22/02/2012
La collana della Biblioteca Universale Cristiana.
«La vera spiritualità è il ritrovare le radici strutturali dell’esperienza religiosa». Prendendo spunto anche dalle polemiche che in questi giorni hanno campeggiato sui mass-media italiani, il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio consiglio della cultura, ha sottolineato la necessità, per un giornale come Famiglia Cristiana, di contemperare la contemplazione e la riflessione intellettuale con l’analisi e il giudizio sulla realtà quotidiana.
L’occasione è stata la presentazione della Biblioteca Universale Cristiana, la nuova iniziativa che il nostro giornale, in collaborazione con le Edizioni San Paolo, lancia in questo numero con l’obiettivo di presentare gli autori e le opere cristiane più significative. Una collana accessibile a tutti grazie al prezzo popolare e comoda per il suo formato tascabile.
«Un nuovo impegno nel solco dell’antica missione», lo ha definito il direttore di Famiglia Cristiana, don Antonio Sciortino, «che consiste nel mostrare un po’ di “cielo” a quanti decidono di alzare lo sguardo dai fatti della quotidianità. Fatti che presentiamo ogni settimana, cercando di interpretarli in una prospettiva di speranza, cercando il buono anche dove sembra mancare. Ma che talvolta occorre superare rispondendo a una sete profonda di verità».
Per rispondere a tale anelito, la prima serie, intitolata «Le Parole», è incentrata sulla spiritualità moderna e si compone di quattordici libri di autori quali lo stesso cardinale Ravasi (suo il primo volume Che cos’è l’uomo?), i cardinali Comastri e Martini, i vescovi Bello e Forte, e ancora Bianchi, Cencini Courtois, Grün, Maggioni, Ronchi, Turoldo e Voillaume. Ne seguiranno altre, dedicate in particolare ai narratori cristiani e ai testimoni della fede.
Il cardinale Ravasi, conversando con don Sciortino sul tema «Quale spiritualità per l’uomo d’oggi», è partito dalla constatazione che «la categoria “spiritualità” è profondamente ambigua, come un manto sotto il quale si può far scivolare un’infinità di realtà». L’odierno compito vitale, ha affermato, «è unire l’esistenza e l’essere supremo». Nella sintesi del pastore Bonhoeffer: «Noi come credenti dobbiamo impegnarci per le realtà penultime, senza però dimenticare le ultime».
Confrontandosi con i dati dell’Associazione editori italiani, che mettono in luce un incremento medio del 2% annuo dei lettori di libri religiosi, don Sciortino ha sottolineato che «c’è una domanda di spiritualità che non sempre viene soddisfatta». E citando il regista Ermanno Olmi, impossibilitato a partecipare all’incontro, ha concluso che «la spiritualità fa parte della concretezza della vita».
Saverio Gaeta