19/07/2010
(foto THINKSTOCK)
Lo scorso 15 luglio la Corte di Cassazione francese ha autorizzato l'esecuzione in Francia di una sentenza del 1999 della giustizia statunitense, che ha riconosciuto la potestà genitoriale alla convivente francese di una donna americana, madre naturale di un minore. Con la sua decisione la Corte di Cassazione riconosce al minore la potestà genitoriale di due madri, fatto che costituisce una novità assoluta per la Francia e soprattutto un tentativo di raggiungere per via giurisprudenziale quello che non passa attraverso il normale gioco democratico fatto di un dibattito pubblico e aperto a tutti e l'approvazione conseguente, secondo l'iter legislativo previsto, del Parlamento, espressione della sovrana volontà popolare.
Il diritto francese non riconosce infatti il matrimonio tra omosessuali e quindi neanche la possibilità di adottare minori. La decisione della Corte di Cassazione apre invece la possibilità alle coppie di omosessuali, ove uno dei due membri della coppia sia anche genitore naturale, di rappresentarsi come "genitori" di fronte alle autorità qualora si debba prendere una decisione sulla vita del minore. Questo, naturalmente, solo nel caso in cui questo "diritto" venga prima riconosciuto da un'autorità straniera e comunque solo attraverso una sentenza di delibazione della Corte di Cassazione.
In realtà il discorso potrebbe estendersi. La Cassazione infatti ha incaricato la Corte Costituzionale di verificare la conformità alla Costituzione francese dell'articolo 365 del Code Civil, in quanto «violerebbe il diritto di pari trattamento di minori adottati dal "congiunto" del proprio genitore naturale rispetto al convivente». Esisterebbe cioè una sorta di discriminazione tra minori adottabili dal marito o dalla moglie del genitore naturale regolarmente sposati rispetto ai minori non adottabili dal convivente omosessuale del genitore naturale. Una eventuale presa di posizione positiva della Corte Costituzionale aprirebbe le porte al riconoscimento universale di fatto della potestà genitoriale per i conviventi omosessuali dei genitori naturali di minori.
Il teologo e antropologo Xavier Lacroix, in una dichiarazione al quotidiano La Croix, ha affermato che non bisogna «invertire le responsabilità: non è la legge che crea disuguaglianze ma le stesse coppie gay: di fronte a scelte di vita diverse è normale che i diritti siano anch'essi diversi».
Si apre così in Francia, alla vigilia dell'adozione della legge sulla bioetica, un altro fronte, che vede le diverse parti politiche misurarsi sugli effetti concreti della sentenza nella società francese.
Stefano Stimamiglio