La governatrice della Regione Lazio Renata Polverini si è dimessa. “Non ritengo questo Consiglio più degno di rappresentare una regione importante come il Lazio”. Dimissioni irrevocabili. Che il leader del Pdl Silvio Berlusconi ha tentato di scongiurare fino all’ultimo per il timore di un effetto domino. Ma le parole durissime di Napolitano e il gelo di Monti le hanno fatto capire che non c’era altra strada.
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Postato da Franco Salis il 25/09/2012 14:11
@ luciocroce il 25/09/2012 08.30,riferisci al tuo “ignoto” illustre economista che per cambiare le cose in Italia è solo necessario disporre di “12 persone” (è chiaro il riferimento a Martini, si?) cui affidare la guida della Chiesa= popolo di Dio. Gli Italiani il senso di bene comune della politica ce lo hanno nel proprio DNA, non hanno bisogno di un Bagnasco, che se parlasse meno, farebbe meno danno all’Italia e a quegli stati del terzo mondo, che Bertone offendendo l’intelligenza umana, sta tentando di rendere nuovamente “colonie”, questa volta senza “il braccio armato secolare”, su cui gettare la colpa.Ciao
Postato da luciocroce il 25/09/2012 08:30
Il dramma dei comportamenti verificatisi alla Regione Lazio è che essi rappresentano la spia di un disfacimento che non riguarda, verosimilmente, solo quella porzione del Paese e che fa sorgere seri dubbi sulla nostra capacità di salvarci. Secondo uno stimato economista straniero, ""per cambiare le cose ci vorrebbero anni di impegno da parte dei prossimi governi, il sostegno delle amministrazioni locali e la volontà popolare. Cose che al momento non vedo in Italia"". E con persone del genere al potere, come si fa a non essere pessimisti? (Ma noi che li abbiamo scelti , siamo proprio sicuri di non avere nulla da rimproverarci?).
Che la Seconda Repubblica sarebbe finita così vergognosamente, in un clima da basso impero, dentro un Satyricon felliniano, nessuno avrebbe potuto immaginarlo. Nemmeno i più pessimisti. Lo...