20/12/2010
La celebre Galleria Vittorio Emanuele con una cascata di luci e cuori luminosi.
Fino all'11 gennaio, dal centro alla periferia tutta Milano si accende: dal quadrilatero della moda ai navigli, dai quartieri della movida alle più importanti arterie commerciali, monumenti storici, cantieri e grattacieli in nuova costruzione, architetture contemporanee, musei, pinacoteche e cortili, attraverso proiezioni, simboli, allestimenti e opere d’arte e design.
Dopo il grande successo della prima edizione, ritorna infatti Led, Festival Internazionale della luce di Milano, che raddoppia le opere di luce in città, presentando ai cittadini e ai visitatori 60 allestimenti scenografici di illuminazione. In scena l’eccellenza creativa dei più grandi designer e anche di giovani talenti delle scuole di design, oltre all'eccellenza produttiva delle più prestigiose aziende del settore. Alcuni allestimenti scenografici di luce saranno comunque permanenti, tra questi il Duomo di Milano, che in questa edizione del festival ha acceso magicamente le sue splendide vetrate.
Il percorso espositivo all'aperto, accessibile a tutti, regala stupore e magia, anche ai più piccoli (fiabesca, quasi una scena da Pinocchio, per esempio, la piazza Oberdan con le sue balene son et lumière, che sembrano saltare fuori da un'acqua virtuale, tra sciacquii e rumori).
"Milano vive oggi una stagione di grandi cambiamenti", ha dichiarato Maurizio Cadeo, assessore all’arredo, decoro urbano e verde del Comune di Milano, promotore del Festival. "Luoghi di incontro, aggregazione e confronto, le città si trasformano proponendo nuove suggestioni. Le luci giocano un ruolo importante dal punto di vista dell'estetica, ma anche della sostenibilità e della sicurezza". Aggiungono i curatori della mostra, Beatrice Mosca e Marco Amato: "Attraverso la luce Milano si trasforma in un teatro luminoso a cielo aperto, dove i linguaggi degli allestimenti e delle installazioni artistiche si sovrappongono alla città esistente, dando vita a una nuova scrittura urbana, elettrica e notturna. Dalla luce delle antiche vetrate della Cattedrale all’avveniristica Torre a Led e pannelli solari, si accende lo sguardo sul progresso umano. Milano, prima città europea ad avere quartieri illuminati dalla luce elettrica, celebra i suoi cento anni di luce insieme ad AEM, azienda elettrica municipale, e insieme l’evoluzione dalla luce a gas all’illuminazione ad incandescenza fino all’utilizzo delle più avanzate tecnologie e risorse energetiche alternative".
Nuvole e altalene luminose, fontane illuminate, nebbia di luce, lune e soli accesi, alberi accesi, fiori colorati e prati fioriti, farfalle, pesci e balene che saltano in un oceano di luce virtuale. Sono gli elementi naturali, l’aria, l’acqua, il cosmo e la natura i temi cui si sono ispirati i grandi light designer e i giovani talenti per accendere Milano. Seicentomila led, infine, accendono le porte storiche che conducono in città e la più importante arteria commerciale della metropoli, corso Buenos Aires, si trasforma nella via delle rose di luce.
Nella realizzazione delle 60 opere, tra proiezioni architetturali, allestimenti e installazioni luminose, sono stati coinvolti gli studenti delle più importanti scuole e accademie di design della città - Naba, Domus Academy, Ied, Politecnico di Milano - Facoltà del Design, SPD. Al loro fianco hanno lavorato alcuni tra i più grandi designer e artisti della scena contemporanea internazionale: da Karim Rashid al francese Alain Guilhot, da Piero Castiglioni a Denis Santachiara, da Matteo Thun a Luca Trazzi, solo per citarne alcuni.
Attraverso il partner internazionale L.U.C.I., Lighting Urban Community, il festival è entrato a far parte del circuito dei grandi Festival della Luce europei, dalla città di Lione, con La Fête des Lumières, che attira ogni anno milioni di visitatori, alle grandi light cities, quali Londra, Parigi, Berlino, Francoforte e non ultima in Italia Torino, con Luci d’artista.
di Giusi Galimberti