18/01/2012
Adriano Celentano (foto Ansa).
Ci risiamo: è di nuovo stagione di Festival di Sanremo, per la 62° volta. Un'edizione complicata, rinnovata, già discussa e comunque attesa. Un grande intenditore, Gigi Vesigna, per 21 anni direttore di Tv Sorrisi e Canzoni, firma storica di Famiglia Cristiana e autore di Vox Populi, imperdibile libro dedicato alla storia del Festival, ci svela tutti i segreti dell'edizione ormai alle porte.
Tamara Ecclestone (foto Ansa).
QUANDO: da martedì 14 a sabato 18 Febbraio. E cominciando proprio il giorno di San Valentino è stato lanciato con gli slogan: “Sarà il Festival dell’amore” e “L’amore ci salverà”. Nessuno ha pensato che proprio un 14 febbraio ci fu la strage di San Valentino che, ordinata da Al Capone, distrusse letteralmente la banda rivale.
Rocco Papaleo (foto Ansa).
DOVE: come sempre al Teatro Ariston in corso Matteotti, la via dello shopping ormai diventata isola pedonale. 1280 posti a sedere, cinque palchi. Quando non c’è il Festival presenta la stagione teatrale più aggiornata oppure ridiventa quel che era in origine, una modernissima sala cinematografica.
BIGLIETTI: già tutti prenotati. L’abbonamento alle cinque serate costa 1.260 euro in platea e 500 in galleria. Il limite al pagamento in contanti sta frenando l’accaparramento da parte dei bagarini che di solito pagavano cash. I tagliandi prenotati si possono ritirare alla cassa dell’Ariston dal 2 febbraio. Per informazioni, tel. 0184/59.10.08. Comunque si tratta di una ghiotta occasione per gli ispettori della finanza.
La band dei Marlene Kuntz (foto Milestone).
SCENOGRAFIA: come sempre affidata all’eterno
Gaetano Castelli che, quest’anno si ispirerà a un’astronave. I lavori sino a domenica erano praticamente fermi per la mancanza di materiali. E come succede da qualche anno, non ci saranno in bella vista i fiori di Sanremo. La città s’è consolata e ha trovato ormai una nuova e prestigiosa sede espositiva a Vienna, dove si svolge l’imperdibile concerto di Capodanno: lì i fiori abbondano e li manda Sanremo.
SERATE: cinque, troppe come sempre. La prima vedrà esibirsi i quattordici Big (che ormai vengono definiti artisti) ma solo dodici passeranno alla serata finale, salvo ripescaggi. La seconda, identica alla prima, vedrà altri due eliminati e la presentazione di quattro degli otto giovani scelti con i voti del social network Facebook (oltre 600 mila votanti). La terza sarà una “serata evento” perché i quattordici ”artisti” proporranno una canzone italiana diventata popolare nel mondo, che sarà ripetuta da un artista straniero di chiara fama che la canterà parte in italiano e parte nella propria lingua. Alla fine sarà proclamata la canzone-coppia vincitrice. Subito dopo l’esibizione dei quattro artisti eliminati nelle prime due sere e ripescaggio, quindi presentazione dei quattro giovani arrivati in finale e proclamazione del vincitore.
VOTAZIONE: complicato meccanismo bizantino con “veri” voti della giuria presente in sala che poi saranno “aggiustati” dall’immancabile televoto e da tre golden share affidate alla sala stampa. E così, inesorabilmente, chi era scritto che vincesse, vincerà.
Irene Fornaciari (foto Ansa).
LA CONCORRENZA: il direttore di Raiuno
Mazza ha dichiarato che Sanremo non teme concorrenza, tanto che s’è scelta una data che si sovrappone al primo turno di Champions League. Martedì cominciano gli ottavi di finale ma poi sono di scena il Milan contro l’Arsenal, quindi Napoli-Chelsea e l’Inter con l’Olimpique Marsiglia. Un bel bocconcino per gli appassionati di calcio. Venerdì, invece, contro il Festival va una puntata del sempre verde
Zelig. E non è detto che qualche spettatore tra calcio e cabaret non abbandoni Sanremo.
I PRESENTATORI: due ed entrambi uomini per la prima volta nella storia del Festival. La riconferma di Gianni Morandi è garanzia di scelta di buone canzoni, l’anno scorso c’è riuscito e non succedeva da anni, ma anche una garanzia di ascolti per quella che per la Rai dovrebbe eguagliare i record di Fiorello diventando “il secondo miglior spettacolo dopo il week end”. Morandi una volta ha vinto Sanremo, quando ha cantato con Umberto Tozzi ed Enrico Ruggeri Si può dare di più. Era il 1987. “Curioso- osserva Gianni- cantando in tre ho vinto il Festival, poi nel 1995 ci sono tornato in coppia con Barbara Cola cantando In amore e sono arrivato secondo. Ho insistito e ci sono tornato da solo nel 2000 con Innamorato e sono arrivato terzo!. Adesso non corro più quei rischi ma in confronto alla gara, organizzare il Festival non è proprio meno pericoloso”.
Al suo fianco Gianni ha voluto fortissimamente Rocco Papaleo, un attore versatile, eclettico che ha fatto teatro serio (quest’anno si cimenterà con il grande Eduardo) il cabaret, ha interpretato tanti film di successo, praticamente tutti quelli di Pieraccioni, poi ha debuttato come regista dirigendosi in Basilicata coast to coast, un delizioso road movie che è stato premiato col David di Donatello e col Nastro d’argento. In TV ha fatto parte del cast di fiction come Padre Pio e ha anche inciso un disco peraltro introvabile, Che non si sappia in giro.
E’ nato in Basilicata, a Lauria, nel 1958 ma poi s’è trasferito a Roma per iscriversi alla Facoltà di matematica, materia a lui del tutto ostica. Sarà lui, c’è da scommettere, la carta vincente del Morandi-bis. Una curiosità: Rocco l’anno scorso presentò una sua canzone a Sanremo ma Morandi la bocciò. Accanto ai due conduttori le immancabili due-vallette-due. La prima si chiama Tamara Ecclestone ed è la figlia del patron della Formula 1, ha ventisette anni, è nata a Milano e parla perfettamente l’italiano. Al suo fianco Ivana Mrazova, ceca,ventanni professione top model. Vedremo come se la caveranno in scena.
E Poi c’è Lui, Celentano celebrato come un messia da Giletti nella sua rissosa Arena. Adriano ha chiesto assoluta libertà di parola e non ha confermato quante saranno le sere in cui salirà in scena. E, per quel che riguarda il compenso, avrebbe detto di volere un euro in più di quello di Fiorello per dare il tutto in beneficenza. Per la cronaca il cachet dello show man siciliano era 300 mila euro. Che abbiano aumentato il canone per far pagare a noi il Re degli ignoranti?
Intanto la Rai dedica al molleggiato una campagna pubblicitaria che, praticamente cannibalizza il resto del Festival. Un vero e proprio monumento: speriamo che qualcuno si ricordi di portare i piccioni. Tra l’altro Adriano ha chiesto alla Rai di avere un proprio studio televisivo all’interno della struttura dell’Ariston in modo da poter fare scorrerie improvvise, intervenendo nella trasmissione quando lo vorrà. Mah!
Francesco Renga (foto Ansa).
GLI ARTISTI: sono quattordici, ognuno ha scelto anche la canzone italiana che presenterà, col partner straniero nella serata dedicata all’Italia nel mondo. Ecco l’elenco:
ARISA in gara con La notte; la canzone “mondiale” è Que serà con Josè Feliciano
FRANCESCO RENGA: La tua bellezza, poi Il mondo con lo spagnolo Sergio Dalma
NOEMI: Sono solo parole, poi Amarsi un po’ di Lucio Battisti con Sarah Jane Morris, cantante blues inglese di nascita ma italiana di adozione.
MATIA BAZAR: Sei tu, poi il tema da Il padrino con Al Jarreau
EMMA: Non è l’inferno. Poi Il paradiso lanciata da Patty Pravo e al Festival bissata da Gary Go
Eugenio Finardi (foto Ansa).
CHIARA CIVIELLO: Al posto del mondo. La cantante jazz molto nota agli appassionati del genere poi proporrà Io che non vivo con il giamaicano Shaggy, ma pare che la canzone non sia inedita e quindi è a rischio squalifica
LOREDANA BERTE’-GIGI D’ALESSIO: Respirare, poi la riproposta di Piccolo Uomo,
grande successo della sorella di Loredana, Mia Martini, con Nina Hagen.
Anche questo pezzo corre il rischio squalifica. Gigi ne ha inserito
trenta secondi sul web ma ora è sparita
EUGENIO FINARDI: E tu lo chiami Dio, sul tema della religione che non deve dividere gli uomini, poi Torna a Surriento con Noah
I MARLENE KUNTZ: Canzone per un figlio, poi il gruppo rock proporrà Impressioni di settembre della Premiata Forneria Marconi con Patti Smith
NINA ZILLI: Per sempre poi Never never never (Quando quando quando) con Skye
SAMUELE BERSANI: Un Pallone scritta con Van Des Sfross, poi Romagna Mia con Goran Bregovic
DOLCENERA: Ci vediamo a casa, poi My life is mine, versione inglese di Vita spericolata di Vasco Rossi con il rapper Professor Greer
PIERDAVIDE CARONE e LUCIO DALLA: Nini scritta a quattro mani, e poi Anema e core coi Mads Langer
IRENE FORNACIARI: Il mio gran mistero poi I who have nothing con Brian May, il chitarrista dei Queen.
Un cast che sembra fatto per accontentare tutti i gusti musicali:
se le canzoni saranno degne di Morandi, allora sarà un buon festival.
Con temi universali, l’amore, la religione, la società. Meno politica di
un anno fa.
Erica Mou (foto Ansa).
I GIOVANI: Due sono stati scelti dalla selezione (a
pagamento) di Area Sanremo, ex Accademia della canzone “defunta” per una
gestione non proprio cristallina. Sono due gruppi: i Io ho sempre voglia, tre ragazzi di Monopoli, Bari e i Bidiel, che arrivano da Catania. Brando, uno dei componenti è figlio del cantautore Luca Madonia.
GLI ALTRI: Alessandro Casillo, il più votato da Facebook, ha 15 anni e s’è fatto notare partecipando alla trasmissione Io canto di Gerry Scotti: canta E’ vero. Giulia Anania propone la curiosa La mail che non ti ho scritto, Celeste Gaia l’orecchiabile e metafisica Carlo, Diana Angi esegue Di voce incognita, Marco Guazzone si fa largo con Guasto ed Erica Mou,
21 anni, pugliese cantautrice di gran classe, ennesima scoperta
vincente di Caterina Caselli, che ha già partecipato con successo a un
Premio Tenco e canta Nella vasca da bagno del tempo, un garbato
invito a tener care le proprie rughe e non cadere nella trappola del
bisturi. Per lei è sicuro un futuro luminoso, indipendentemente dal
risultato del Festival.
Una buona selezione, come è ormai da qualche anno tradizione
del Sanremo giovani. Qui la gara è apertissima ma la strada per il
futuro è aperta praticamente a tutti.
Gigi Vesigna