14/12/2010
Assaltati i blindati a Roma in via del Corso e a Montecitorio.
La guerriglia sconvolge il centro della capitale, fumo, fiamme, feriti, auto bruciate, blindati della Polizia e della Guardia di Finanza distrutti. Una giornata terribile, scene sconvolgenti. Nella pacifica protesta degli studenti si sono infiltrati centinaia di black bloc, giovani con il casco e il passamontagna armati di spranghe e coordinati che hanno messo a ferro e fuoco per ore il cuore storico della capitale.
Così il valore del dissenso democratico è stato spazzato via in poche ore, per via di un manipolo di violenti. Il clima esasperato, che da molti parti si è contribuito a creare, ha aperto varchi pericolosi alla violenza. E ciò deve far riflettere tutti. In giro c’è troppa euforia e poca analisi della complessità della situazione. Le semplificazioni di chi ritiene di aver vinto possono favorire tragici scenari, che riportano indietro l’orologio della storia.
E chi ritiene di trasformare in guerriglia ogni manifestazione di dissenso va isolato dal punto di vista politico. Ma bisogna fermare la violenza prima che si scateni. E la responsabilità non va caricata sulle spalle degli agenti delle forze dell’ordine, lasciati a presidiare i palazzi del potere e prendersi le botte. I rischi che hanno corso insieme alla popolazione nel cuore di Roma sono stati enormi.
Ma è la rabbia che va disinnescata, prima che esploda. E lo può fare solo un governo che affronti la crisi e dia risposte serie. Altrimenti qualcuno tenterà sempre di infilarsi in manifestazioni legittime e pacifiche, pronto a dare fuoco alle polveri.
Alberto Bobbio