20/03/2012
Un Samburu in cammino in un paesaggio incontaminato.
Il popolo Samburu vive nel Kenya, 300 chilometri a Nord di Nairobi. Sono pastori nomadi, la cui intera esistenza ruota attorno alla natura, al bestiame e al territorio. Il fragile equilibrio su cui si regge il rapporto fra l'uomo e la natura in questa area dell'Africa rischia di metterne a repentaglio l'esistenza, tanto più che le spinte della modernità e del "progresso" si fanno sempre più pressanti e invasive. Dalla collaborazione fra la Onlus "Impegnarsi serve", i Missionari della Consolata e la diocesi di Mararal da tempo impegnati sul territorio e l'Università Cattolica è nato un innovativo progetto, denominato "Difesa e valorizzazione della biodiversità - Interrelazione popolo Samburu-ambiente". L'obiettivo è quello di avviare azioni concrete e sostenibili che tengano conto della difficile situazione ambientale, ma anche della cultura del popolo. Per questo il progetto richiede un paziente lavoro di formazione per favorire la stanzialità dell'etnia, lo sviluppo e la diffusione delle energie alternative e l'educazione alla gestione ambientale, volta alla tutela della biodiversità.
La popolazione Samburu nei prossimi giorni sarà protagonista di una serie di iniziative all'Università Cattolica di Milano. Mercoledì 21 marzo un convegno cercherà anzitutto di farne conoscere le caratteristiche (dalle 9 alle 13 nell'aula Pio XI). Interverranno il missionario James Lenngarin, Veronicah Nkepeni, una donna samburu, e Milena Santerini, direttrice di uno dei master della Cattolica coinvolti nel progetto. Verrà poi presentato il volume Throught different eyes. Con altri occhi: immagini e racconti che svelano un angolo di paradiso, perlopiù sconosciuto, minacciato dal "progresso". Saranno presenti fra gli altri Tommaso Barbeo e Laura Paganini, curatori del volume.
Il 23 marzo sarà la volta di un seminario, che verrà aperto da un filmato sulla vita dei samburu, popolo che dedica una grande attenzione alla bellezza e all'estetica. Ecco, in anteprima, il filmato.
Il progetto, come si diceva, ha visto la partecipazione dei Missionari della Consolata, della Onlus "Impegnarsi serve" e di due master della Cattolica: "Relazioni d'aiuto in contesti di vulnerabilità e povertà nazionali e internazionali" e "Formazione interculturale. Competenze per l'integrazione e l'inclusione sociale". "Impegnarsi serve" metterà a disposizione una borsa di studio di 2.500 euro per un tirocinante che, l'anno prossimo, parteciperà alle attività previste dal progetto in Kenya, occupandosi in particolare di alfabetizzazione.
Tra le iniziative promosse, c'è quella intitolata "Illumina una capanna samburu". Introducendo nelle famiglie dell'etnia un semplice pannello solare, verranno ricaricate delle batterie per torce, che permetteranno ai ragazzi - di giorno impegnati nel pascolo - di recarsi a scuola durante le ore buie. Dal 24 al 31 marzo, infine, nella sede della Cattolica in via Carducci, avrà luogo una mostra fotografica (si veda la gallery correlata).
Paolo Perazzolo