15/04/2010
Con la bella stagione tutti in bicicletta, per tornare in forma e rispettare l'ambiente.
Stare in sella a una bici cambia la vita, perché migliora la salute e spazza via le tensioni. Lo sostiene uno studio dell’associazione “Donne e qualità della vita”, che ha interpellato 200 psicologi. Per gli specialisti, la bici è il migliore antistress, più efficace di pillole, tisane, massaggi. Pedalare è una sana attività all’aperto, che mette in movimento il corpo e richiede concentrazione, sgombrando così la mente dai pensieri e dalle preoccupazioni.
GAMBE TONICHE
L'attività ciclistica tonifica nel tempo i muscoli delle gambe, che risultano così più plasmati e sodi, senza però ingrossarsi perché lo sforzo, anche in montagna o sugli sterrati, non è mai quello di un ciclista agonista. Anche la muscolatura del dorso e dell’addome, che sorregge il busto sulla sella, se ne giova.
POLIZZA DI LUNGA VITA
Pedalare contribuisce a mantenere in buona salute il sistema cardiovascolare e un cuore in forma è uno degli ingredienti essenziali dell’elisir di lunga vita. Aiuta inoltre a tenere sotto controllo il colesterolo e i trigliceridi, migliora la capacità respiratoria, conferisce scioltezza alle articolazioni ed elasticità ai legamenti delle gambe. Andare in bici è insomma un’attività fisica importante, specie dai quarant’anni in poi, per prevenire o ritardare le malattie da invecchiamento. Se non si è più giovanissimi, è consigliabile il benestare del medico per escludere eventuali controindicazioni.
VIA I GONFIORI E LA CELLULITE
Chi ha problemi di circolazione periferica, con ristagno di liquidi soprattutto nelle caviglie che si gonfiano e si appesantiscono, trae vantaggio perché pedalare incrementa l’afflusso del sangue e, di riflesso, migliora il metabolismo cellulare e il drenaggio delle zone congestionate. Una similare azione drenante si verifica pure nelle aree colpite dalla cellulite, ma la bici da sola non elimina il problema.
ASCOLTARE IL CUORE
La frequenza cardiaca ottimale in bici è pari al 60-80 per cento di quella massima personale, che è uguale al limite teorico di 220 battiti al minuto meno l’età: per una persona di 50 anni, ciò significa non superare i 135-136 battiti. Il ritmo consigliato per mantenere le pulsazioni su tale livello è di 90-100 pedalate al minuto in pianura, un po’ di più in salita usando un rapporto agile. La spia che si sta procedendo bene è riuscire a parlare senza affanno. Per monitorare con buona precisione il funzionamento del cuore, è utile un orologio sportivo dotato di cardiofrequenzimetro.
QUANTE VOLTE
Per ricavare benefìci stabili, bisogna salire in sella almeno tre-quattro volte alla settimana e ogni volta per almeno un’ora, affinché si attivino quei meccanismi metabolici che consentono di generare energia per i muscoli bruciando ossigeno e grassi, di migliorare le funzioni cellulari, di accrescere la resistenza alla fatica. Non è necessario andare a tutta birra: basta che il cuore batta a un ritmo moderatamente più intenso di quello normale per innescare un processo virtuoso.
Maurizio Bianchi