25/05/2013
La celebre gioielleria Chopard a Cannes che fabbrica la Palma d'Oro.
C'è tanta bella gente quest'anno, a Cannes. Dopo anni di magra, albergatori e commercianti della Costa Azzurra si fregano le mani. Non solo euro ma anche dollari, rubli e yen sono tornati vorticosamente a girare. Proprio ciò su cui puntavano gli organizzatori del festival più importante del mondo perché, è bene ricordarlo, anche se si parla di settima arte dietro al cinema c'è un giro di affari che vale miliardi. Peccato che tra tanti vip si sia fatto avanti anche un ospite inatteso e quanto mai sgradito: Monsieur Le Voleur, insomma il ladro in guanti bianchi. Non fosse bastato il matto che si è messo a sparare con la pistola a salve di uno starter in piena Croisette, davanti al Martinez, dove c'è un set fisso della Tv francese (momenti di panico, anche perché si era di venerdì 17, ma per fortuna nessun ferito) ad alzare la tensione attorno al Festival ha provveduto un misterioso cambrioleur, un abile svaligiatore.
Chissà se i due erano d'accordo. Fatto sta che mentre il pazzoide attirava su di sé l'attenzione dei gendarmi sulla Croisette, a poca distanza (non più di quindici minuti a piedi) qualcuno si introduceva nella camera vuota dell'albergo Novotel in cui alloggiava un dipendente americano della famosa gioielleria Chopard e voilà: ha divelto dal muro la cassetta di sicurezza e si è portato via collane, anelli, orecchini, orologi. Tutti pezzi preziosi che la Chopard (sponsor storico del Festival, visto che fabbrica anche la Palma del primo premio: 118 grammi d'oro zecchino per 20 mila euro di valore) è solita prestare alle star per la Montée des Marches per farsi pubblicità. Anche se la celebre ditta ha smentito, il bottino supererebbe il milione di dollari. Per carità, i gioielli saranno stati certo assicurati. Ma viene da chiedersi chi sia stato così fesso da stipare un simile tesoro in una banale cassetta di sicurezza. E, soprattutto, chi mai avesse potuto sapere dell'anonimo corriere.
Poliziotti per le strade di Cannes durante il Festival.
Domande a cui sta cercando di dare risposta il capo della polizia di
Cannes. Purtroppo per lui, non ha fatto in tempo a sopirsi l'eco del
clamoroso colpo che un altro illustre ospite lo ha fatto sobbalzare
sulla sedia gridando: al ladro! E qui il festival ha rischiato
l'incidente internazionale. Vittima del nuovo furto, infatti, non è
stato un cinefilo qualunque ma niente popò di meno che Zhang Qiang. Il
nome ai più non dirà nulla, ma nel mercato del festival si tratta di un
pezzo da novanta: produttore e numero due del China Film Group, la
maggiore società asiatica. Al boss, appena arrivato, sarebbero stati
sottratti tutti i bagagli (ivi compresi i preziosi) dal suo appartamento
del residence Pierre & Vacances Verrerie a Cannes-La-Bocca,
elegante quartiere all'estremità ovest della cittadina. «Come si
può avere ancora voglia di partecipare a un festival del cinema
organizzato in una città che non garantisce correttamente la pubblica
sicurezza?», ha postato su internet l'adirato produttore cinese che,
subito dopo, ha lanciato l'affondo. «Ciò che mi dà più fastidio poi è
l'arroganza delle autorità. La sorveglianza di questi francesi è nulla». Questa volta a fare un salto sulla poltrona è stato Marcel
Authier, direttore dipartimentale delle Alpes-Maritimes. «E' il suo
punto di vista. Ma la sicurezza pubblica a Cannes, durante il festival, è
garantita», si è affrettato a dichiarare l'alto funzionario, per poi
aggiungere sibillino: «In questo caso, mi dispiace che la vittima non
intenda sporgere denuncia. Il nostro lavoro è di evitare che dei delitti
vengano commessi, ma anche di intervenire quando ciò accada per
risolverli. Purtroppo, non c'è nessuna denuncia. Nessun pregiudizio, la
questione è delicata. Siamo venuti a sapere del furto il giorno dopo ma,
quando abbiamo cercato di prendere contatto con la vittima, non è stato
possibile raggiungerla». Zhang Qiang, insomma, se n'era già
andato con un diavolo per capello.
Erano anni che la Croisette non
veniva più presa di mira da banditi d'alto bordo (di borseggiatori, come
in ogni città turistica, ce ne sono invece a bizzeffe). Sindaco e
polizia di Cannes però si consolino: in fondo, è buon segno. Era il 1955
quando il grande Alfred Hitchcock diede celebrità mondiale alla Costa
Azzurra col film Caccia al ladro. Ricordate il fascinoso Cary Grant,
svaligiatore in pensione, costretto dalla bella e bisbetica Grace Kelly a
riprendere le sembianze del Gatto per smascherare gli autori di
clamorosi furti attribuiti a lui? Per Nizza e Cannes fu la migliore
delle pubblicità. E proprio in quell'anno Chopard coniò la prima Palma
d'oro, quella che poi sarebbe diventata il premio cinematografico più
glamour del mondo. Si dice: non c'è fumo senza arrosto. Se i grandi
ladri sono tornati a Cannes è perché il gran mondo è tornato ad
affollare alberghi e residence di lusso.
Maurizio Turrioni