09/09/2010
Eraldo Affinati commenta per Famiglia Cristiana "Homer and Langley" dell'americano Edgar Lawrence Doctorow.
La storia dei fratelli Collyer, che nel
1947 furono trovati cadaveri nel
loro appartamento di New York, in
mezzo al ciarpame che avevano accumulato
nei lunghi anni di autoreclusione,
attirò l’attenzione dell’opinione
pubblica, al punto da essere
considerata il simbolo inquietante
di un Paese che, tutto rivolto
all’esterno, non sa più
guardarsi dentro.
Edgar Lawrence Doctorow,
uno dei grandi
scrittori contemporanei,
ispirandosi a
questa vicenda, ma
collocandola in anni
successivi, ha
scritto un romanzo,
Homer and Langley (Mondadori),
nei cui personaggi sembrano
rivivere i celebri
copisti di Flaubert,
Bouvard e Pécuchet, i
quali passano da
un’esperienza all’altra senza approfondirne
nessuna, gettando quindi
un’ombra sullo sfrenato attivismo dell’uomo
moderno.
Così Homer, il fratello cieco, racconta
la progressiva follia di Langley, al ritorno
dalla Prima guerra mondiale,
quando comincia a raccogliere notizie
e oggetti. La casa si trasforma
in un magazzino di chincaglieria.
Poche sono le persone che entrano
in contatto coi due bizzarri
proprietari, eppure
attraverso questi incontri
estemporanei
scorrono le stagioni della storia: gangster,
ragazze, vagabondi, poliziotti,
hippy. Homer suona il piano, prima
di diventare anche sordo. Langley esce
di casa solo per evitare il pignoramento.
Dal televisore compaiono le immagini
dello sbarco sulla Luna. I monelli
scagliano le pietre contro il portone.
Alla fine c’è uno schianto che potrebbe
essere quello delle Torri gemelle.
Doctorow sfoggia un talento virtuosistico
nel tenere in piedi una storia
senza trama. Chi conosce la sua opera
sa che questo è solo l’ultimo tassello
di una lunga serie romanzesca. Nella
Città di Dio (2000) raccontò l’incredibile
vicenda di una croce cristiana sparita
dal campanile di una chiesa episcopale
e ricomparsa sul tetto di una sinagoga,
fra West End e Riverside Drive.
In La marcia (2007) ha rievocato la caduta
di Savannah, durante la guerra
civile americana. Con Homer and Langley,
abilmente camuffato dietro gli
stracci dei suoi strampalati paladini,
articola il paradigma inquietante dell’America
contemporanea, sempre
più lanciata verso il futuro, ma forse
incapace di elaborare il passato.
Eraldo Affinati