Arriva "Le mariage pour tous"

24/05/2013

Il Parlamento francese ha raggiunto il traguardo. Il 23 aprile scorso, con 331 voti a favore e 225 contrari, i deputati d’oltralpe hanno approvato definitivamente la legge che autorizza il matrimonio e le adozioni per le coppie dello stesso sesso. Le mariage pour tous (il “matrimonio per tutti”), questo il suo titolo, è un provvedimento che secondo i suoi  promotori "esprime un grande senso di civiltà e accoglienza".  Sono queste le premesse e i valori su cui ha lavorato Christiane Taubira, ministro della Giustizia, dando piena attuazione, tra l’altro, alla proposta n. 31 del programma elettorale con cui il presidente Francois Hollande ha vinto le elezioni presidenziali circa un anno fa.

Tuttavia, anche se la Francia risulta il 14° Paese al mondo ad aver adottato una normativa che equipara le coppie eterosessuali a quelle omosessuali, i francesi non la pensano tutti allo stesso modo. E per fortuna!

Dopo l’approvazione della legge, per esempio, il capogruppo dell’opposizione Ump, Christian Jacob, si è rivolto immediatamente al Consiglio costituzionale presentando un ricorso. Se, come ci si attende, l’eccezione di costituzionalità verrà rigettata e respinta, il presidente Francois Hollande potrà promulgare la legge e consentire la celebrazione delle prime nozze gay già a partire da metà giugno. La dura reazione di Jacobs, purtroppo, è solo una tra le tante che hanno accompagnato l’iter di approvazione di questa legge. Un percorso complesso e travagliato durato 7 mesi, i cui strascichi continuano ad alimentare dissensi ancora oggi.

Ma mai come in quest’ultimo periodo i toni hanno assunto il sapore degli scontri di civiltà. Il Paese, infatti, si è spaccato in due fronti. Da un lato, si sono schierati i sostenitori del mariage pour tous, dall’altro coloro che hanno alzato la bandiera dei valori tradizionali della famiglia. Persino i vescovi francesi sono scesi in campo pubblicando un documento sostenuto da un duplice fine: fare il punto sulla differenza tra matrimoni eterosessuali e unioni omosessuali e aprire il dialogo tra le diverse posizioni.

Le due “linee di pensiero” si sono poi tuffate nelle manifestazioni pubbliche. Hanno riempito le piazze delle principali città francesi per esprimere il loro punto di vista. E non hanno mai mollato. Ma l’approvazione definitiva della legge ha suscitato proteste sempre più accese e violente, che sono sfociate anche in tragici incidenti come quello del 21 maggio quando lo scrittore Dominique Venner si è suicidato all'interno di Notre Dame lasciando come motivazione la sua opposizione e protesta per le nozze omosessuali.
Nei prossimi giorni, fino al pronunciamento effettivo della Corte Costituzionale, è molto probabile che la tensione torni a salire.

Infatti nonostante il matrimonio gay sia ormai legge il 26 maggio a Parigi è  prevista un'imponente manifestazione organizzata dal movimento Manif pour tous. Gli organizzatori si attendono milioni di persone.

Ma le "mariage pour tous" non ha raccolto dissensi e opposizioni solo in patria. Anche all’estero ci si è mobilitati per esprimere la delusione rispetto alla legge approvata dal Parlamento francese. In tale direzione, decisa è stata la reazione di Putin che ha chiesto ai suoi deputati di escludere la Francia dalla lista dei Paesi che si rendono disponibili ad adottare i bambini russi abbandonati. Il motivo è semplice: il provvedimento legislativo varato a Parigi che permette matrimoni e adozioni alle coppie omosessuali. Per un Paese tendenzialmente omofonico che difende a spada tratta i valori della famiglia tradizionale non è semplice accettare un cambiamento di rotta così marcato. Al Governo francese, sempre meno apprezzato dai suoi cittadini, resta il compito trarre le conseguenze.

Simone Bruno

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Postato da giorgio ferretti il 10/06/2013 15:33

Non sono personalmente favorevole ai matrimoni gay o all'adozione da parte loro di bambini, ma sul riconoscimento di valori di civiltà del tipo proposto allora da Prodi con i DICO, CERTAMENTE Sì. Se però si continua ad alzare muri ideologici-religiosi succederà in Italia quello che é successo nella cattolicissima Spagna o in altri paesi limitrofi. Siamo un paese democratico e non mi pare eccessivo che sia la responsabilità e la coscienza di ogni cittadino a dare risposte certe in merito, e non lasciarle all'arbitrio, convenienza e tornaconto di occasionai e poco affidabili difensori della Chiesa, a torto ritenuta un'organizzazione più o meno buona secondo i punti di vista, in realtà corpo di Cristo che noi peccatori, laici o consacrati quanti siamo, senza l'aiuto dello Spirito Santo, sappiamo solo profanare, non vivere con spirito evangelico.

Postato da masperi.umberto@yahoo.it il 29/05/2013 20:12

Errata corrige: chiaramente "d'oltre oceano".

Postato da masperi.umberto@yahoo.it il 29/05/2013 19:29

Certi ritornelli a favore dei diritti ( di equiparazione ,ad es. ,dei matrimoni omo- con quelli etero-sessuali) per chi sa ragionare con la propria testa sono sfide ideologiche ( non siamo ingenui: quanti omosessuali hanno veramente a cuore il bene dei bambini soli,abbandonati,trovatelli, figli di nessuno … Matrimonio? Certo: adozioni, utero in affitto, inseminazione tecnologica … l’atto procreativo perde sempre più di significato, dato che non esistono “leggi di natura”. Come sarà l'educazione sessuale,concretamente, per i bambini adottati? Equilibrata, e non preconcetta ,tra omosessualità ed eterosessualità?). A chi non è d'accordo lasciate il diritto di portare avanti la sua visione della vita, i propri valori ,senza venire così superficialmente criticato. Coloro che hanno avuto paura ( e l'anno spuntata, bell’esempio di pluralismo, che viola il dato storico !) di indicare le basi della civiltà europea occidentale anche con quelle cristiane,oltre che classicità greco-romana con l'aggiunta illuminista, ora hanno paura di riconoscere che "matrimonio" è altra cosa che "unione" omosessuale. Sulle certezze "scientifiche" bisogna essere "onesti": da quale fonte? Forse le dichiarazioni di alcuni psichiatri e pedagogisti d'oltralpe ( in quel paese così all'avanguardia che non sa abolire la pena di morte, mentre, patria della democrazia, sugli omosessuali ... Gerarchia: è più importante il problema-omosessuali che non il rispetto della vita, anche quella di Caino?) . Dichiarazioni scientifiche , o con presupposti e finalità politiche? Se l’omosessuale è mio fratello o mia sorella che “diritto” ha di appropriarsi del mio essere diverso da loro ( e quindi il mio è – lo è sempre stato – matrimonio, il loro no. Qui siamo al semplice livello illuminista: la libertà ha sempre un limite, il rispetto di quella altrui. Ora la libertà dell’omosessuale che rivendica il diritto di matrimonio lede la mia, il mio diritto ad essere riconosciuto ,come matrimonio, il mio: tra due opposti, come insegna la logica, ciò che spetta ad uno non spetta all’altro ).

Postato da sorriso il 28/05/2013 17:47

Non so con certezza se succederà anche in Italia, ma non lo escludo purtroppo, dato che la tentazione umana a farsi del male, illudendosi che sia un bene è sempre presente. Abbiamo da pregare tanto e dobbiamo prepararci ad accogliere coloro che maggiormente verranno danneggiati da leggi che presuppongano simili costruzioni sociali: i bambini; e dai bambini la società intera. Un aspetto positivo è che forse si arriverà a comprendere che la diversità va accolta e compresa, senza sottomettersi a logiche perverse ed autodistruttive.

Postato da aldo abenavoli il 28/05/2013 07:43

Come ho avuto occasione di ribadire più volte nei post che FC ospita cortesemente nel 2006 il Governo Prodi, uno dei pochi statisti che abbia avuto questo sciagurato paese, e per questi motivi parimenti odiato al di qua e al di là del Tevere, propose un disegno di legge, denominato Dico,il quale si riprometteva di riconoscere alcuni elementari diritti alle coppie di fatto, inclusi i gay, escludendo peraltro il matrimonio e la adozione dei minori. Prendendo spunto dalla proposta di legge del centrosinistra, e allo scopo di replicare alle accuse rivolte al centrodestra di coprire le bravate sessuali dell’allora Presidente del Consiglio,tutti i cattolici di origine controllata, in virtù del diritto naturale schierati con la destra, si sono affrettati a giustificarsi con quello che è diventato uno dei mantra più ricorrenti: è vero che il Cavaliere ne combina di cotte e di crude ma come si fa a dare il voto allo schieramento avversario che propone leggi aberranti come quella sui Dico? Ora di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia e in tutto il mondo (o quasi) si stanno approvando delle leggi per estendere ai gay il diritto al matrimonio e alla adozione, mentre in Italia lo schieramento devoto, quello che considerava fino a ieri i gay come dei culattoni, è in procinto di presentare una proposta di legge per riconoscere gli stessi diritti che lo schieramento ateo e materialista aveva inteso prevedere con i Dico. FC, a proposito dei fantasiosi best sellers di Dan Brown, lamenta un atteggiamento preconcetto verso la religione cattolica. Forse è il caso finalmente di interrogarsi sulle ragioni di questa ostilità prima che si trasformi in una spirale di odio senza fine. unlaicoallaricercadellaverita.myblog.it

Postato da branda il 24/05/2013 12:17

Speriamo che anche i nostri fratelli e sorelle omosessuali possano godere dei nostri stessi diritti, considerato che è stato scientificamente dimostrato che i bimbi cresciuti da genitori omosessuali non mostrano alcun disturbo... eccezion fatta per le prese in giro dei benpensanti (spesso miei correligionari A PAROLE). Preghiamo.

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