05/11/2010
L'ulrima puntata di "Annozero", la trasmissione di Raidue condotta da Michele Santoro.
Dunque, fra i nostri lettori, una quota superiore al 70 per cento ritiene che Berlusconi sia “al tramonto”. Qui sarà bene premettere qualche avvertenza.
Primo, il dato vale per l’oggi e potrebbe modificarsi, in alto o in basso, nei prossimi giorni. Secondo, il nostro quesito si riferiva volutamente all’immagine del nostro premier, quale la recepisce una vasta parte del mondo cattolico. Terzo, ponendo appunto l’accento sull’immagine e non sulle immediate conseguenze politiche, sappiamo per vecchia esperienza che la tenuta del Governo può essere bensì indebolita dalle vicende personali del primo ministro, ma che questo elemento non è in sè decisivo.
Per dirla in breve, se Berlusconi e Fini troveranno un accordo, se tale accordo reggerà, se non ci saranno altri scandali, se Berlusconi risulterà credibile parlando dei problemi nazionali – a cominciare dalla politica per le famiglie, che gli ha creato i ben noti imbarazzi – anche il caso Ruby potrebbe passare in archivio come avvenuto per Noemi, le escort e altre compagnie da serata festaiola.
Detto ciò, restano i numeri del nostro sondaggio su FamigliaCristiana.it. Fra questi va notato il livello insignificante, e del tutto insolito, dei “non so”. Pressoché zero i dubbiosi, tutti hanno un’opinione precisa. Sette lettori su dieci sono convinti del declino berlusconiano, tre dell’opposto. Ossia spaccatura netta, con larga prevalenza di chi, di fronte a certe notizie, non ne può più. Di chi pensa che le iniziative private di Berlusconi ledano, prima e più della sua, l’immagine nazionale. E tuttavia, se i tre su dieci appaiono minoranza, la loro non è una quota trascurabile. Per la maggioranza, le motivazioni sono ovvie. Per gli altri, cerchiano di capirle.
Fra le cose che altamente ci disturbano, come cittadini, c’è in primo piano il comportamento della stampa e della Tv. “Usciti di controllo”, ha detto a “Matrix” il giornalista Sansonetti: addirittura “una ciofeca”. Termini duri, ma inoppugnabili. L’informazione che cede il passo all’aggressione. La destra con i dossier, la sinistra con l’ossessione anti-Berlusconi, ben prima di Noemi, Ruby e socie. Il gossip come fonte primaria. La premeditazione. E qui, sempre in tema, un’ultima parola sull “Annozero” di ieri sera.
Se Michele Santoro ha le sue ragioni per attaccare Berlusconi, questa puntata è servita solo a chi – Berlusconi in testa – punta tutto sul fango dell’ “offensiva mediatica”. Malgrado l’autorevolezza dei presenti, non sono usciti né una novità né un commento inediti. Cioè una trasmissione risaputa, totalmente inutile: oppure, il che è peggio, mirata per propria convenienza a rimestare il torrone. Tecnica analoga a quella usata per i delitti di Cogne e Avetrana, avanti tutta fino all’ultima goccia da spremere. E i guai dell’economia, dell’occupazione, della società, e i tanti problemi della famiglia, roba minore da lasciare sullo sfondo.
Questo non è giornalismo, come non lo è quello delle rubriche scandalistiche, dei dossier, delle fughe di notizie, delle intercettazioni abusive e subito diffuse. Insomma di tutti i veleni sparsi da un’informazione impazzita.
Giorgio Vecchiato