15/04/2010
Raimondo Vianello e Sandra Mondaini.
Raimondo, l’ironia, Raimondo la pigrizia, Raimondo la battuta che ti fulmina arrivandoti addosso, quando proprio non te l’aspetti. Raimondo non l’ho mai intervistato perché i nostri incontri erano sempre chiacchierate, cicalecci, battute. E si parlava di sport. Non c‘era sport che non conoscesse profondamente. Quando alle Olimpiadi inserirono il curling, mi stupì spiegandomi regole e primati come se l’avesse inventato lui.
Qualche anno fa conducevo a Radio Italia una trasmissione che si intitolava “Pugni e baci”ed era basata sui momenti della vita, quello sublime del primo bacio, quello indimenticabile del primo “colpo basso”. E arrivammo a parlare della coppia di ferro, quella con la Sandrina, bisticci finti che sembravano veri litigate vere che sembravano uscire da un copione. Ma tanto amore, prima, tanto affetto tanto affiatamento e un modo di counicare quasi telepatico "Cosa avreste voluto fare e non siete mai riusciti a farlo?”, chiesi. E lui,spiazzante: “il divorzio”. Non l’avrebbero mai fatto anche perchè avevano adottato un modus vivendi “fatto su misura”. Lui nell'attico di Milano Due, col televisore acceso su programmi sportivi, lei al piano di sotto con la famiglia che s’erano formati perché di bambini ne erano arrivati. Avevano adottato una coppia di filippini che viveva con loro e che, con gli anni aveva avuto due figli, Gianmarco e Raimond, che avevano due coppie di genitori visto che con Raimondo la parola “nipotini” era meglio evitarla.
Quando, nel 1998, lui fu chiamato a presentare Sanremo, arrivarono insieme, lui scelse il Des Etrangers, che allora era un po’ il luogo dove il Festival nasceva. Quell’anno Raimondo ne combinò una delle sue, era affiancato da due vallette per una volta non solo decorative, la bionda Eva Herzigova, ora top model e Veronica Pivetti, la sorella dell’ex presidente della Camera, oggi attrice brillante: un trio che si amalgamò subito e che doveva destreggiarsi tra ospiti per una volta davvero eccellenti. A Raimondo toccò Madonna. La Ciccone era arrivata già bellicosa , aveva preteso un supercamerino e solo dopo lunghe trattative la Rai la convinse a recitare insieme a Vianello un piccolo sketch. Dunque, dopo l’esibizione Madonna viene raggiunta a centro palco da Vianello. La scenetta era basata sul fatto che tre anni prima la cantante aveva partecipato al Festival che era presentato Pippo Baudo, e lei vedendosi di fronte Raimondo doveva dire “Pippo come sei cambiato”: Raimondo, munito di auricolare, dovrebbe fingere stupore e sdegno. Qualcosa però non funziona e lui cerca di liquidare l’ospite facendole cenno di tornare tra le quinte. Cosa era successo? La voce della traduttrice non arriva a Vianello e, da dietro le quinte, gli fanno cenno di “stringere” pur continuando il dialogo. Lui al gesto tipico che si fa quando si deve concludere una scena capisce che deve sbrigarsi, afferra Madonna per una braccio e sorridendo la trascina letteralmente fuori scena. E ai funzionari costernati replicai, serafico: che sarà mai”. E se ne torna in scena, Rai- Mondo: nel suo nome c’è già il presagio che diventerà una colonna della nascitura Rai Radiotelevisione italiana e quando comincia la lunga militanza con ugo Tognazzi le iniziali dei loro cognomi diventano “TV”, acronimo di Tognazzi- Vianello e insieme sbancano la Rai. “Ugo era incredibile", mi ha raccontato un giorno Raimondo, "quando eravamo in scena insieme spesso scoppiava a ridere e non riusciva a trattenersi".
“E’ più forte di me", ammise Tognazzi di fronte a Raimondo, "tu mi fai ridere anche quando non parli…".
Raimondo non lo confermò mai, ma erano le sue buffe controscene, fatte di proposito, a provocare l’ilarità’ di Ugo che, sempre più preso dal complesso cominciò a ridere in scena da solo soltanto vedendo Raimondo che nel retropalco aspettava di entrare facendo smorfie sberleffe micidiali che mandavano in tilt Tognazzi. Figlio di un ammiraglio della Marina, Raimomdo divenne attore per caso, contagiato da un amico di famiglia, l’attore Guglielo Barnabò che era di Ancona come sua madre.
Un giorno disse “quel ragazzo ha il fisico del ruolo, perché non lo fai recitare?” “Mamma, forse lusingata, mi incoraggiò e mi trovai in scena con Anna Magnani, Gino Cervi, Ave Ninchi, Massimo Serato: la rivista, era “Cantachiaro 2”, praticamente una sequenza di scenette satiriche sui politici di allora. Capii allora che sulla scena potevo divertirmi perché allora il mio proposito era quello di riuscire a divertirmi sia nella vita che nel lavoro. Raimondo mi aveva raccontato in cinquantranni di frequentazione, lui star, io cronista, come era nato il mitico “Un due tre” il primo varietà storico della nostra TV anni cinquanta. “Io avevo la fortuna di possedere un televisore e quindi, essendo spesso nulla facente, guardavo la tv e pensavo a come sarebbe stato facile trasformarla in saitra. Ugo invece faceva film a ripetizione e la TV non la guardava mai, ma si fidò, e cominciammo così a lavorare insieme, dopo il teatro, anche in tv”.
Nel 1962 Sandra Mondaini entra ufficialmente, come moglie nella coppioa di fatto Tognazzi Vianello. Il loro matrimonio , era fatto scene di vita co niugale porprio vcome in “Casa Vianello”: sembravano esasperate, ma lo erano solo appena un po’, perché il battibecco abitava con loro. L’ultima volta che li ho visti insieme è stato alla Triennale alla Festa dei ventanni di “Striscia la notizia”, Lei se ne stava seduta, luii ancora sfarfalleggiava tra le tante bellezze sciolte lì attorno. Quel momento di festa rutilante rendeva triste Sandra; stava per cominciare “Crociera Vianello” l’ultima performance insieme. Lei disse più a sé stessa che a me:"E’ l’ultima volta. Come negli affetti preferisco andarmene prima. Invece se ne è andato prima lui. L’ultimo dispetto?, No quei due erano davvero una coppia solida: per fortuna ci sono i nipotini. Dai Sandra, tieni duro, adesso possono anche chiamarti nonna.
Gigi Vesigna