Monti annuncia la "fase due"

Nella conferenza stampa di fine anno il premier ha annunciato un pacchetto di liberalizzazioni e la riforma del lavoro. "Non ci sarà un seconda manovra".

29/12/2011
Mario Monti durante la conferenza stampa di fine anno.
Mario Monti durante la conferenza stampa di fine anno.

L’Italia era messa davvero male. "Eravamo arrivati sull’orlo del burrone senza parapetto e con forze che ci spingevano alle spalle". Ma ora può tirare un sospiro di sollievo:  "Abbiamo puntato i piedi con tutte le forze per non cadere e credo che ci siamo riusciti".  Così ha rassicurato gli italiani Mario Monti, nella conferenza stampa di fine anno, con una metafora che ricorre molto in questi tempi di rischio fallimento dei conti pubblici. "C'erano molti avvoltoi ma non siamo caduti e non ci mangiano, ora dobbiamo fare lo sforzo per allontanarci dall’orlo del burrone e questa non è una metafora ma la realtà. Abbiamo straordinari punti di forza compresa la capacità degli italiani di capire, quando si spiega loro cosa è necessario fare".

Poi Monti è passato a illustrare quell’oggetto un po’ misterioso che tutti chiamano “fase due”, quella che dovrebbe puntare su misure di crescita dell’Azienda Italia, dopo le misure lacrime e sangue della manovra appena varata, ma anche raddrizzare le iniquità sociali.  «Con il decreto legge della manovra ci siamo occupati di conti pubblici, ma l’abbiamo fatto cercando di curare l'equità sociale. Questi due punti saranno presenti nella cosiddetta fase due. Non ci sarà un’altra manovra, ma la fase della crescita non implicherà larghezza finanziaria. Serviamo la fase del consolidamento puntando alla crescita facendo crescere il Pil. Non faremo molto uso del denaro pubblico, ma dell’equità come leva. Attraverso liberalizzazioni, concorrenza e la riforma del mercato del lavoro limeremo i privilegi e le rendite che frenano i meccanismi economici a danno dei giovani" ha spiegato il premier. 

L’obiettivo resta il pareggio di bilancio nel 2013. Dopo il pacchetto “salva Italia” ecco venuta l’ora del pacchetto “cresci Italia”.  Ma di cosa si tratta nel concreto? Monti dovrebbe ritornare alla carica con le liberalizzazioni che a loro volta dovrebbero portare a una maggiore concorrenza e quindi all’abbassamento delle tariffe e al miglioramento dei servizi.  Poi si passerà alla riforma del lavoro e degli ammortizzatori sociali. E' forse in arrivo l'indennità di disoccupazione, di cui il ministro Fornero è una convinta sostenitrice? “Gli ammortizzatori vanno ammodernati perché le tutele ci siano e siano rafforzate ma in prospettiva di una maggiore flessibilità economica”, ha spiegato il premier. Non resta che attendere i dettagli del provvedimento. Il governo ha poco tempo: Monti vuole chiudere la fase due entro fine febbraio.

Francesco Anfossi
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Postato da ironyman il 30/12/2011 20:08

Raddrizzare la barca, gettando nella disperazione strati sempre più vasti della popolazione, per rimetterla poi nelle mani del suo carnefice non mi sembra una prospettiva rincuorante. Era ormai chiaro a tutti, tranne ai suoi sostenitori più sfegatati che la politica di Berlusconi volta unicamente a metterlo al riparo dai suoi guai giudiziari ed alla cura dei suoi interessi economici era arrivata al capolinea, complice, ovvero grazie, alla sua politica economica fallimentare. Ma forse neppure Lui ormai agonizzante ed alla deriva, si sarebbe aspettato che dal cilindro magico dell’opposizione, che si sa ha una vera e propria vocazione all’ autolesionismo, balzasse fuori un tale regalo. Non gli sarà sembrato vero. Non mi pare però che possiamo, punto di vista personale, ritenerci soddisfatti di tale epilogo. Se Monti riuscirà nel tentativo di togliere le castagne dal fuoco a Berlusconi, ciò non avverrà senza colpi ferire. L’obiezione più immediata secondo cui l’alternativa era il baratro ed disastro totale non mi persuade del tutto. Resto convinto che è sempre meglio un grosso spavento che potrebbe anche sortire l’effetto di farci rinsavire piuttosto che una lenta agonia. E se tornerà Berlusconi il declino cominciato quando ebbe la maledetta idea di scendere in campo per salvare il paese dal pericolo comunista, continuerà lento ed inesorabile e nel fondo ci arriveremo lo stesso con maggior patimento e peraltro stremati e con poche speranze di rialzarci prontamente. Se invece l’opposizione non gli avesse tirato la scialuppa di salvataggio Monti e fossimo andati alle elezioni, come ancora ipocritamente vanno sostenendo per mere esigenze propagandistiche, ma fidando sul senso di responsabilità di gran parte dell’opposizione (non dei responsabili) lo spread sarebbe schizzato e l’Europa avrebbe dovuto decretare il nostro dissesto finanziario. A questo punto anche ai più creduloni la realtà sarebbe apparsa nella sua tragicità e le sue doti ipnotiche ben poco avrebbero potuto. Ciò sarebbe stato un ottimo viatico per una rinascita immediata. Immagino che queste mie sconcertanti riflessioni saranno considerate frutto di puro delirio. Il fatto è che già prima dell’avvento del salvatore della Patria io avevo poca fiducia nello spirito democratico e nella capacità di ravvedimento di noi italiani, che è noto dalla storia, diamo il meglio come nazione, proprio quando cadiamo in rovina (un po’ come la Nazionale di calcio). Adesso dopo essere stati capaci di tollerare l’impensabile, anche quel minimo di fiducia è svanito perciò sono mentalmente e spiritualmente pronto ad affrontare la catastrofe, anche se da cristiano convinto non perdo mai la speranza che con l’aiuto del Signore possiamo risollevarci dalle difficoltà. Per cui non sono a priori per il “muoia Sansone con tutti i Filistei”, ma a volte quando il destino si manifesta nella sua ineluttabilità è meglio accelerarne il corso piuttosto che cercare di contrastarlo.

Postato da Rodolfo Vialba il 30/12/2011 18:28

Voglio dire ad "Antonel" che sbaglia scambiando ciò che ho scritto per “pacatezza”, in quanto mi riconosco molto di più in quanto ha scritto “luciocroce”, che “rimane dell'idea che il Governo Monti dovrebbe, comunque, essere sostenuto da tutti quelli che hanno a cuore la salvezza del Paese”, senza per questo concedere alcuna delega al Governo Monti ma rivendicando al Governo e alla politica un di più di equità, di solidarietà, di sussidiarietà e di comunità nell’affrontare e risolvere la crisi del Paese. Nel merito dello “stile” da me richiamato, senza scomodare Chamberlain e Hitler, resta ed è grande la differenza tra Monti e Berlusconi anche a prescindere dai contenuti.

Postato da luciocroce il 30/12/2011 13:14

Pur condividendo molte delle osservazioni formulate, rimango dell'idea che il Governo Monti dovrebbe, comunque, essere sostenuto da tutti quelli che hanno a cuore la salvezza del Paese. E dico questo pur nella consapevolezza che, verosimilmente, alla fine del percorso - una volta raddrizzata la barca, se sarà raddrizzata... - i frutti del lavoro "sporco" fatto da Monti li raccoglierà Berlusconi, cioè il principale responsabile dello sfascio nel quale siamo precipitati, perchè riuscirà - è un film già visto... - a convincerci che lui sarebbe riuscito lo stesso a salvare l'Italia senza imporre i sacrifici inflittici da Monti (che diventerà il capro espiatorio di tutto). Pur avendo ben presente questo epilogo, continuo a ritenere che l'azione di Monti, pur per alcuni aspetti criticabile, debba essere sostenuta perchè l'alternativa è la macelleria sociale alla greca. Questo molti di noi ancora non vogliono ammetterlo: le parole "baratro", "burrone", "fallimento" non sono esagerazioni; d'altronde, se non fossimo stati ad un passo dal default, vi pare che un personaggio con le caratteristiche di Berlusconi avrebbe mollato il potere? E se il fallimento è una prospettiva che alletta molto la Lega - che così si vedrebbe spianata la strada per l'agognata secessione - chi leghista non è dovrebbe, a mio avviso, ragionare in maniera diversa. E poi, possiamo mai pensare che tutto quello che non è stato fatto negli ultimi 10 anni lo faccia Monti in poche settimane? Ora come ora, pare che l'Italia abbia in cassa meno di 35 miliardi (dato del Mintesoro della settimana scorsa); sembra una cifra elevata ma, tenuto conto dei volumi in gioco, dalle mie parti si direbbe che è "una fumata di sigaretta". Se non ci sarà spesa primaria e se le aste intermedie continueranno a trovare domanda (se...), la somma potrebbe essere sufficiente per pagare il debito in scadenza sino agli inizi di febbraio - poco più di un mese - senza dover far ricorso a nuove emissioni. Poi toccherà alle aste del Tesoro garantire il flusso di nuova liquidità che permetta il servizio del debito (rimborso di titoli scaduti e pagamenti dei relativi interessi alla scadenza). Però gli attuali tassi (7% sul lungo termine) sono da fallimento, per cui bisogna fare in modo che, in tempi brevi, scendano di almeno un paio di punti. Ciò posto, se una vera patrimoniale il pdl non la voterà mai, se è stato già un miracolo riuscire a tirare in ballo i "capitali scudati" (perchè, tra l'altro, all'epoca non ci fu un significativo movimento di opinione pubblica contro la ridicola percentuale del 5%?), a me pare che lo spazio di manovra a disposizione di Monti sia davvero esiguo; e di ciò bisognerebbe tenerne conto. Buon anno a tutti e che il Signore ci dia una mano! lucio croce

Postato da antonel il 30/12/2011 13:06

La "pacatezza" di Rodolfo Vialba mi fa tenerezza. Anche lui si è accorto che Monti ha solo mosso l'aria, ma ne fa una questione di stile.Però di stile non si mangia e lo stile da solo non ha mai fatto bene a un Paese. Anche Chamberlain, per citare un caso clamoroso, aveva molto stile e regalò la Cecoslovacchia a Hitler, poi la guerra a tutto il mondo.

Postato da degrel0 il 30/12/2011 11:22

Certo che se il prof.Monti pensa di salvare l''Italia penalizzando i taxisti è meglio per tutti noi che se ne torni ai suoi inutili studi.Qusto signore imposto dittatorialmente da Napolitano(l'italiano dell'anno secondo FC)non cava e non caverà un ragno dal buco e i suoi complici banchieri si arricchiranno ancora sulle nostre spalle.

Postato da Rodolfo Vialba il 29/12/2011 19:46

Due considerazioni di merito sulla conferenza stampa del Presidente Monti: 1) non è solo una questione di stile ma anche di contenuto, per il semplice fatto che il metodo è stato anche merito, se alla fine della Conferenza Stampa è apparsa con grande evidenza la pacatezza delle risposte date, la loro intrinseca coerenza ma anche la conoscenza concreta e reale dei problemi. Queste sono le “cifre” positive che segnano la differenza con lo stile Berlusconi. 2) pur apprezzando lo sforzo fatto da Monti per affermare che le fasi non sono due ma una sola sebbene, per necessità, articolata su tempi diversi, restano irrisolti molti temi in particolare quelli delle misure necessarie per la crescita del Paese, il sostegno del lavoro e delle famiglie, la redistribuzione del reddito, la riorganizzazione dello stato sociale, ecc., temi sui quali nessuna delega in bianco è stata concessa al Governo Monti e nessuno può pensare che, in ragione della crisi e della mancanza di alternative, possa essere accettata qualunque decisione o nessuna. Certo sostegno al Governo Monti, ma grande attenzione al merito delle decisioni e dissenso esplicito se tali decisioni non rispondono ai principi di equità, solidarietà ed eguaglianza.

Postato da antonel il 29/12/2011 19:24

Caro Anfossi, ma si rende conto che Monti oggi in conferenza stampa (che ho seguito attentamente) ha solo mosso l'aria? Non un dato, non un'idea, solo frasi generiche sul "burrone" e altre amenità del genere. Liberalizzazioni? Boh! Riforma del mercato del lavoro? Mah! Fase due di crescita? Sì, però, la finanza pubblica...Mi si è raggelato il sangue. Però, no, ho sbagliato, qualche informazione l'ha data: ha detto che arriveremo al pareggio del bilancio nel 2013, che abbiamo un avanzo primario. Peccato che siano due obiettivi già raggiunti con le manovre del precedente Governo. Personalmente non sono stata e non sono catastrofista, ma le ricordo che oggi 1,5 miliardi di euro in Buoni del Tesoro sono rimasti invenduti, che lo spread con i Bund tedeschi è salito a 517 punti, che la Borsa di Milano ha recuperato solo in parte le perdite di ieri, trascinata dalle altre piazze europee e non per meriti propri. E Monti che cosa ne dice? Che non bisogna né divinizzare né demonizzare lo spread. Ma se è arrivato a palazzo Chigi solo perché lo spread saliva...

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