13/08/2010
Tania Cagnotto a metà del volo.
Veder vincere Tania Cagnotto è bellissimo, perché ti fa soffrire poco, perché sai che quando conta lei c'è e che se c'è da vincere qualcosa che conta l'ultimo tuffo lo piazza sempre con una sicurezza spaventosa.
Non sono tanti gli agonisti così: i "sicuri" non sono né giocatori d'azzardo che rischiano a costo di spaccare tutto, né arrendevoli che si limitano al compitino, sono i campioni che trovano in gara, sotto pressione, il massimo dell'equilibrio e i tuffi in questo sono una gara speciale, un po' come i concorsi nell'atletica: due secondi di cimento e mezze ore di attesa.
E lì nell'attesa, si vede il campione: la testa che non si perde, che non affoga nell'ansia e neanche si distrae. Sara Simeoni era così e Tania a suo modo le somiglia, quando escono dal campo di gara non sono fredde, ma in gara danno quello che c'è da dare, senza scuse. Quando conta loro ci sono. Sempre. E ora un paio di giorni di riposo e poi i tre metri, la gara preferita, la gara del bronzo mondiale, che Tania vorrebbe tanto un giorno replicare a cinque cerchi.
Per Tania l'oro dal trampolino da un metro agli Europei di Budapest, davanti alla svedese Anna Lindberg, alla russa Anastasia Pozdnyakova. Quarta l'altra azzurra in gara, Maria Marconi è la decima medaglia europea, il sesto oro. La medaglia meno attesa, nella gara meno amata.
«Ora che ho rotto il ghiaccio vado più tranquilla alla gara dai 3 metri: una è andata, ora voglio godermi le gare e l'atmosfera».
E siamo solo all'inizio: sabato ci sono i 3 metri e domenica il syncro in coppia con Francesca Dallapé.
FamigliaCristiana.it