Regione Lazio, la festa è finita

La governatrice Polverini si è dimessa. A nulla sono valse le pressioni di Berlusconi per scongiurare un effetto domino che avrà ripercussioni anche sul voto nazionale.

24/09/2012
La festa al Foro Italico.
La festa al Foro Italico.

La governatrice della Regione Lazio  Renata Polverini si è dimessa. “Non ritengo questo Consiglio più degno di rappresentare una regione importante come il Lazio”. Dimissioni irrevocabili. Che il leader del Pdl Silvio Berlusconi ha tentato di scongiurare fino all’ultimo per il timore di un effetto domino. Ma le parole durissime di Napolitano e il gelo di Monti le hanno fatto capire che non c’era altra strada.


“Questi signori li mando a casa io. Noi arriviamo qui puliti. Ero a capo di una giunta che ha operato bene ma che va a casa a causa di un consiglio regionale non più degno”. L’indegnità è dovuto alla scandalo che ruota intorno alla figura dell’ex capogruppo del Pdl in Regione Franco Fiorito, detto “er Batman”, indagato con l'ipotesi di peculato. Un verminaio che ha scoperchiato il conflitto di interessi e le “spese pazze” che si concedevano i consiglieri del suo partito.   Il Lazio, sostiene la Polverini per salvare il salvabile, è un organismo “a due teste: da un lato c'è la giunta, dall’altro il consiglio. Non potevo mai immaginare che tutti nel consiglio facessero un uso così disinvolto dei fondi pubblici”. Per la presidentessa dimissionaria “tutto nasce da una faida interna al Pdl”. 

Una faida che verrà ricordata per l’evento che ha fatto da fondale allo scandalo: l’incredibile festa pagana organizzata al Foro Italico nel 2010 dal consigliere Carlo de Romanis,  con assessori e consiglieri del Centrodestra vestiti da ancelle e da maiali. Un carnasciale di raro squallore. L’emblema del dissolvimento del Pdl nella Regione Lazio che certamente avrà ripercussioni anche a livello nazionale. Le elezioni politche del 2013 sono più vicine di quanto si creda.

Francesco Anfossi
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Postato da Franco Salis il 25/09/2012 14:11

@ luciocroce il 25/09/2012 08.30,riferisci al tuo “ignoto” illustre economista che per cambiare le cose in Italia è solo necessario disporre di “12 persone” (è chiaro il riferimento a Martini, si?) cui affidare la guida della Chiesa= popolo di Dio. Gli Italiani il senso di bene comune della politica ce lo hanno nel proprio DNA, non hanno bisogno di un Bagnasco, che se parlasse meno, farebbe meno danno all’Italia e a quegli stati del terzo mondo, che Bertone offendendo l’intelligenza umana, sta tentando di rendere nuovamente “colonie”, questa volta senza “il braccio armato secolare”, su cui gettare la colpa.Ciao

Postato da luciocroce il 25/09/2012 08:30

Il dramma dei comportamenti verificatisi alla Regione Lazio è che essi rappresentano la spia di un disfacimento che non riguarda, verosimilmente, solo quella porzione del Paese e che fa sorgere seri dubbi sulla nostra capacità di salvarci. Secondo uno stimato economista straniero, ""per cambiare le cose ci vorrebbero anni di impegno da parte dei prossimi governi, il sostegno delle amministrazioni locali e la volontà popolare. Cose che al momento non vedo in Italia"". E con persone del genere al potere, come si fa a non essere pessimisti? (Ma noi che li abbiamo scelti , siamo proprio sicuri di non avere nulla da rimproverarci?).

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