11/01/2011
E’ nata nel 1968 ma allora, siccome andava in onda solo alla radio, i “dilettanti allo sbaraglio” non avevano un volto, ma certo la stessa speranza che hanno quelli di oggi, cioè la possibilità di godersi quei pochi minuti di popolarità che, come diceva Andy Warhol, la vita concede a tutti quanti. Ora la Corrida, ormai televisiva dal 5 luglio 1986, è tornata a riempire il sabato sera degli italiani e ancora una volta ce l’ha fatta, superando, su Canale 5, la concorrenza di “Attenti a quei due”, un pasticcio senza ritmo.
Qualcosa che a mio parere mette in seria difficoltà la strepitosa rimonta che Fabrizio Frizzi, soldato fedele a Raiuno, aveva operato conducendo “I soliti ignoti”, un indovinello che ha spesso messo in crisi la corazzata di Mediaset, “Striscia la notizia”. In quanto al suo partner, Max Giusti, lui non ha nulla da perdere perché, comunque, salvo incidenti di percorso, avrà visibilità al sabato sera sino a primavera inoltrata, proprio come la nuova Corrida affidata all’ex “signore dei pacchi” Flavio Insinna.
Nel corso del suo cammino La Corrida è stata affidata ai suoi inventori, i fratelli Corrado e Riccardo Mantoni, che, a pensarci bene, sono stati gli unici ad avere proposto una novità televisiva tutta italiana, visto che i celebratissimi “ Lascia o raddoppia?” e “Il musichiere” erano format acquistati negli Stati Uniti. Scomparso Corrado, Marina Donato, sua moglie, dopo averci pensato per un paio di stagioni ha scelto come conduttore Gerry Scotti, che ha tentato di mantenere la trasmissione nello stile di Corrado e in parte c’è riuscito anche se la perdita del maestro Pregadio, istituzione della gara sino dalle origini, qualche problema l’aveva creato.
Ora tocca a Insinna. Ottimo attore, protagonista di fiction di successo, quando veste i panni del conduttore ha una specie di sdoppiamento di personalità e, non avendo un copione da seguire, straripa, esonda, s'impadronisce del palcoscenico togliendo a tutti la parola. Succedeva quando conduceva “Affari tuoi”, la trasmissione dei famigerati pacchi, e purtroppo s’è ripetuto nella prima puntata de “La Corrida”, dove ha “rubato” spesso la scena ai concorrenti cancellandoli a volte persino dalla scena.
Un incidente di percorso? Me lo auguro. Lo spirito della Corrida è ben altro e quegli incredibili concorrenti che hanno sognato per anni di arrivare sin lì sono stati letteralmente scippati del privilegio di esser loro alla ribalta. Ma era la prima puntata, c’è tutto il tempo di rimediare. Il professionista Flavio Insinna deve capire che esser logorroico spesso diventa fastidioso per chi lo sta ascoltando. Il primo match, comunque s’è concluso con 5milioni 287 mila spettatori per la Corrida, mentre “Attenti a quei due” ne ha raccolti 4milioni 292 mila. Uno al zero e palla al centro. Ma un po’ di silenzio, per favore.
Gigi Vesigna