29/12/2010
Le diocesi del Sudan. Monsignor Mazzolari è vescovo in quella di Rumbek.
Lorenzo Fazzini ha raccolto per www.missionline.org, il sito di Mondo e Missione, mensile del Pime (Pontificio Istituto Missioni estere), il commento di monsignor Cesare Mazzolari, amministratore apostolico della diocesi di Rumbek (Sud Sudan) al discorso di Benedetto XVI per la Giornata mondiale della pace. Una precisa denuncia della situazione dei cattolici in Sudan. Ecco le parole di monsignor Mazzolari:
«Con il suo messaggio per la Giornata
mondiale della pace, Benedetto XVI conferma in un modo paterno e
alleviante la realtà della sofferenza e la povertà del popolo nilotico
del Sud Sudan. Che ha sofferto incomprensione, se non aperta e cruenta
persecuzione, per affermare la sua diversità etnica e religiosa. In Sudan la religione di Stato è l’islam; l’attuazione della legge islamica (sharia) è una continua minaccia alla pratica e al rispetto
delle altre religioni nel nostro Paese. Allo stesso tempo la parola del Santo Padre è di grande sostegno e di
caloroso incoraggiamento a tutti noi per vivere a fondo la più ricca e
fruttuosa della identità di qualsiasi popolo, anche di quello sudanese,
che è quella religiosa. Noi sudanesi siamo definiti un popolo "multireligioso", ma questo non
corrisponde a verità perché siamo marchiati dalla legge islamica. Per
questo è positivo l’incoraggiamento aperto e chiaro del Papa a vivere la
propria identità religiosa praticando con vera fede la propria
religione. Nel suo messaggio il Papa afferma e dimostra che le religioni hanno
contribuito allo sviluppo umano. Fa appello a tutti, soprattutto ai
giovani, affinchè vivano i valori cristiani, soprattutto la
riconciliazione e la giustizia, non solo per porre fine alla guerra ma
anche per portare opere di pace integrale. Le parole del Santo Padre sono sempre attuali e al contempo
profetiche: per il popolo sudanese sono un calmante e un lievito, ci
danno speranza, fede e una nuova energia. Sono parole illuminanti
per i giovani, per gli anziani, per chi è al governo, per chi è povero e
sofferente, per chi ha una vita serena e per i nostri rifugiati che
aumentano ogni giorni di numero. Il messaggio del Papa è energia nuova per purificare ed elevare il
nostro mondo in campo morale, spirituale e culturale. Il richiamo al 25° anniversario dell’incontro di Assisi porta un
nuovo slancio alla prossima Giornata della pace, un nuovo slancio verso
la conquista della pace. Per noi sudanesi, che dopo 25 anni di guerra non abbiamo ancora pace
nei nostri cuori, questo messaggio è un invito nuovo per la conquista di
questa pacificazione nei cuori, nell’identità e nella serenità che ci
auguriamo possa venire presto al popolo del Sudan».