A Napoli corsi "civili" prematrimoniali

Inizia a gennaio un corso molto incentrato sui diritti e i doveri dei futuri sposi. Un solo dubbio: che ne è dell'anelito d'infinito nascosto dietro a una promessa d'amore?

01/11/2012

«Conoscere i propri diritti prima di sposarsi è semplice medicina preventiva». Con questo slogan Annamaria Bernardini de Pace, noto avvocato esperto in diritto di famiglia, ha sintetizzato in una conferenza stampa tenuta nel suo studio di via dei Cappuccini a Milano l’iniziativa che sta avviando insieme al Forum della Famiglia, di cui è presidente onorario (e da tenere ben distinto dal Forum delle Associazioni Familiari di cui presidente è Francesco Belletti): un corso prematrimoniale “laico”, o meglio “civile”, aperto alle coppie che abbiano intenzione di sposarsi. E non solo: anche chi è già sposato o convive può validamente iscriversi per trarre indicazioni legali utili alla propria vita di coppia e in relazione ai figli.

Un’iniziativa che prende ispirazione dai corsi che da anni vengono periodicamente organizzati in tutte le parrocchie per le persone che abbiano intenzione di sposarsi in chiesa. Ma che espressamente non intende sostituire. Quali motivi allora per dei “corsi civili” che hanno già avuto dei tentativi sporadici e non sempre convinti in alcuni comuni italiani? «Le persone quando si sposano non sono sempre consapevoli dei loro diritti e dei loro doveri», si è giustificata la Bernardini de Pace, «e cominciano a conoscerli solo quando cominciano a litigare. Lì è troppo tardi, anche perché entrano in gioco le situazioni pregresse, i figli ma anche il denaro che nel frattempo magari si è nascosto, speso etc. A questo si aggiunga che un terzo dei matrimoni sono civili, e quindi queste persone non hanno frequentato nessun corso in chiesa». Proprio in chiesa, per inciso, viene normalmente prevista almeno un’ora di corso di un avvocato per dare un’infarinatura sul diritto civile e canonico ai futuri sposi.

La filosofia di fondo che regge i corsi è dunque quella di far conoscere bene i singoli diritti (legati alla vita familiare, al regime patrimoniale, alla separazione o comunione dei beni, alla genitorialità, etc.) prima che la vita in comune venga impostata, in modo che se ne conoscano in anticipo le conseguenze: «Come per prendere la patente di guida occorre fare un corso, così per vivere bene il proprio matrimonio e prevenire le patologie tragiche del matrimonio, di cui spesso parlano anche le cronache, bisogna conoscere bene prima di sposarsi quello che si va a fare, i propri diritti e i propri doveri», aggiunge l’avvocato, che ha appena dato alle stampe il libro “Dall’amore all’amore” in uscita con Il Corriere della Sera e disponibile nelle librerie.

Maria Rita Parsi, presidente della Fondazione Movimento Bambino, partecipa all’iniziativa e sarà una dei docenti. «Occorre sempre più favorire la formazione dei genitori, degli insegnanti, dei formatori. Soprattutto la coppia deve imparare a comunicare. Occorre però parlare anche di genitorialità: diventare papà e mamma è una vera rivoluzione del cuore perché, partiti nella vita in coppia dall’emozione e dalla ricerca della soddisfazione, dopo la nascita del bambino si comincia a fare i conti con che cosa significhi veramente vivere insieme». Imparare a comunicare e vivere bene la vita di coppia evita i traumi di litigio continui e di eventuali separazioni: «L’esperienza di divisioni dentro la famiglia è devastante per i bambini, i genitori sono la bussola del bambino, se si rompe quella tutto in lui precipita, tanto più perché oggi i vecchi “paracaduti” sociali come i vicini o i parenti sono praticamente spariti».

Le materie di insegnamento non saranno dedicate solo al diritto di famiglia ma anche alla psicologia, alla sociologia, alla filosofia, alla pediatria e pedagogia, alla medicina e, secondo Martina Ferrara dell’Osservatorio Familiare Italiano, addirittura alla teologia. I corsi civili possono essere dunque visti come un tentativo del mondo delle professioni di dare una risposta alla solitudine in cui si trovano oggi le famiglie, soprattutto quelle più giovani. L’auspicio è che, nell’offerta formativa e nel rispetto delle differenti visioni sul matrimonio, non venga tutto “tecnicizzato” ma venga tenuto in debito conto l’anelito di totalità e d’infinito che si nasconde nel cuore umano quando si decide di donarsi interamente a un’altra persona.

Il primo corso (gratuito) verrà organizzato a Napoli dal 12 al 20 gennaio prossimi, legato alla manifestazione fieristica di “Tutto Sposi”. L’iscrizione si può fare online a partire dal 30 ottobre sul sito wwwforumdellafamiglia.it. A seguire verranno organizzati corsi (a pagamento?) anche in altre regioni.

Stefano Stimamiglio
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