31/10/2012
L'incontro fra natura e cultura a Florens 2012.
Se invece di misurare lo stato di salute del nostro Paese solo attraverso i parametri dell’economia, il Pil o lo spread, provassimo a tenere conto anche di altri valori come la qualità della vita e la felicità delle persone forse le cose in Italia andrebbero meglio. Qualcosa del genere propone la città di Firenze e le sue istituzioni civili e religiose attraverso la Biennale dei beni culturali e ambientali Florens 2012 giunta quest’anno alla sua seconda edizione.
La grande kermesse apre il 3 novembre e si concluderà l’11, offrendo una settimana ricca di incontri, un carnet di convegni e relazioni ad alto livello, mostre, concerti, eventi teatrali e rassegne cinematografiche e installazioni artistiche nelle piazze che regaleranno un volto nuovo a Firenze. Per alcuni giorni nella città del giglio, l’antica Florentia, economia e profitto proveranno ad andare a braccetto con cultura e qualità della vita.
Alla ribalta le eccellenze del made in Italy. Saranno presenti, a livello nazionale e internazionale, istituzioni culturali, fondazioni bancarie, operatori turistici, ricercatori scientifici. Si parlerà di editoria, moda, design, difesa dell’ambiente, cura del paesaggio.
Si cercherà di immaginare un nuovo modello di sviluppo, concreto e
sostenibile, partendo delle nostre radici. Così in un momento
particolarmente difficile per l’Italia, Florens tenterà di dare un
risposta “alta” ma concreta alle aspettative di un Paese che, nonostante
la crisi, nasconde nei suoi cassetti un “tesoretto” inestimabile e
inesauribili di risorse umane, artistiche, imprenditoriali.
Il logo della Biennale dei beni culturali e ambientali.
Due installazioni in particolare segneranno il volto della città. La
piazza di Santa Maria del Fiore sarà trasformata in prato e uliveto non
solo per ricordare la nostra eccellenza nella coltivazione e produzione
d’olio d’oliva. L’uliveto accanto al Battistero avrà anche la funzione
di ricordare al visitatore che entrerà in San Giovanni per ammirare i
tre crocifissi di Michelangelo, Donatello e Brunelleschi che quell’”orto
degli ulivi” fa memoria del luogo in cui Gesù pianse e sudò sangue
prima di affrontare il supplizio della croce.
Proprio l’immagine del crocifisso e della croce assume un ruolo centrale
in Florens 2012. All’ostensione dei tre crocifissi-capolavoro del
Rinascimento fiorentino darà eco la grande scultura che emergerà da un blocco di
marmo di 80 per 50 metri. Un richiamo forte alla
contemporaneità: attraverso quella croce Paladino consegna intatta alle
generazione del terzo millennio il simbolo per eccellenza della
sacralità della vita e del dolore umano.
Grazie ai nuovi media, Florens sarà un evento globale seguibile 24 ore
su 24 dal computer di casa in diretta streaming. Si potrà anche
intervenire attraverso i vari social network gestiti da un piccolo
esercito di 57 blogger sparso in tutto il mondo. Il programma è in www.fondazioneflorens.it
Alfredo Tradigo