09/01/2013
Cattive abitudini alimentari e vita sedentaria proiettano il nostro Paese al primo posto in Europa per numero di bambini obesi. Per migliorare il rapporto con il cibo e imparare a mangiar bene con i propri figli, dalla gravidanza all'adolescenza, l'ospedale dei bambini Vittore Buzzi di Milano presenta “L'Abc dell'alimentazione”, campagna informativa multilingue in collaborazione con Amc, azienda leader nella sana alimentazione che propone un rivoluzionario metodo di cottura a “circolazione chiusa” per cucinare senza aggiunta di acqua e arrostire senza oli e grassi, con tempi ridotti.
«Insegniamo a bimbi e genitori a mangiar sano senza rinunciare al gusto», dice Cinzia Baldo, nutrizionista dell'ospedale Buzzi. «Ogni anno migliaia di famiglie ci chiedono consigli su come gestire problematiche legate al peso dei bambini, e nel 30% dei casi si tratta di stranieri». L'allarme è lanciato dalla società italiana di pediatria: oltre il 30% dei bambini italiani presenta un peso superiore a quello stabilito per la sua età. In pratica, oltre un milione sono in sovrappeso, di cui quattrocentomila obesi. La maglia nera appartiene alle regioni del Sud. Una vera e propria epidemia mondiale per la velocità con cui stanno aumentando i casi negli ultimi decenni, già a partire dalla prima infanzia. Basta pensare che nel mondo 43 milioni di bambini sotto i cinque anni sono in sovrappeso, e in Europa, dove la prevalenza di obesità è triplicata dagli anni '80, sono oltre 22 milioni, di cui più del 25% obesi.
Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità l'obesità è responsabile del 2-8% dei costi sanitari e del 10-13% dei decessi in Europa. Come prevenire questa piaga dilagante? Innanzitutto evitare i cibi troppo calorici, abolire le famigerate merendine o scegliere quelle con minor contenuto di lipidi, e fare tanto movimento: in una ricerca pubblicata sul Journal of pediatrics gli scienziati hanno documentato che i bambini che compiono meno di tredicimila passi al giorno hanno un rischio di sovrappeso di 3-4 volte superiore rispetto ai coetanei più attivi. «Un trucco è ridurre le porzioni e le dimensioni dei piatti, in modo che non sia così evidente la minor quantità di cibo», conclude Cinzia Baldo.
Francesca Fiocchi