E nato un bebè e mamma e papà vanno a scuola

La Chiesa di Inghilterra e Galles aiuta i genitori nei primi mesi di nascita dei bambino con le "parenting classes": corsi per papà e mamme.

18/11/2012

«Grazie per avermi liberato dalla prigione di dover crescere i miei figli senza averne i mezzi e le competenze, senza davvero esserne capace». Cosi’ ha scritto un genitore inglese a David Quinn, il fondatore delle “parenting classes”, corsi che papa’ e mamma frequentano per qualche settimana per ringraziarlo di averlo aiutato ad imparare a fare il genitore. In gruppi di 8 o 12 partecipanti, aiutati da un facilitatore, una persona che suggerisce loro idee o spunti di discussione, i genitori parlano di come fare i conti con i problemi di ogni crescita, insegnare al bambino a dormire da solo, togliergli il pannolino, inserirlo in classe per la prima volta, aiutarlo, alle soglie dell’adolescenza, ad uscire da solo.

«Il valore piu’ importante di questi gruppi è forse l’amicizia che si forma tra i genitori», spiega Elizabeth Davies, che si occupa di famiglia per la conferenza episcopale di Inghilterra e Galles, «Ti alleggerisce e, insieme, sostiene, sapere che qualcun’altro si trova nella stessa barca e non c’e’ nulla di piu’ valido di quel consiglio già ben sperimentato dato da un altro genitore». In Gran Bretagna è il Family Caring Trust la charity cattolica che ha cominciato per prima ad organizzare queste classi nel 1986.

David Quinn, che ha avuto l’idea, spiega in una intervista sul sito di questa charity www.familycaring.co.uk come tra i partecipanti vi siano molti health visitors, quelle infermiere incaricate dallo stato britannico di aiutare le famiglie con bambini e di come l’idea delle parenting classes sia stata ripresa dal governo britannico e da altre charities. «E’ importante avere rispetto per i genitori», dice l’inventore di questi corsi nell’intervista, «E non pensare di poter dire loro come devono educare i figli perchè ogni figlio è diverso e ogni genitore è diverso. Non esiste quindi una ricetta che vada bene per tutti. E’ importante suggerire qualche idea e, soprattutto, far sentire a papà e mamma, che già si sentono in colpa, che stanno facendo un ottimo lavoro».

Silvia Guzzetti    

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