Settimana bianca: tutti in pista, baby!

E’ tempo di settimane bianche. Tra febbraio e marzo il sole fa breccia nel freddo, le temperature diventano più gradevoli, le giornate più lunghe; è un piacere scivolare lungo le piste ancora ben innevate di molte località di montagna. Con gli sci o lo snowboard ai piedi, tutti possono fare un pieno di benessere psicofisico e, in particolare, i bambini e gli adolescenti.

MONTAGNA TOCCASANA 

Una buona notizia, per genitori e figli, arriva dagli esperti dell’Ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma (www.ospedalebambingesu.it). Sport e montagna giovano anche ai piccoli sofferenti di certe malattie: allergie, disturbi renali, sovrappeso non sono un ostacolo a giocare, passeggiare sulla neve, sciare, anzi i benefici sono maggiori rispetto ai potenziali pericoli degli sport invernali. Basti pensare, per esempio, che un’ora sulle piste fa bruciare in media 300 calorie: un bell’aiuto per i cicciottelli.

   “Tutto sta a prendere le opportune precauzioni", afferma Armando Calzolari, responsabile di medicina cardiorespiratoria e sport dell’Ospedale. "Prepararsi all’appuntamento sciistico come si deve, alimentarsi e vestirsi in maniera appropriata, non dimenticare mai il casco che è obbligatorio per gli under 14”.

DEBUTTO PER GIOCO 

- Spetta ai genitori capire quando i bimbi sono pronti per infilare gli sci, senza costringerli troppo presto se non ne vogliono sapere. Succede spesso che abbiano paura della neve e, pertanto, l’avvicinamento deve avvenire per gradi. 

-  Si può cominciare a giocare sui campetti, scivolando sul bob, facendo le capriole, costruendo pupazzi, e così via. Poi, se la confidenza aumenta i piccoli possono provare a muoversi, sempre per gioco, su una superficie pianeggiante con gli sci che si fissano ai normali scarponcini da passeggio. 

-  Meglio ancora sarebbe, per il debutto, scegliere una località con parco giochi dotato di scivoli, tappeti mobili, pupazzi gonfiabili: una sorta di asilo bianco, con tanto di animazione, ristorazione e personale specializzato per seguire i pargoli.

LEZIONE COL MAESTRO

- Quando i baby sviluppano una capacità motoria sufficiente, generalmente attorno ai 4 anni, e prendono dimestichezza con la velocità, occorre equipaggiarli con un’attrezzatura adeguata e mandarli a lezione di sci, o di snowboard se attira di più, sotto la guida di un maestro con esperienza di insegnamento ai bambini. Possibilmente in un parco giochi sulla neve, un campo scuola riservato ai piccoli, dove si insegna anche un comportamento corretto in pista, rispettoso delle norme che compongono il codice dello sciatore e che sono stabilite da una legge dello Stato.

- E’ meglio che le lezioni siano collettive, perché gli allievi socializzano, si divertono stando insieme e imparano anche guardando gli altri. Di solito, si comincia a metà mattina, quando fa più caldo, e si va avanti per 2-3 ore. In numerosi centri sciistici ci sono pure corsi per baby-fondisti.

DOVE SCIARE

- L’altitudine ideale per un bambino non deve superare i 1.400-1.500 metri: oltre potrebbero esserci problemi dovuti alla rarefazione dell’ossigeno.

- Scegliere campetti e piste con buona esposizione al sole e innevamento possibilmente naturale. Se i piccoli sono esordienti, meglio limitare l’impegno sciistico alle ore di lezione, dedicando il pomeriggio ad altro. Diversamente, dopo una breve pausa tra la una e le due, si può sciare ancora per un paio d’ore finché l’aria non si raffredda.

SCI, SCARPONI E CASCO

- Sci e tavole: le maggiori case produttrici hanno in catalogo modelli per debuttanti da 4 a 7 anni, giovanissimi in carriera e campioncini da 5 anni in su.

- Scarponi: anche quando il piede cresce, il modello dev’essere da bambino (il primo paio a uno o due ganci, il secondo a tre, il terzo a quattro, ma soltanto verso gli 8 anni e oltre).

- Casco: obbligatorio per gli under 14, deve essere scelto tra quelli omologati, contraddistinti dalla sigla CE EN 1077. Consigliabile provarne vari modelli per trovare quello giusto: muovendo la testa avanti e indietro, non deve né ballare né stringere troppo.

COSA INDOSSARE

- Abbigliamento esterno specifico, perché i bimbi cadono spesso e rischiano di inzupparsi. Sotto, indumenti tecnici leggeri, ma termoisolanti e protettivi. Ai piedi, un paio di calze purché calde. Mani sempre nei guanti, per i più piccoli meglio ancora nelle muffole con laccetto, così non si perdono.
D’obbligo gli occhiali a maschera anti-riverbero, anti-vento e anti-raggi Uv. E i solari per difendere la pelle dall’aggressione delle radiazioni ultraviolette.

ENERGIA A TAVOLA
- Fondamentale la prima colazione, sostanziosa (cereali, latte parzialmente scremato o yogurt, pane comune, miele o marmellata, frutta) ma facilmente digeribile.

- A pranzo, pasta o riso con pomodoro, un po’ di verdura, e una fetta di strudel o di torta di mele, acqua minerale.

- Di pomeriggio, un tè caldo o un succo di frutta, frutta e una merendina al cioccolato oppure, se piace, un panino con bresaola o prosciutto crudo.

- Cena in libertà (vigilata). Consigliati, nel menu, il minestrone o la pasta in brodo per reintegrare i liquidi persi sudando.