Quando il figlio fa nascere il padre

Il noto terapeuta Pietropolli Charmet proprone un ritratto dei padri contemporanei. Liberi di interpretare il loro ruolo, si coinvolgono fin dalla gestazione e al momento del parto.

18/03/2013

Il padre di oggi è libero. Libero di interpretare e svolgere un ruolo che non è più prescritto socialmente ma nasce dalla dimensione intima di ogni uomo e dalla sua maturazione affettiva. Così almeno lo ritrae Gustavo Pietropolli Charmet, psicoterapeuta, autore di numerosi saggi dedicati al delicato rapporto tra genitori e figli. «Negli ultimi anni abbiamo assistito a un cambiamento rivoluzionario della figura paterna. Nel passato il padre sapeva che c’era un modello culturale al quale ispirarsi per svolgere il suo ruolo educativo. Oggi non ci sono stereotipi né pregiudizi: un figlio nasce nella mente dell’uomo già nella relazione di coppia. E il suo coinvolgimento è grande fin dalle fasi della gestazione, al momento del parto e ancor di più dopo la nascita». 

«Il papà è il primo essere vivente che incontra il bambino», fa notare l’esperto. «Ma ciò che si realizza in quei primi giorni di vita è un miracolo per entrambi: i loro incontri sono come una danza silenziosa e interattiva che funge da insegnamento reciproco. E’ così che il figlio fa nascere il padre, un padre affettivo che impara a organizzare i suoi compiti di cura e riconosce la paternità nella sua virilità». La precocità della relazione aiuta a rafforzare la relazione con il padre che ha sempre come obiettivo peculiare lo sviluppo dell’etica e dell’identità del figlio, cruciale nell’età dell’adolescenza.

«La crisi adolescenziale è proprio caratterizzata dalla ricerca del padre», sottolinea Charmet che è anche fondatore dell’istituto Il Minotauro, cooperativa sociale che opera nell’ambito della prevenzione e del disagio evolutivo. «Nei giovanissimi che incontro durante le sedute non scopro la mancanza di regole e di norme impartite da un padre autoritario ma avverto piuttosto il desiderio di un papà che sia per loro guida e sostegno nel viaggio della vita».

Paola Molteni
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