14/01/2011
Giovanni Paolo II in viaggio in Corea del Sud
L'annuncio della beatificazione di papa Wojtyla è stato dato con la promulgazione del decreto che attribuisce un miracolo all'intercessione di Giovanni Paolo II. Il direttore della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi, ha quindi annunciato che il rito di beatificazione avverrà il primo maggio, II domenica di Pasqua, della Divina misericordia, e sarà presieduto da papa Benedetto XVI.
La beatificazione di Karol Wojtyla-Giovanni Paolo II avverrà a sei anni dalla sua morte, avvenuta il 2 aprile del 2005. Benedetto XVI infatti ha derogato alle norme canoniche che prevedono si aspettino cinque anni dalla morte per aprire il processo canonico per la beatificazione. Il 13 maggio 2005, a poche settimane dalla sua elezione, invece, papa Ratzinger, nella cattedrale di San Giovanni, davanti al clero romano, annunciò in latino la propria decisione di consentire l'apertura immediata della causa canonica per Giovanni Paolo II.
Era stato il Papa polacco a derogare per la prima volta a questa norma, consentendo l'immediato avvio del processo canonico per madre Teresa di Calcutta, morta nel 1997 e beatificata nel 2003. La conclusione nel 2011 del processo di beatificazione per Wojtyla indica che si è lavorato molto, esaminando una mole immensa di documenti e ascoltando tantissimi testimoni, per analizzare un pontificato di quasi 27 anni e l'intera vita di un personaggio che ha segnato la storia ecclesiale e non solo del Novecento.
Il cardinale polacco Styanislaw Rylko (Andrychów, 4 luglio 1945), oggi presidente del Pontificio consiglio per i laici, il 30 marzo 1969 fu ordinato sacerdote proprio da Karol Wojtyla, a quell'epoca arcivescovo di Cracovia. E di Karol Wojtyla, Stanislaw Rylko è stato uno dei principali collaboratori nell'ambito della pastorale giovanile, che tanto stava a cuore al Papa. Appresa la notizia a Madrid dai giornalisti che seguono i lavori del secondo incontro preparatorio della prossima Gmg, il cardinale Rylko s'è detto felice e commosso. «È un motivo di grande gioia soprattutto perchè l'apprendo in un contesto come questo», ha esclamato. «Sappiamo che cosa i giovani hanno significato per Giovanni Paolo II, lui che si definiva amico dei giovani, aggiungendo peró sempre "un amico esigente". Giovanni Paolo II amava i giovani ma non temeva di proporre loro delle mete impegnative. Ricordiamo ad esempio le sue parole a Czestochowa: "volate ad alta quota", oppure le parole pronunciate a Santiago de Compostela "non abbiate paura di diventare santi"».
«Le Giornate mondiali della gioventù furono una sua intuizione», ha precisato il cardinale Rylko. In un momento - gli anni Ottanta - in cui la Chiesa sembrava incapace di parlare alle nuove generazioni, Giovanni Paolo II «scommise su questo modo di raggiungere il loro cuore, annunciando loro Cristo. Provava fastidio», ho osservato il cardinal Rylko, «quando, riferendosi alla Gmg, si parlava di eventi di massa. Si tratta di popolo e non di massa, e la differenza è sostanziale in quanto un "popolo" è la somma di tante persone e non un insieme confuso, indistinto».
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