Famiglia, com'è cambiata in 20 anni

Il Rapporto Annuale dell'Istat dipinge la famiglia italiana e ne sottolinea i mutamenti. Diminuiscono matrimoni e figli. Aumentano separazioni e convivenze. Raddoppiate le unioni miste.

23/05/2012

Aumentano i nuclei familiari ma diventano meno numerosi. Questo è il primo importante dato emerso dal Rapporto Annuale 2012 dell'Istat sulla situazione del nostro Paese. Negli ultimi venti anni le famiglie italiane sono passate da 20 a 24 milioni, mentre i componenti sono scesi da 2,7 a 2,4. Questo significa un aumento delle persone sole, delle coppie senza figli e delle famiglie monogenitoriali e dall'altra parte una diminuzione delle coppie con figli.

Le coppie coniugate con figli attualmente rappresentano il 33,7% del totale delle famiglie nel 2010-2011, mentre erano il 45,2% nel 1993-94. Calo che viene registrato anche nel Sud dove la famiglia tradizionale nel 1993-94 rappresentava  il 52,8% dato sceso oggi al 40%.

Tra l'altro il 37,9% dei matrimoni celebrati nel 2005-2009 sono stati preceduti da una convivenza, mentre questo accadeva solo nell'1% dei casi di tutti quelli celebrati prima del 1975. 

E se diminuiscono i matrimoni aumentano le separazioni (3 ogni 10 unioni): una proporzione raddoppiata in 15 anni.

Raddoppiano anche le nuove forme familiari (single non vedovi, monogenitori non vedovi, libere unioni e famiglie ricostituite coniugate) che hanno raggiunto gli oltre 7 milioni di nuclei su 24 totali, il 20%. Le libere unioni sono quadruplicate in meno di vent'anni, nel 2010-2011 sono 972 mila.

Le convivenze tra partner celibi e nubili, in tutto 578 mila, hanno fatto registrare gli incrementi più sostenuti, 8,6 volte in più di quelle del 1993-94.

I matrimoni misti registrati dall'Indagine sono più di 25mila nel 2010 (l'11,5% di tutte le celebrazioni) e risultano più che raddoppiati rispetto al 1992. In aumento anche le separazioni: ogni 10 matrimoni quasi tre finiscono in separazione, una proporzione raddoppiata in 15 anni.

Resta purtroppo stabile il basso tasso di natalià che caratterizza l'Italia. Nonostante la lieve ripresa osservata dalla metà degli anni '90 nel 2011 sono nati 556mila bambini, circa 21mila in meno rispetto al 2008, e il numero medio di figli per donna (1,42) è il risultato dei valori 2,07 per le residenti straniere e a 1,33 per le italiane.

Orsola Vetri
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Postato da Argonauta54 il 04/06/2012 12:00

Perchè Farsi del male ? L'articolo di Orsola Vetri parla così chiaro che solo un deficiente non potrà capire in quale corridoio senza luce stiamo tutti camminando. Abbiamo dimenticato la nostra storia, la nostra provenienza. abbiamo voluto rivoluzionare dalla A alla Z tutto il sistema del nuovo, che poi di nuovo è stata solo una forma di ribellione in noi stessi per seguire gli incantatori di serpenti. Nulla ci viene dato se non con il costante impegno del lavoro e dell' amore umano. Cosa hanno fatto le nostre sentinelle che da tempo senza stancarsi hanno suonato il corno per invitarci al pericolo imminente di un disastro sociale che oggi è prensente in quasi tutte le famiglie italiane. Abbiamo toccato con mano le nullità degli interventi pubblicizzati al benessere sociale, oggi non possiamo incolpare nessuno, neanche piangersi addosso. Quello che possiamo fare dai dati sciorinati dall' Istat dalla giornalista Orsola Vetri è quello di organizzarci e lavorare sodo per noi e per il prossimo che verrà nel ricostruire lo stato sociale. Noi siamo gli artefici, non possiamo più delegare nessuno. Se abbiamo fede e crediamo in noi stessi possiamo con certezza di calcolo farcela in nome dei nostri figli e di quelli che non hanno avuto la possibilità di nascere, Dio ci vuole prima uomini r poi figli di Dio, nella piena libertà comportamentali, Egli vuole che Abele viva, Caino dovrà desistere alla grande folla di luce che ognuno di noi porterà dentro e fuori, dobbiamo essere vigili vivendo nella piena naturalezza in aronia con il creato in particolare con madre natura. Alzati e risplendi, ecco la tua luce è su te la gloria del Signor, Gerusalemm, Gerusalem togli dal cuore la tua tristezza, Gerusalem...Gerusalem, e su te la gloria del Signor.... Vi saluto con questi versi di un canto molto a me caro.

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