03/08/2010
Il design sta cambiando, insieme al mondo. A confermarlo è Luisa Bocchietto (nella foto), presidente dell’Adi (Associazione per il disegno industriale) che da più di ventanni assegna il premio Compasso d’oro.
Ne ha parlato in Triennale durante la presentazione dell’Adi design Index 2009, il libro che raccoglie ogni anno i prodotti italiani di eccellenza (nel 2011, da questa raccolta e dalle due prossime, scaturiranno i vincitori della ventiduesima edizione del premio).
Ma quali sono criteri di scelta nell’ultima edizione della “Bibbia” del design? È la stessa Bocchietto a rispondere: «Il volume illustra circa 140 prodotti e servizi usciti nel 2008. Una selezione severa, considerando le oltre 1.800 segnalazioni pervenute. Ad esempio, per il food design, la scelta non si è basata solo sulla ricerca estetica e studio dell’etichetta, ma soprattutto sulla promozione dell’eccellenza di un territorio di cui il cibo oggi è simbolo. E per i servizi, i progetti per migliorare le nostre città o creare opportunità di lavoro. Infine, in tempo di crisi, l’etica è un vincolo indispensabile: bisogna pensare a oggetti con un ciclo di vita più lungo, che permettano di ridurre gli scarti e guardino ai consumi».
Novità importante, il Compasso d’Oro, nato a Milano, e fortemente legato alla realtà del design lombardo-milanese, nella tarda primavera 2011 si trasferirà a Roma, nell’ambito delle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Un allontanamento che ha avuto un precedente nel 2008, quando il Compasso si trasferì a Torino, capitale mondiale del design per quell’anno.
Notizia degli ultimi giorni, dopo oltre 50 anni dalla sua fondazione, L’Adi ottiene dal Comune di Milano una sede di 4000 metri quadrati in via Bramante (ex sede Edison).
Entro il primo semestre del 2013, pertanto, la collezione storica del Compasso d’Oro, più di 2.000 prodotti premiati e segnalati dalle giurie nel corso del tempo, avrà la possibilità di essere visitata da critici, studiosi, studenti, appassionati. E costituirà un nuovo punto di riferimento per la cultura.
Ginevra Petrolo