12/10/2012
De Gasperi, Adenauer e Schuman, i padri fondatori dell'Europa.
Non scalda il cuore, ma fa bene alla memoria e giova alla politica. A sorpresa, smentendo indiscrezioni e pronostiici, il Comitato dei Nobel ha assegnato quello per la pace all'Unione europea che ha saputo rimuovere la guerra da gran parte del Vecchio Continente, fino al 1945 ciclicamente dilaniato da sanguinosi conflitti. L'Unione europea, si legge nelle motivazioni ufficiali, «ha contribuito all'avanzamento della pace e della
riconciliazione, della democrazia e dei diritti umani. Oggi una
guerra tra Germania e Francia sarebbe impensabile, ciò
dimostra che, con la reciproca fiducia, nemici storici possono
diventare partner. La caduta del Muro ha reso possibile
l'ingresso dei Paesi dell'Europa centrale e orientale
così come la riconciliazione nei Balcani e il possibile
ingresso della Turchia rappresentano un passo verso la
democrazia».
Tra i primissimi commenti, quello del presidente del Parlamento Europeo, Martin Schulz, si è
detto «profondamente commosso e onorato» per l'attribuzione
del Nobel per la pace all'Ue. Non è la prima volta che il Comitato dei Nobel spariglia con scelte originali. Nel 1953, sir Winston Leonard Spencer Churchill, noto a tutti per aver guidato il Regno Unito contro la Germania di Hitler, vinse il Nobel per la letteratura, vedendosi premiate le fatiche da saggista. In tempi più vicini a noi, nel 2006 l'economista del Bangladesh Muhammad Yunus, fondatore della Grameen bank e inventore del microcredito solidale, ricevette il Nobel per la pace.
Alberto Chiara