Napoli rinasce con la musica

La cantante israeliana Noa in concerto a Napoli, al Teatro Sannazaro, ha presentato il suo ultimo lavoro discografico, contributo al rilancio della città partenopea.

03/03/2011
La cantante Noa.
La cantante Noa.

    Napoli è bella. A volte, forse, è difficile ricordarlo. Si fa fatica anche solo immaginare che dietro le montagne scomposte di rifiuti e immondizia, vergogna d'Italia, si nasconda intatta la bellezza travolgente di una città. «I napoletani devono combattere per salvare la bellezza di Napoli», dice la cantante Noa, "la scugnizza d'Israele", profondamente legata all'Italia e alla nostra cultura. «Se io, con la musica, posso contribuire anche in minima parte a ricordare ai napoletani l'importanza della loro eredità musicale in tutto il mondo, per me sarà un grande onore». Noa ha presentato in anteprima mondiale al Teatro Sannazaro di Napoli, accompagnata da Gil Dor e Solis String Quartet, il suo nuovo lavoro discografico, Noapolis. Noa sings Napoli, nel quale la cantante di origine yemenita ripropone alcuni dei brani più famosi della tradizione partenopea, cimentandosi con il dialetto napoletano.

    Anteprima mondiale a Napoli perché così Noa stessa aveva promesso a dicembre 2010, partecipando a Napoli a un "Dialogo con la città" nella Galleria Umberto I, nell'ambito del Giubileo per Napoli indetto dal cardinale Crescenzio Sepe: «Ho vissuto una bellissima esperienza alla Galleria Umberto I», ricorda Noa, «il cardinale Sepe ha organizzato un evento per parlare del ruolo e del significato della bellezza in rapporto a Napoli invitando vari studiosi e giornalisti. Anche io ho avuto l'opportunità di parlare e di cantare delle canzoni. E la reazione è stata incredibilmente entusiastica, i napoletani mi hanno accolto con grande affetto». E aggiunge: «La musica partenopea, come retaggio culturale, è importante non solo per i napoletani ma anche per me che sono israeliana-yemenita-americana e per chiunque altro nel mondo. La musica è parte della nostra vita e delle nostre città. Ricordando quando sia importante la loro eredità musicale, forse i napoletani combatteranno con più energia per salvare la loro città».    

    In occasione del Giubileo del 2000 Noa ha cantato in piazza san Pietro, in presenza di papa Giovanni Paolo II; ora, la cantante ha prestato la sua voce per l'Anno giubilare per Napoli, indetto per il 2011 dalla Chiesa partenopea come segno di speranza per una città che, negli ultimi anni, ha fatto parlare soprattutto in rapporto all'emergenza rifiuti e al problema della criminalità. Come ha sottolinato anche Noa, il riscatto di una città parte in primo luogo dal suo patrimonio culturale e artistico. Nell'ambito del programma giubilare, marzo è il mese dedicato alla cultura: fra le varie iniziative, molte chiese rimaste chiuse per anni vengono riaperte al pubblico e messe a disposizione della collettività. 

 

Giulia Cerqueti
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