07/08/2012
Milano è la città italiana (tra 19 europee) che è scelta dall'Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri per l'indagine sulle sostanze stupefacenti nelle acque reflue.
Un’indagine messa a punto dall'Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano per rilevare la presenza di sostanze stupefacenti nelle acque reflue, ha fornito nuove indicazioni sull’uso delle droghe in Europa. L’analisi è stata possibile grazie a un metodo innovativo dell’Istituto per la prima volta esteso a livello europeo, che ha permesso il confronto fra i consumi di droghe d'abuso nella popolazione mediante l'analisi delle acque reflue urbane in ben 19 città europee.
Lo studio, coordinato insieme all'Istituto Norvegese per la Ricerca sulle Acque (NIVA), è stato condotto in collaborazione con altri gruppi di ricerca negli 11 Paesi europei coinvolti, Belgio, Repubblica Ceca, Spagna, Finlandia, Francia, Gran Bretagna, Croazia, Olanda, Svezia, oltre a Italia e Norvegia. Nel marzo dello scorso anno, per sette giorni consecutivi sono stati così analizzati simultaneamente campioni di acque reflue provenienti dai depuratori di 19 città europee alla ricerca di cocaina, amfetamina, metamfetamina, ecstasy e cannabis. Per l’Italia, la città sottoposta ad indagine è stata Milano.
Quali i risultati ottenuti? I consumi di Milano sono in linea con quelli medi osservati nelle altre città, ma il consumo di cocaina è risultato 5-10 volte superiore a quello misurato in Svezia, Norvegia, Finlandia, Croazia e Repubblica Ceca, mentre risulta dimezzato rispetto a quello di Olanda, Belgio (Anversa), Regno Unito e Spagna. Inferiore, invece, il consumo di ecstasy e amfetamina, più elevato, invece, quello di metamfetamina. Cocaina ed ecstasy si confermano, inoltre, droghe "ricreazionali", con consumi molto maggiori nel weekend rispetto agli altri giorni della settimana.
Alessandra Turchetti