06/11/2011
L'Orba esonda ad Ovada, foto: Paolo Siccardi-Sync.
E' una domenica tribolata per l'intero Nordovest e per il Piemonte in particolare. Crollato un ponte sul Pellice (senza conseguenze per la gente), argini forzati da diversi corsi d'acqua, evacuate centinaia di persone, chiusi sottopassi, strade, ponti, cimiteri. Si fa di tutto per tenere la gente a casa, lontano dal pericolo: «Astenetevi dal turismo da alluvione», ammonisce il Presidente della giunta regionale, Roberto Cota.
Il centro della vasta depressione sul Mediterraneo occidentale continua a convogliare un flusso di masse d’aria umide da Sudest sul Piemonte. L’aria relativamente più fredda sta causando precipitazione a tratti molto intense che interessano soprattutto le fasce a ridosso delle Alpi Marittime e Cozie nonché degli Appennini, ai confini con la Liguria e la Francia.
Un tratto di una strada provinciale nei pressi di Alessandria (foto: Paolo Siccardi-Sync).
Alcune strade provinciali che corrono nell'Alessandrino sono state interrotte da allagamenti e smottamenti, soprattutto nelle zone di Ovada e Novi Ligure. Nell'intera provincia, il totale dele persone già evacuate e di quelle che sono state messe in preallarme supera le 500 unità (solo a Casale Monferrato le persone che, nel caso si verificassero delle criticità, dovranno lasciare la propria abitazione sono circa 200).
Il livello dei corsi d'acqua è in crescita e, a Torino, raggiungerà i valori massimi nella notte tra domenica 6 e lunedì 7 novembre. Il Centro funzionale regionale informa che a Bobbio Pellice (Torino) sono stati registrati 178 millimetri e a Praly (Torino) centosette e ottantuno a Balme (Torino). In montagna ha nevicato a partire dai 2.200 metri. Si prevede (e si spera) che nelle prossime ore lo zero termico si abbassi ulteriormente fino a 2100 metri. A proposito di nevicate: al Passo del Moro, nell'Ossola (Vco), il manto bianco misura 125 centimetri, al rifugio Gastaldi di Balme (Torino) 115 centimetri e al colle dell'Agnello (Cuneo) 96.
Torino, la Dora ai livelli di guardia (foto: Paolo Siccardi-Sync).
Sono scattate in Val Pellice, nel Torinese, le procedure per evacuare alcune borgate che potrebbero essere interessate da un'esondazione del Pellice, un torrente che con il passare delle ore sta raggiungendo il livello considerato di "piena straordinaria". I problemi, in particolare, sono sorti nei dintorni di Bricherasio, all'imbocco della vallata. In Val Chisone è stato chiuso un ponte. Sono tredici le famiglie che in località Ghiaie, nel comune di Bricherasio, sono state fatte allontanare dalle loro abitazioni. A Pinerolo ispezionate le scuole. Il sottopasso della circonvallazione è stato chiuso al traffico perché considerato a rischio di allagamento. Nell'abitato di Porte (Torino) è stato chiuso il ponte Palestro, sul torrente Chisone, che in quel tratto sfiora le arcate. Il corso d'acqua è salito di un metro nel corso della notte ma è ancora sotto il livello di guardia.
Un ponte è crollato nei dintorni di Torre Pellice (Torino) travolto dalla piena del torrente Pellice. Si tratta del "ponte della Bertenga". Squadre di vigili del fuoco sono accorse sul posto. Dall'altro lato del corso d'acqua, rispetto al centro abitato principale, risiedono una sessantina di persone.
Torino, domenica 6 novembre 2011. il Po all'altezza dei Murazzi. Sulla sfondo: la chiesa della Gran Madre di Dio (foto: Paolo Siccardi-Sync). ,
Il sindaco di Torino, Piero Fassino, ha confermato che lunedì 7 novembre tutti gli istituti scolastici di ogni ordine e grado del capoluogo resteranno chiusi in via precauzionale. Vale anche per Università, Politecnico e Conservatorio. Il Comune di Torino ha inviato un sms alle famiglie dei bambini iscritti alle scuole materne comunali per avvertire della sospensione dell'attività. Revocato anche lo sciopero del trasporto pubblico indetto per il 7. La Zona a traffico limitato (Ztl) resterà sospesa.
I Murazzi, già parzialmente allagati, sono stati chiusi alla circolazione sia pedonale sia automobilistica. Sempre a titolo precauzionale, tutti i Cimiteri cittadini sono chiusi oggi. Nella notte è stato sgomberato il campo nomadi di lungo Stura Lazio: gli sfollati (52 persone) sono temporaneamente ospitati presso la palestra di via Magnolia, nei pressi della sede della Protezione civile.
Alberto Chiara