno frainteso e confuso la lettera e lo spirito del Documento. Ancora peggio, hanno  presentato il documento come funzionale e strumentale alla volontà di nascondere e tacere sul chierico pedofilo. Le linee-guida esprimono, invece, l’impegno della Chiesa italiana di stare dalla parte delle vittime, di agire efficacemente nella prevenzione e di assicurare collaborazione con le istituzioni civili e penali".               

Luigi Lorenzetti
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Postato da Franco Salis il 26/05/2012 20:15

Nell’udienza in San Pietro Papa Ratzinger all’indirizzo del movimento di Rinnovamento dello Spirito ha invitato inoltre a formare adulti cristiani. "Adulto, cioè maturo e responsabile - ha spiegato - può essere solo colui che si fa piccolo, umile e servo davanti a Dio". “umile e servo” davanti alla “volontà Dio” non davanti al suo “vicario” E bravo Papa Ratzinger, in ogni circostanza, sa trovare parole non veritiere per consolidare il suo immane potere. Perché per esempio ha omesso di dire che è Lui che “ Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde” riportando il passo del Vangelo, non ha detto che quella pioggia, quei fiumi e quel vento è Lui e la sua corte? Gesù pure lo ha detto, ma Lui poteva dirlo perché è stato obbediente alla volontà del Padre, sino alla morte e alla morte di croce! Per questo “la casa non cadde” e non cadrà perché resta solida dallo Spirito di Cristo! Non del suo “Vicario”! (scusa folgore spero che tu abbia acquistato un po’ di parole in qualche supermercato, giacché eri rimasto senza). Qui mi piace ancora una volta ricordare (©DOR 1955),interpretandola però a mio modo “due i teologi che salgono verso il monte e la vecchietta che scende con la fascina di legna sulla spalle”. I Teologi sono il Papa e la sua corte, la vecchietta è Gesù, io rimango l’unico responsabile dell’interpretazione, DOR 1955 non c’entra. Cari amici interlocutori, ma lo volete capire che se l’Europa “ha perso Dio” come dice il Papa, il responsabile è lui! Se gli europei sono presi da inseguire falsi valori perché il “mondo che gira secondo un modello di economia”. Con quale faccia Bagnasco dice "Lavoro Lavoro Lavoro”. Se il lavoro manca a causa di un modello di sviluppo o di crescita che il vaticano ha ampiamente utilizzato per aumentare il denaro col denaro! Il vaticano ha gestito peggio la sua economia, perché si rifiuta di fare penitenza per aver gestito denaro di illecita provenienza con meccanismi ben collaudati (Marcinkus i soldi non si fanno con le “Ave Marie") .Quindi il vaticano e non l’Europa ha perduto l’indirizzo di Dio. Mi è gradito riportare i versi 1,12 del XI canto del Paradiso di Dante, che sembra fatto apposta per la situazione di oggi: “O insensata cura de' mortali,// quanto son difettivi silogismi // quei che ti fanno in basso batter l'ali!//Chi dietro a iura e chi ad amforismi// sen giva, e chi seguendo sacerdozio,// e chi regnar per forza o per sofismi,// e chi rubare e chi civil negozio,// chi nel diletto de la carne involto// s'affaticava e chi si dava a l'ozio,// quando, da tutte queste cose sciolto,// con Bëatrice m'era suso in cielo// cotanto glorïosamente accolto.//” Io faccio questa analisi: “sillogismi” propri della stampa cattolica che difende l’indifendibile.” Travisano la verità con una impudenza indescrivibile. Iura e aforismi” sia diritto civile che canonico adattandolo alla bisogna, “aforismi” chi si attribuisce il merito dello studio della medicina da cui far discendere norma morali (bioetica che è una cosa seria). Chi facendosi prete, cercando di godere del potere o con la violenza o con gli inganni. Chi seguiva i piaceri della carne, mentre (Dante )libero da tutte queste preoccupazioni accompagnato da Beatrice veniva accolto da una corona di spiriti beati che cantavano. Uomini del Vaticano, non aspettate a pentirvi in punto di morte, non avete alcuna certezza che vi sarà qualcuno al capezzale che testimonierà, ma non certo documenterà, il vostro pentimento. e quandanche fosse, avrete un Giudice al quale non potrete mentire. Pregate e chiedete a tutto il popolo di Dio di pregare , affinché il maligno non l’abbia vinta anche alla fine.

Postato da DOR1955 il 26/05/2012 10:47

Non entro nel merito di discorsi e/o concetti teoligici; l'unica verità a cui io credo è quella del Vangelo. E nel Vangelo, Matteo 18,5-11, mi sembra inequivocabile cosa dovrebbe fare una qualunque persona, presbitero o non consacrato, quando commette un crimine contro un minore. Se non si segue il Vangelo inutile tentare di apparire credibili.

Postato da Franco Salis il 25/05/2012 19:36

Luigi Lorenzetti, chiunque tu sia, non cambiare le carte in tavola. Il documento della CEI è chiarissimo, e non si presta a diverse interpretazioni .Nell'ordinamento giuridico italiano ogni cittadino è chiamato a non intralciare l'attività inquirente cosa che costituisce reato. Tutto è chiaro la CEI non vuole essere disturbata nelle sue indagini, che le farà quando, come e, se le ritiene opportune. Se il presunto reo, non viene nascosto in tempo utile in Vaticano (vedi Marcinkus) o altro Paese assoggettato dai tentacoli vaticani, che hanno in grande disprezzo Dio Trino preferendo quello quattrino , il reo, accertatane la responsabilità non la farà franca. Non dimenticare che se poi sfugge alla giustizia terrena, non potrà sfuggire a quella divina, che colpirà non solo i responsabili del l’odioso delitto di pedofilia, ma anche quanti, CEI compresa, nonché quanti, come nel tuo caso, tentano di distogliere i fedeli dalla verità.Te pudeat

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