Intercettazioni, quanto ci costano

Mentre si torna a parlare di una legge che vieti di pubblicare le intercettazioni non penalmente rilevanti, ecco le cifre del fenomeno che coinvolge 26 distretti giudiziari italiani.

Aumentano i "bersagli", diminuisce la spesa

27/06/2011

L’ultima ondata di intercettazioni legate all’inchiesta sulla P4 della Procura di Napoli e uscite sui giornali hanno fatto riesplodere le polemiche sul costo di questo strumento investigativo e sull’opportunità di pubblicare anche quelle penalmente non rilevanti. Il governo, tramite Silvio Berlusconi, ha confermato l’intenzione di andare avanti con una legge che metta un freno alla pubblicazione. «C’è la possibilità che si riprenda il testo Mastella», ha detto il premier nei giorni scorsi.

Si tratta del disegno di legge dell’ex Guardasigilli del governo Prodi approvato dalla Camera dei deputati il 17 aprile 2007, con 447 voti favorevoli, sette astenuti e nessun voto contrario. Poi l’esecutivo guidato dal Professore cadde e non se ne fece più nulla. Le polemiche però sono continuate, come pure i tentativi del Parlamento di legiferare. In pieno Rubygate, ad esempio, si è parlato molto dei presunti eccessi delle procure, soprattutto quella di Milano, nel disporre intercettazioni con il relativo aumento dei costi sostenuti dallo Stato. Mentre la politica è tornata a discutere, il Ministero della Giustizia ha tirato le somme dell’attività investigativa svolta dalle Procure.

Il primo dato che emerge è che aumenta il numero delle intercettazioni, i cosiddetti «bersagli», ma diminuiscono i costi e, di conseguenza, la spesa media per ogni singola operazione. Nel primo semestre del 2010, ultimo periodo di riferimento per il quale il ministero di Via Arenula ha verificato i dati forniti dai 26 distretti giudiziari italiani, i bersagli intercettati sono stati 75.500. La cifra comprende sia le intercettazioni di conversazioni telefoniche, che costituiscono circa il 90 per cento dell’attività, sia quelle ambientali. Nello stesso periodo dell’anno precedente gli ascolti si erano fermati a 68 mila unità.

Antonio Sanfrancesco
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Postato da Franco Salis il 29/06/2011 10:03

Ma,antonel 28.06.18,15,come la vuoi capire che le intercettazioni sono uno strumento indispensabile per accertare la verità dei fatti? Famiglia Cristiana sta combattendo una battaglia per la moralizzazione della vita pubblica .Se questa passa,come passa, attraverso le intercettazioni ben vengano le intercettazioni. Ogni medaglia ha il suo rovescio. Orbene,se necessario si regolamenti la pubblicazione,ma non l’intercettazione,come ha detto, e lo riporti anche tu,il procuratore capo di Napoli. L’accertamento della verità è un valore decisamente prioritario rispetto a quello eventuale di mancato “bon ton”.E’ questo governo e questa maggioranza che, con una partecipazione spaventosa di collusi,indagati e condannati, con i suoi atti ci ha spubblicizzato davanti alla opinione pubblica internazionale,e non la stampa che ha pubblicato gli atti . Ma lo capisci che mia figlia,oggi a Mosca,deve stare attenta,parlando inglese, a nascondere le sua origine italiana se no la insultano dicendo: “Ah Ah tu Bunga bunga” e addio al conseguimento dei fini della missione ( fra l’altro acquisizione di nuovo grosso cliente) con danno suo e della multinazionale londinese per cui lavora. Io sono un patito delle intercettazioni. Non sono mai stato intercettato perché nessun P.M. ha interessa a quello che dico al telefono. Ma vengo a Woodcock. Ebbeh! Se aveva le prove del reato di usura per cui la legge prevede l’arresto lo avrebbe dovuto arrestare. Ma il cardinale Giordano ha solo peccato di ingenuità prestando del danaro al fratello, invischiato in affari poco puliti. Quale danno ha subito il cardinale? NESSUNO. Anzi anche lui ha contribuito al trionfo della giustizia,come ogni cittadino onesto. Io sono stato perquisito all’aeroporto di Londra Stansted perché avevo dimenticato di dichiarare di avere delle bottigliette di medicinali. Per il fatto di non averlo dichiarato, sono stato perquisito. E’ vero, non è gradevole, ma mille volte meglio il mio disturbo che il trionfo dei kamikaze. E’ squallido vedere che si difenda un "coso" (per dirla alla don Giorgio De Capitani) che prima nega poi conferma reati gravi e per evitare la galera si difende con leggi ad hoc. Per questo siamo lo zimbello del mondo,non per le intercettazioni. Byebye

Postato da RT57 il 28/06/2011 23:25

Tutte le spese per far spere agli italiani lo schifo ed il pericolo della P4 sono sacrosante. Sono invece buttati tutti quei soldi per la Rai, DG, e TG1 e TG2 che raccontano solo menzogne ! Occorre una bella cross action nei confronti della RAI.

Postato da kocise il 28/06/2011 20:26

Se i dati forniti dall'articolista sono veri, allora i responsabili del PdL compreso il neo segretario e ministro della giustizia hanno comunicato cifre non reali ai cittadini italiani, con lo scopo di giustificare la ripresa della legge sulle intercettazioni per la sua approvazione. Per chiarire meglio, mentre la maggioranza è per eliminare le intercettazioni con annessi, come strumento di indagine l'opposizione è per la non pubblicazione di quelle intercettazioni non ritenute utili ai fini delle indagini e che vanno a colpire la privacy dei cittadini. In quest'ultimo caso non occorre una nuova legge, basta emendare quell'articolo che prevede la pubblicizzazione alla difesa di tutte le fonti di prova comprese quelle che non servono a niente. Basterebbe che il pubblico ministero incaricato delle indagini proponesse al Gip quali intercettazioni cassare e questi nella sua qualità di giudice terzo le eliminasse.

Postato da gigetto il 28/06/2011 12:24

La vera domanda: quanto ci costa non farle? Quanto paghiamo in termini di trasparenza, conoscenza, democrazia non farle? Chi insiste sui costi, poi spreca soldi nelle cricche, nella corruzione, nelle varie P2, P3, P4; ecco perchè non vogliono che si facciano.

Postato da Franco Salis il 28/06/2011 10:11

Mi pare che nell’ultimo periodo siano state messe a segno non poche operazioni di polizia con l’arresto di numerose persone e fra queste anche alcune pericolosissime. A questo punto i costi non mi interessano più, perché facendo l’equazione fra costi e benefici, il bilancino pende su questi ultimi. Il ministro della giustizia,si alza e manda ispettori e poi si aggiudica i meriti dell’operazione. Nel contempo prepara il processo veloce e così tutti fuori. Ma siamo sicuri che queste intercettazioni incidano sul bilancio dello stato? Ma la legge del sequestro dei beni e la conseguente confisca non funziona più? Perché fare una agenzia sulla gestione dei beni confiscati (quella si che ha un costo non ricuperabile)quando semplicemente basterebbe ,detratti i costi per le intercettazioni ed altre spese,affidare il rimanente a don Ciotti e/o a chi per lui, che restituirebbe in fondo con le sue attività il maltolto alle vittime? (ehiè! sogna, sogna).Buona giornata.

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