Tobia, la parola ai cattolici

E' stata presentata la grande iniziativa della San Paolo e del Forum delle associazioni familiari: una libreria mobile che, fino a ottobre, "invaderà" le piazze italiane.

Per una nuova cultura della famiglia

29/06/2011
Il tir-libreria alla presentazione di Tobia a Milano.
Il tir-libreria alla presentazione di Tobia a Milano.

   Percorse le prime tappe, Tobia si presenta all'Italia, pronto a ripartire. Si è tenuta oggi la conferenza stampa per il lancio di "Tobia: famiglia e parole in viaggio", la grande iniziativa voluta dalla San Paolo e dal Forum delle associazioni familiari. In concreto, si tratta di una grande libreria mobile, un vero e proprio tir, che alla fine del suo viaggio avrà toccato ben 15 città del Paese, da Trento a Reggio Calabria. Sostando nelle piazze dove si concentra la vita delle comunità, Tobia diventa anzitutto una libreria con 2.500 volumi di tutti gli editori aperta al pubblico. Ma, ancor di più, si trasforma in un centro di aggregazione, al quale fanno riferimento associazioni e istituzioni locali e la comunità tutta e attorno al quale si organizzano eventi, dibattiti, occasioni di festa e intrattenimento (www.libreriatobia.it).

   Le premesse, i contenuti, le ambizioni di questo innovativo progetto, sostenuto dalla Nissan, è stato ben definito nella conferenza stampa odierna. Don Vincenzo Marras, superiore provinciale della Società San Paolo, ha sottolineato che Tobia «è l'occasione per catalizzare le energie positive, per recuperare le ricchezze disperse, in modo da progettare il futuro». In piena coerenza con il carisma dei paolini e sulle orme di San Paolo, «vogliamo raggiungere gli uomini e le donne di oggi dove sono e come sono». Reduce dalle prime quattro tappe dei viaggio di Tobia, Francesco Belletti, presidente del Forum delle associazioni familiari, ha testimoniato come «nelle piazze si sia percepito un desiderio di novità, che sembra assente tanto dal dibattito politico quanto dall'informazione di massa». Il contatto diretto con le famiglie ha evidenziato una volta di più che «la famiglia, oggi, non è chiusa nel privato, ma occupa lo spazio pubblico. E' un soggetto sociale e politico che favorisce l'aggregazione in vista del bene comune».

   Prendendo spunto dall'ultima delle tappe di Tobia, Reggio Calabria, il direttore di Avvenire Marco Tarquinio ha ricordato che i giovani di quella città che lottano con coraggio per la legalità «sono frutto di un'educazione cristiana e civile in grado di cambiare la storia». La radice del declino, al contrario, sta nella mancata valorizzazione della risorsa famiglia: «Un Paese che mette in condizioni di svantaggio chi ha figli, firma il suo declino». Sugli interessi della famiglia, sullo spazio da assegnare ai giovani e sul ruolo dei laici ha imperniato il proprio intervento don Antonio Sciortino, direttore di Famiglia Cristiana. «Da 80 anni portiamo la parola famiglia nella nostra testata». Non è mancata una bacchettata alla politica: «A parole, i politici danno mostra di capire perfettamente il ruolo nevralgico e i bisogni dei nuclei familiari: peccato non le traducano mai in realtà, in atti concreti». La nostra cultura è vittima di una grave miopia: non vede che «investire sulla famiglia, significa far crescere la società intera». E' tempo che i cattolici, religiosi e laici, facciano sentire la loro voce.

   Proprio per questo Tobia si è messo in viaggio.

Paolo Perazzolo
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Postato da giorgio traverso il 30/06/2011 22:50

Nella sosta di TOBIA,aChiavari,facevo servizio allo stand dell'UNITALSI,ho assistito a diversi dibattiti.Tutti gli interventi sulla famiglia,e sul diritto alla vita improntati sù buoni propositi,senza guardare in faccia la realtà.Nessuno ha fatto riferimento,che molte famiglie non riescono ad arrivare a fine mese,per i gravi probemi che assilano il nostro paese.I figli è un piacere metterli al mondo ,però bisogna mantenerli.Il diritto alla vita è sacrosanto,ma quale vita?penso sia a conoscenza di tutti,che ci sono donne che per non perdere il posto di lavoro devono rinunciare alla maternità.tutto questo per dimostrare che certi buoni principi si scontrano con la realtà.
giorgio traverso

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