Libia: e se fosse tutto falso?

In questo Dossier un po' di buoni argomenti per riflettere sulla guerra, sulla missione Nato e sugli obiettivi dell'intervento militare.

La madre di tutte le bugie

14/06/2011
L'ufficio della Commissione per l'accertamento dei fatti, a Tripoli.
L'ufficio della Commissione per l'accertamento dei fatti, a Tripoli.

La guerra della Nato in Libia (operazione “Protettore unificato”), alla quale l’Italia sta partecipando, è presentata all’opinione pubblica internazionale come un intervento umanitario “a tutela del popolo libico massacrato da Gheddafi”. In realtà la Nato e il Qatar sono schierati, per ragioni geostrategiche, a sostegno di una delle due parti armate nel conflitto, i ribelli di Bengasi (dall’altra parte sta il Governo). E questa guerra, come ha ricordato Lucio Caracciolo sulla rivista di geopolitica Limes, sarà ricordata come un “collasso dell’informazione”,  intrisa com’è di bugie e omissioni.

     Le sta studiando la Fact Finding Commission (Commissione per l’accertamento dei fatti) fondata a Tripoli da una imprenditrice italiana, Tiziana Gamannossi, e da un attivista camerunese, con la partecipazione di attivisti da vari Paesi.

      La madre di tutte le bugie: “10 mila morti e 55 mila feriti”. Il pretesto per un intervento dalle vere ragioni geostrategiche (http://globalresearch.ca/index.ph p?context=va&aid=23983) è stato fabbricato a febbraio. Lo scorso 23 febbraio, pochi giorni dopo l’inizio della rivolta, la tivù satellitare Al Arabyia denuncia via Twitter un massacro: “10mila morti e 50mila feriti in Libia”, con bombardamenti aerei su Tripoli e Bengasi e fosse comuni. La fonte è Sayed Al Shanuka, che parla da Parigi come membro libico della Corte penale internazionale – Cpi (http://www.ansamed.info/en/libia/news/ME.XEF93179.html).

     La “notizia” fa il giro del mondo e offre la principale giustificazione all’intervento del Consiglio di Sicurezza e poi della Nato: per “proteggere i civili”. Non fa il giro del mondo invece la smentita da parte della stessa Corte Penale internazionale: “Il signor Sayed Al Shanuka – o El Hadi Shallouf – non è in alcun modo membro o consulente della Corte”(http://www.icc-cpi.int/NR/exeres/8974AA77-8CFD-4148-8FFC-FF3742BB6ECB.htm).

     Ci sono foto o video di questo massacro di migliaia di persone in febbraio, a Tripoli e nell’Est? No. I bombardamenti dell’aviazione libica su tre quartieri di Tripoli? Nessun testimone. Nessun segno di distruzione: i satelliti militari russi che hanno monitorato la situazione fin dall’inizio non hanno rilevato nulla (http://rt.com/news/airstrikes-libya-russian-military/). E la “fossa comune” in riva al mare? E’ il cimitero (con fosse individuali!) di Sidi Hamed, dove lo scorso agosto si è svolta una normale opera di spostamento dei resti (http://www.youtube.com/watch?v=hPej4Ur_tz0). E le stragi ordinate da Gheddafi nell’Est della Libia subito in febbraio? Niente: ma possibile che sul posto nessuno avesse un telefonino per fotografare e filmare?

     L’esperto camerunese di geopolitica Jean-Paul Pougala (docente a Ginevra) fa anche notare che per ricoverare i 55 mila feriti non sarebbero bastati gli ospedali di tutta l’Africa, dove solo un decimo dei posti letto è riservato alle emergenze (http://mondialisation.ca/index.php?context=va&aid=24960). 

(1.continua)

Marinella Correggia
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Postato da Vermondo il 24/06/2011 02:13

@ Fulvio Scaglione Lei dice: "Per esempio: 'Questa guerra ha un responsabile con nome e cognome: Muammar Gheddafi...', che ha represso le dimostrazioni di protesta. Presumo, quindi, che Lei chiedesse la guerra contro Gheddafi anche prima, anche quando era il miglior amico del nostro Governo, visto che Gheddafi reprime la democrazia da più di 40 anni" Mi sembra che non abbia capito il senso delle mie parole. Non è che la guerra è scoppiata perché io l'ho chiesta dopo che Gheddafi ha represso le dimostrazioni di protesta. La guerra è semplicemente stata iniziata e per diverso tempo condotta quasi esclusivamente da Gheddafi, che dinnanzi alle manifestazioni di piazza ha cominciato a sparare, prima con armi leggere poi via via più pesanti. Immagino che lei, da buon cristiano, avrebbe porto l'altra guancia, ma i Libici che cristiani non sono e ci tenevano alla pelle hanno dovuto difendersi in qualche modo e lo hanno fatto cercando di procurarsi delle armi con cui, goffamente, non sono riusciti a combinare granché. E se non fossero arrivati aiuti da paesi con buoni armamenti ed eserciti addestrati, certo la guerra oggi non ci sarebbe più, ma avremmo la pace dei sepolcri. Fonti in proposito ce ne sono a iosa. Io ho contatti personali con diversi amici libici, in Libia e altrove, ma se proprio vuole dei consigli, basta girare un po' su internet (ovviamente con un minimo di discernimento sulla attendibilità delle fonti) e si trova di tutto. Per esempio: Com'è cominciata: 1) http://www.youtube.com/watch?v=dApwNQNYvUI&feature=mfu_in_order&list=UL 2) http://www.youtube.com/watch?v=z41kQvx4uKw&feature=share 3) http://www.youtube.com/watch?v=qOpOyzf7cGs&feature=channel_video_title uso dei mercenari in Libia: http://www.tap.info.tn/fr/fr/culture/4606-un-documentaire-accablant-contre-les-mercenaires-a-la-solde-de-kadhafi.html confessione di un militare di Gheddafi: http://www.theaustralian.com.au/news/world/we-were-just-told-to-kill-says-libyan-teen-soldier/story-e6frg6so-1226062270303 documenti riservati sui crimini di guerra a Misurata http://www.guardian.co.uk/world/2011/jun/18/muammar-gaddafi-war-crimes-files desaparecidos a Misurata http://www.itele.fr/video/libye-misrata-cherche-ses-disparus Vittime civili a Misurata http://edition.cnn.com/2011/WORLD/africa/06/22/libya.misrata.aftermath/index.html Vittime civili 21 febbraio 2011 http://www.youtube.com/watch?v=-WInTB1SzNw&feature=youtu.be Un carro armato di Gheddafi travolge un'auto come se niente fosse http://www.youtube.com/watch?v=pg9gmjKSwls&feature=player_embedded bottino razziato nelle case del Gebel Nefusa dai pro-Gheddafi http://www.youtube.com/watch?v=GlcHhrikpXE&feature=share fucili per cecchini venduti dal Sudafrica http://www.youtube.com/user/CityPressOnline?feature=mhsn#p/a/u/0/C52W-Dqu7F8 Bombe a grappolo: 1° articolo http://atwar.blogs.nytimes.com/2011/06/10/following-up-part-i-battlefield-refuse-social-media-and-qaddafis-cluster-bombs/ 2° articolo http://atwar.blogs.nytimes.com/2011/06/22/following-up-part-ii-down-the-rabbit-hole-arms-exports-and-qaddafis-cluster-bombs/ 3° articolo http://atwar.blogs.nytimes.com/2011/06/23/following-up-part-iii-down-the-rabbit-hole-qaddafis-cluster-munitions-and-the-age-of-internet-claims/ Per concludere, le posso assicurare che le mie critiche a Gheddafi risalgono a ben prima del presente conflitto. Può vedere, per esempio: (Corriere della Sera, 1 settembre 2010) http://archiviostorico.corriere.it/2010/settembre/01/Evviva_berberi_intesi_come_cavalli_co_9_100901069.shtml (Corriere della Sera 28 dicembre 2010) http://archiviostorico.corriere.it/2010/dicembre/28/Libia_due_intellettuali_berberi_rapiti_co_9_101228028.shtml

Postato da Vermondo il 22/06/2011 10:21

Sono piuttosto perplesso sia per il tono generale sia per i contenuti di questo articolo. Esso appare infatti pesantemente viziato da pregiudizi che hanno condotto ad una descrizione dei fatti in gran parte lontana dal vero. Che alla NATO non siano tutti degli angioletti e che diverse guerre del recente passato siano state scatenate per chiari fini imperialistici è probabilmente vero, ma da qui a farsi portavoce della propaganda di Gheddafi in Italia ce ne corre. La sola affermazione che mi sento di sottoscrivere è quella, ripresa da Lucio Caracciolo, che "questa guerra sarà ricordata come un 'collasso dell’informazione', intrisa com’è di bugie e omissioni." In effetti, il terreno dell'informazione è cruciale, e per questo occorre stare molto attenti alle fonti che si usano. Per questo, mi sembra molto strano presentare, all'apertura dell'articolo, la "Fact Finding Commission (Commissione per l’accertamento dei fatti)" operante a Tripoli come un organismo imparziale e affidabile: qualunque straniero si aggiri per la capitale libica è costantemente fiancheggiato da "minders" che controllano ogni sua mossa e impediscono qualunque libera conversazione con gli indigeni (è di oggi l'espulsione di un giornalista che ha osato cercare di sottrarsi alle spie e parlarne in un suo reportage). I soli che possono muoversi liberamente sono i membri dell'apparato di potere di Gheddafi, cioè quelli di una parte -e la parte più violenta- del conflitto. Un'associazione con sede ufficiale a Tripoli e con grossa placca in marmo sulla porta fa sicuramente parte del sistema. Indicarla come fonte attendibile è o da ingenui o da complici. Invece nei territori "liberati" i giornalisti possono andare dovunque e parlare con chiunque. E quelli che ci sono andati e ci vanno offrono descrizioni meno ideologiche e più rispondenti al vero. Certo, è più rischioso... Per andare nello specifico, mi limito ad alcune osservazioni sulle "controverità" contenute nell'ultima pagina dell'articolo. "Decine di migliaia di vittime civili…effetti collaterali dei 'missilamenti' Nato": leggendo un titolo così, in neretto, uno capisce che i missili NATO hanno ucciso decine di migliaia di persone. E invece poi nel testo si apprende che i morti sarebbero "700, secondo il Governo libico". Il governo libico è quello che portava i giornalisti far vedere negli ospedali i morti da bombardamento, che in realtà si rivelavano essere vittime di incidenti stradali (e pare che gli infermieri che hanno passato questa informazione ai giornalisti adesso non lavorino più lì. Spero siano stati solo licenziati, ma non mi stupirei se fossero anch'essi scomparsi). Se il governo libico avanza la cifra di qualche centinaio di morti, credo che difficilmente questi saranno più di qualche decina. Il che è un vero miracolo, visto l'uso spregiudicato da parte delle delle truppe di Gheddafi di luoghi pieni di civili come base da cui far partire i propri razzi (è di oggi la pubblicazione di un video di un lanciarazzi che da una moschea spara su obiettivi civili). Quando si scrive "la guerra ha provocato oltre 750 mila fra sfollati e rifugiati", chi è il colpevole? È facile lasciare la questione nel vago: è colpa della guerra... Ma questa guerra ha un responsabile con nome e cognome: Muammar Gheddafi. A differenza di Ben Ali e Mubarak, quando, di fronte alla crescente contestazione popolare, si è trovato di fronte al dilemma tra lasciare il potere e scatenare un bagno di sangue, non ha esitato e ha dichiarato guerra al proprio popolo. Prima con spari sui manifestanti, poi con bombe e razzi sparati indiscriminatamente sui civili, fino all'uso di carri armati e tank per spianare le città ribelli. L'intervento della Francia prima, della NATO poi, ha solo impedito che anche nelle città di Bengasi e Misurata si ripetesse ciò che è successo a Zuara e Zawiya: soppressione violenta di ogni contestazione con eliminazione fisica di tutti i sospettati di non appoggiare il regime, e addirittura sparizione di intere moschee che erano servite di base ai resistenti. Si potrà contestare questa o quella notizia amplificata nei giorni in cui l'ONU ha preso la decisione di soccorrere i civili libici, ma non si può dimenticare che ogni goccia di sangue sparso in questa insensata carneficina è responsabilità di Gheddafi. "Atrocità commesse ai danni di neri e migranti". Purtroppo nelle guerre gli atti di violenza non mancano e non metto in dubbio che molti dei fatti riportati di violenze ingiustificate nei confronti di immigrati subsahariani siano anche veri. Ma si è trattato di episodi, non di una politica deliberata. Come invece è stato il caso delle centinaia di africani imbarcati a forza da Gheddafi a Tripoli su imbarcazioni di fortuna per fare pressioni sull'opinione pubblica italiana: le centinaia di vittime dei naufragi di queste carrette del mare sono dovuti a una scelta cinica del rais di Tripoli che li ha trattati non da esseri umani ma come carne da sacrificare per guadagnarsi il supporto della lega. Viceversa, nessun organo di stampa italiano ha ricordato la dedizione con cui l'intera popolazione di Misurata, benché sotto assedio, con cibo razionato e acqua corrente tagliata, e sotto i quotidiani bombardamenti da parte di Gheddafi, ha provveduto per settimane a sostentare le migliaia di immigrati accampati in un campo profughi e impossibilitati ad abbandonare il paese. Solo la liberazione della città e del traffico portuale ha poi permesso a questi ultimi di partire. "Fatte cadere tutte le proposte negoziali". L'autrice dell'articolo sostiene che ipotetiche "proposte negoziali", peraltro mai rese note, "sono state tutte ignorate dalla Nato e dai ribelli", e qui non nominare Gheddafi fa pensare che invece lui fosse disposto ad accettarle. In realtà è Gheddafi che ha sempre usato l'arma dell'annuncio di negoziati per scopi propagandistici senza mai sognarsi anche solo di alleggerire gli assalti alla popolazione civile. Diverse volte, durante l'assedio di Misurata, ha annunciato dei "cessate il fuoco" che non ha mai rispettato. Anzi, di solito ogni annuncio coincideva con un intensificarsi dei bombardamenti. Tutti i libici che conosco sono persone pacifiche e che non avrebbero preso le armi se non tirati per i capelli da una situazione di estrema emergenza. Non siamo di fronte a un movimento violento che ama la guerra e si diverte a esercitare la violenza per un gusto sadico fine a se stesso. Tutti quelli con cui sono in contatto non fanno che pensare a quando tutto sarà finito e finalmente potranno tornare alle loro occupazioni pacifiche. Possibilità di soluzioni pacifiche sono state offerte più volte, nei primi giorni, con la richiesta di un cambio di governo, ma la sola risposta è stata un'escalation di violenza, che ha colto impreparati i manifestanti, i quali ancora adesso, a mesi dall'inizio degli avvenimenti, non sono diventati un vero esercito efficiente. Come ho già detto, anch'io non ho particolari motivi per essere tenero nei confronti della NATO, e anche in questo conflitto trovo che un eccesso di oscurità sui reali obiettivi, modi e tempi dell'intervento sia di pregiudizio ad una rapida soluzione della crisi, ma vi invito a controllare meglio sia i contenuti sia i toni dei vostri articoli. Come tutti i dittatori, Gheddafi sa usare molto bene la propaganda, e ha capito che per indebolire i suoi avversari deve trovare alleati in Italia, e li sta cercando, da una parte tra gli xenofobi della lega (partito di governo) con lo spauracchio degli immigrati in massa e le facili tentazioni isolazioniste, dall'altra nel mondo cattolico e anche nella sinistra, che sa essere sensibili sia al tema dell'imperialismo di USA e NATO sia a quello della salvaguardia dei neri perseguitati dai bianchi (a partire da quest'ultimo tema la deputata americana Cynthia McKinney sta imbastendo una campagna pro-Gheddafi, definito nel suo blog un "presidente democraticamente eletto"!). Un "pacifismo" indiscriminato, senza troppi se e ma, rischia di essere in realtà un regalo alle armi della propaganda del vero "signore della guerra in Libia": il sanguinario Muammar Gheddafi. Mi scuso per la lunghezza della lettera, ma la situazione è complessa e l'articolo preso in esame esigeva una chiarificazione articolata. Vi ringrazio per l'attenzione e vi saluto.

Risposta di: Fulvio Scaglione (vice direttore FC)

Caro Vermondo,
La sua lettera ripete, in molti passi parola per parola, un'altra lettera, con altra firma, che abbiamo ricevuto in Redazione. Posso presumere, quindi, che si tratti della stessa persona. O, comunque, che una sola risposta possa bastare.
Del Dossier Libia si è molto discusso nel nostro sito. Con una punta di orgoglio noto che, negli ultimi giorni, se ne sta molto discutendo un po' dappertutto, e che alcune notizie trovano conferma.
Ma il punto non è questo. Lei appartiene alla lunga schiera di coloro che ammettono il buio informativo sulla guerra ma non accettano nemmeno di ascoltare (qui non si dice di credere) altre fonti. E che, di conseguenza, fanno affermazioni almeno azzardate.
Per esempio: "Questa guerra ha un responsabile con nome e cognome: Muammar Gheddafi...", che ha represso le dimostrazioni di protesta. Presumo, quindi, che Lei chiedesse la guerra contro Gheddafi anche prima, anche quando era il miglior amico del nostro Governo, visto che Gheddafi reprime la democrazia da più di 40 anni. E inoltre: com'è che a Gheddafi si fa la guerra e ad Assad no? Qual è la differenza?
Questo solo per dire che le sfumature sono tante e le certezze assolute poche. Giusto, quindi, provare ad ascoltare tutte le campane. Soprattutto perché anche Lei, nel dire che le fonti del Dossier non sono affidabili, si guarda bene dall'indicare le proprie, che dovrebbero invece garantire affidabilità assoluta.
La nostra posizione è chiara e più volte ribadita:l'Italia non poteva stare fuori dall'impresa militare contro Gheddafi. Detto questo, non possiamo "bere" indiscriminatamente tutto ciò che (non) ci viene raccontato. Famiglia Cristiana è stata tra le poche testate a non farlo con l'Iraq, si figuri se ci mettiamo a farlo con la Libia.
Un'ultima cosa: non se se Lei abbia esperienza di giornalismo su fronti di guerra. Io ne ho qualcuna (Cecenia, Afghanistan, Iraq...), altri colleghi qui pure di più. Le possiamo garantire che la prima cosa che si impara è questa: tutti mentono. Buoni e cattivi, i nostri e i loro, a fin di bene o a fin di male, in guerra tutti mentono.
Cordialmente

Postato da Franco Salis il 20/06/2011 18:51

Scusa nicolascit 18/06/2011 19.28, dove sono le accuse a mons. Martinelli?! io non ne ho fatto. Io mi sono limitato a considerare le notizie che tu hai fornito!Se le cose stanno come dici per me mons. Martinelli è colluso(forse involontariamente) con Gheddafi,(ma questo è un giudizio,non una verità ma sei tu a dire che Martinelli deve essere prudente con Gheddafi per evitare rappresaglie non io!Il confronto con Hitler è del tutto PERTINENTE! E’ ormai accertato che Papa Pio XI non ha alzato la voce nei confronti dei Hitler perché aveva paura (reale) delle rappresaglie di Hitler nei confronti dei cristiani tedeschi. E’ altresì accertato che PIO XII abbia favorito la fuga dei criminali di guerra perché diversamente sarebbero stati massacrati. Dici “ Gheddafi è un leader arabo e non un austriaco nazional socialista. Ebbeh e con questo? “Sono contrario a questo articolo perché non ricalca per nulla un filo di verità”. Che sia leader arabo è da dubitare , giacché la lega araba di fatto lo ha abbandonato quasi,fa solo finta di difenderlo. Ma dove sta “questo filo di(mancata) verità”,se verità non ne ho dette. Vedo,e la cosa mi fa solo piacere, che sei uno strenuo difensore di mon. Martinelli. Io posso avere comprensione umana,perché riconosco dignità anche all’errore. Però le cose che tu di lui hai detto io non le condivido,ma questa non condivisione non è una verità. Dici: “Persino quando abitavo a Tripoli i telefoni erano controllati e c'erano molti suoi seguaci che uccidevano qualsiasi oppositore”.Io questo non lo sapevo,lo intuivo,rientra nella cultura del dittatore. Non c’è bisogno di scrivere 100 libri scrivi solo alla sig.a “Tiziana Gamannossi che le sta studiando con la Fact Finding Commission (Commissione per l’accertamento dei fatti) fondata a Tripoli da una imprenditrice italiana, e da un attivista camerunese, con la partecipazione di attivisti da vari Paesi” (quando ti riempi,non tu,la bocca con paroloni inglesi,Franco Salis si convince,stai fresco) che nega tutto,non a me. A me sembra che non ci siamo capiti,o semplicemente,ti sei sentito punto per i miei giudizi su Martinelli su fatti da te narrati. Comunque l’unico merito, che ha avuto Famiglia Cristiana a ospitare questi servizi,è che le magagne sono venute a galla. Non voglio parlare dell’Irak,per ragioni di spazio. Ciao

Postato da folgore il 19/06/2011 01:48

La vicenda risale a tre mesi fa. Quando, per espressa volontà del fratello Silvio, Paolo Berlusconi propone la guida dal Giornale di famiglia nientemeno che a Dino Boffo. Proprio lui, l’ex direttore di Avvenire. (tratto da http://www.ilriformista.it/stories/Prima%20pagina/399471/) Anche questo è vero?

Postato da nicolascit il 18/06/2011 19:28

Citando Franco Salis: >Mons. Martinelli avrebbe dovuto essere essenziale per la >comunità libica. Ancora aggiungi “In ogni caso Mons. >Martinelli non può rendersi ostile l'attuale regime e >credo che parli con molta cautela data la sua delicata >posizione. Gli estremisti potrebbero anche bruciare la >chiesa o fare rappresaglie di ogni genere”. QUESTA SI >CHIAMA COLLUSIONE. Rispondo: Queste accuse che lei fa a Monsignor Martinelli sono del tutto assurde,in primis la chiesa cattolica in libya rappresenta una ristrettissima minoranza di stranieri che non ha voce in capitolo in un paese del tutto musulmano. Per seconda cosa la comparativa che lei ha fatto con i rapporti fra Adolf hitler e Papa Pio e del tutto fuoriluogo. Qua si citano molti eventi storici in modo del tutto inutile. Mi complimento con tutti voi studiosi di storia del 900'. Ma questa guerra è qualcosa di nuovo. Gheddafi è un leader arabo e non un austriaco nazional socialista. Sono contrario a questo articolo perchè non ricalca per nulla un filo di verità. C'è ancora qualcuno a pensare che questa guerra sia un altro pretesto per saccheggiare e distruggere un altro paese musulmano. No signori..da ex tripolitano vi posso dire che la misura è colma. Gheddafi e le sue malefatte non potevano rimanere oscure per troppo tempo. Ora paga per le sue colpe..e pagano quelli che lo seguono.. Gheddafi ha riempito le tasche di molti governi..per fare lavare la sua immagina dopo 11 settembre. Nell'era Bush Gheddafi temeva un escalation simile a quella in IRAQ ed ha fatto in fretta a cambiare immagine ma non sostanza. Non è vero che i libici sono con Gheddafi. Persino quando abitavo a Tripoli i telefoni erano controllati e c'erano molti suoi seguaci che uccidevano qualsiasi oppositore. Il controllo piscologico della popolazione libica è stato sistematico e sempre costante fin dai lontani anni 70'. Ora è inutile recitare il mea culpa ..mea culpa..io uomo bianco cattivo ho dato armi ad africano.. No signori ..ciascuno risponde anche delle proprie azioni. La libya è un vecchio nemico della nato fin dai tempi della guerra fredda. Navi e sommergibili russi parcheggiati nel porto di tripoli nei lontani anni 80'. Nessuna relazione diplomatica con GranBretagna e StatiUniti. Gheddafi ha ospitato ogni sorta d terrorista dai 70' ad 80'. Ricordiamo i voli dirottati dove facevano scalo ed ottenevano aiuti per i terroristi palestinesi. Per non parlare di finaziamenti ingenti mandati ad IRA ed ETA. Per non parlare dei sicari di Gheddafi mandati ad uccidere un dissidente libico in Italia. Potrei scrivere 100 libri per raccontare cosa rappresenta Gheddafi nel mondo. Ma Saddam Hussein al confronto era solo un provinciale iraqeno.

Postato da e.milli il 18/06/2011 18:12

Se poi giuro che mi taccio, ha la bontà di consentirmi una piccola replica? Premetto che anch'io, come Frassinello, pur essendo favorevole all'intervento, incomincio ad avere dei dubbi, ma “est modus in rebus”, caro Scaglione! Come altri qui ha scritto, il vostro articolo non ha il sapore della controinformazione attenta, dettagliata, neutrale. Si capisce lontano un miglio che, in perfetta buona fede, ci mancherebbe, avete rovistato nella peggior propaganda gheddafiana. Se non si offende, se ne sente persino la "puzza". In ogni caso, continuerò a seguirvi e, qualche volta, a dissentire. Buon lavoro

Postato da e.milli il 18/06/2011 15:56

Non per farmi gli affari degli altri, ma caro dottor Scaglione, a me pareva d'aver capito che eravate voi a dare l'impressione di aver cambiato parere. Prima dovevamo batterci contro il tiranno, poi ci dite che i "liberatori" non ce la contano giusta. E questa seconda tesi è obiettivamente quella di Bossi e ho la stomachevole impressione che ce la sentiremo cantare domani a Pontida. Mi scusi per la franchezza, ma non se la tolga con la meschinità del tipo "Il nostro lavoro è fare le domande scomode, non seguire l'andazzo". Pubblicherebbe le domande scomode di qualche "negazionista"? Penso proprio di no perché vi stimo, ma se foste coerenti...

Risposta di: Fulvio Scaglione (vice direttore FC)

Caro e.milli,
ho appena risposto a Frassinello in proposito e non l'annoio ripetendo. Mi par di capire, in base al suo ragionamento, che, ritenendo inevitabile per l'Italia la partecipazione alla missione militare in Libia, non abbiamo più diritto a dubbi sulla conduzione della guerra e sul suo andamento. E, soprattutto, dovremmo accontentarci della modestissima informazione che se ne ha. Beh, spiacente, noi non siamo così.
Saluti

Postato da frassinello il 18/06/2011 15:41

Caro vicedirettore, forse non ha capito che sono in crisi, che quello che sta succedendo mi ha reso meno solido nelle mie opinioni (è forse disonorevole?). Però la invito a leggere anche questa mia frase, scritta l'altro giorno: "E ora Le faccio una domanda: secondo Lei una persona come me che contesta il vostro articolo può essere un leghista? Si rende conto che è il vostro articolo che sposa le tesi di Bossi & C? Per questo continuo a chiederLe se, bar o non bar, non pensiate davvero che Bossi avesse ragione". ADESSO AGGIUNGO: la mia reazione dovrebbe farle capire che in fondo in fondo resterei delle mia idea iniziale, siete voi che avete fatto una capriola. E lo dico sperando di non offendervi. E di "non abusare della sua pazienza e di quella degli altri lettori". Grazie, comunque, per l'attenzione.

Risposta di: Fulvio Scaglione (vice direttore FC)

Caro Frassinello,
Lei è in crisi e noi facciamo le capriole? Come vuole, per carità. Ma giusto per chiuderla qui, Le spiego come funziona: noi pensiamo che NON fosse possibile NON partecipare a questa guerra, per le ragioni che ho elencato più volte. Detto questo, pensiamo anche che nell'andamento di questa guerra CI SIA qualcosa di strano, e comunque un'informazione deficitaria. Quindi, non ci pare peccato ascoltare anche altre campane e andare a "vedere" qualche dubbio. Stop.
A presto

Postato da frassinello il 17/06/2011 18:19

E comunque, caro Scaglione, come scrisse Eschilo: "La prima vittima della guerra è la verità". E il Senatùr, chiacchierando al bar, si era detto contrario...

Postato da frassinello il 17/06/2011 15:48

Carissimo dottor Scaglione, detto con tutto rispetto, prima di parlare di bar sarebbe il caso di pensarci due volte. Legga e rilegga il vostro articolo, anche un bambino capisce che la fonte è inquinata. Anche un frequentatore di bar assiduo, quindi leghista, si accorge di pesanti strumentalizzazioni come quella ai danni di monsignor Martinelli. Non le ho citato le alternative semplicemente perché gli altri interlocutori glielo hanno spiegato benissimo. E concordo completamente con Folgore e la sua citazione di Churchill. Comunque, senza andar troppo lontano, basterebbe seguire i servizi di Giammaria da Tripoli sulla Rai per capire che la signora che vi ha rifilato certe contronotizie è quantomeno sospetta. Giammaria parla da una sede controllata, ma non dice quello che dite voi. Dopodiché resto del mio parere sui clandestini da distinguere dai profughi. I primi vanno rispediti a casa, senza se e senza ma. I secondi no e quelle “poche migliaia” di libici sono spesso mandati a morire da Gheddafi 8che considero tiranno almeno da quando lo considera Lei). E ora Le faccio una domanda: secondo Lei una persona come me che contesta il vostro articolo può essere un leghista? Si rende conto che è il vostro articolo che sposa le tesi di Bossi &C? Per questo continuo a chiederLe se, bar o non bar, non pensiate davvero che Bossi avesse ragione. Ma tanto cestinerà.

Risposta di: Fulvio Scaglione (vice direttore FC)

Caro Frassinello,
un'ultima cosa poi non abuso più della Sua pazienza e di quella degli altri lettori. Ora Lei dice che bisognava starne fuori. Però qualche tempo fa scriveva, qui, l'esatto opposto. Ecco come:

"E' chiaro che la Francia ha a cuore i pozzi petroliferi della Cirenaica. E pure noi. Chi governa un Paese FA BENISSIMO a tener conto di questi fattori. Non lo ammetterete mai, ma tutto quel sussiego sul "baciamano" di Berlusconi mi è sembrato quantomeno eccessivo. Sarà stato un atteggiamento molto "berlusconiano", ma aveva i suoi buoni motivi, sicuramente non meno nobili di quelli francesi o inglesi. E se leggete un po' di stampa internazionale sapete che in Germania è forte la polemica contro il ministro degli Esteri, che si sarebbe fatto "tagliare fuori" dalla missione con il rischio di "non sedersi al tavolo della pace" come si diceva una volta".

Capisco che darci torto sempre e comunque è uno spasso, però...

Saluti

Risposta di: Fulvio Scaglione (vide direttore FC)

Caro Frassinello,
se Lei è perfettamente soddisfatto con ciò che ascolta dai Tg, benissimo. Affari suoi. Mentre invece trovo assai buffo quanto sostiene dopo. A me non interessa se Lei è della Lega oppure no. Mi piacerebbe però capire: i clandestini vanno distinti (come dice Lei) dai richiedenti asilo? Bene, allora ricorderà che la politica leghista dei respingimenti era basata sul fatto che venissero respinti tutti, senza andare a vedere chi fossero. E infatti decine di eritrei, somali e sudanesi furono affidati alle capaci galere di Gheddafi. Quelle che, mi par di capire, Lei ha sempre (proprio sempre? anche allora? O la pietà per il popolo dei barconi è spuntata adesso?) considerato un abominio. Quanto al fatto di partecipare o meno a questa guerra: se hai la Libia a qualche decina di chilometri dal confine; se hai interessi in Libia; se ti serve il petrolio della Libia; se altre nazioni intervengono in Libia; se sei parte di una serie di accordi internazionali... allora intervieni in Libia. Il resto sono, appunto, chiacchiere da bar.
Stia bene

Postato da frassinello il 16/06/2011 17:31

Gentilissimo vicedirettore, questa volta temo che Lei si arrampichi sui vetri. Sono perfettamente d'accordo con Salis. Non potete far passare per neutrale un articolo (titolo e, soprattutto, sottotitolo "la madre di tutte le bugie") che è chiaramente schierato e molto inquinato vista la fonte (come spiega bene Nicolascit). Alle sue quattro domande retoriche, invece, rispondo così: Bossi aveva ragione; potevamo stare fuori come la Merkel; avremmo sicuramente continuato a ricevere i clandestini tunisini (espellibili) ma non i profughi libici mandati (spesso a morire in mare) da Gheddafi; inglesi e francesi hanno fatto casino anche a Suez nel 1956 e noi non ci siamo andati, grazie ai governi democristiani che certe cose le sapevano gestire.

Risposta di: Fulvio Scaglione (vice direttore FC)

Caro Frassinello,

mi spiace ma non concordo. Il nostro lavoro è fare le domande scomode, non seguire l'andazzo. Io, a differenza di molti che hanno cambiato parere in seguito, ho sempre ritenuto Gheddafi un orribile tiranno. Ciò non toglie che questa guerra ha molti lati oscuri. Lei continua a dirmi che le fonti del nostro Dossier non sono affidabili, ma continua anche a non citarne di alternative. Lei davvero si fida di un'informazione così mediata? Davvero è convinto di avere il polso di un conflitto di cui non si hanno immagini né testimonianze dirette? Davvero non vale la pena di provare almeno a prendere in esame qualche altra ipotesi?
Quanto a Bossi: la politica da bar è spesso attraente ma serve a poco. I profughi libici in arrivo sono poche migliaia (molti meno, per esempio, dei tunisini). Se per evitarci questa "grana" dovevamo tenerci fuori dalla possibilità di influire su un Paese ricco di risorse energetiche e strategicamente posto a poche decine di chilometri dai nostri confini, beh... meglio tornare nei bar, il governo di un Paese è un'altra cosa. Le sparate bossiane sull'immigrazione sono vere sciocchezze. Ieri sera sono stato a un dibattito in provincia di Milano: un'area con 204 mila abitanti deve accogliere 30 (trenta) immigrati richiedenti asilo dell'ondata tunisina. Un dramma, vero? La realtà è questa, il resto è Pontida.
Saluti

Saluti

Postato da spark il 16/06/2011 14:24

L'interrogativo dell'articolo di Marinella Correggia, non e' di poco conto. Non sarebbe la prima volta (senza andare tanto lontano), che la cosidetta "disinformazione" e' stata usata a iosa da tutti i contendenti che hanno provveduto ad insanguinare i campi di battaglia, specialmente negli ultimi cento anni: per fare solo un paio di piccoli esempi di casa nostra, ci sono voluti piu' di 50 anni prima che anche in Italia venisse accettato come fatto storico incontrovertibile che avevamo gassato gli abissini durante la guerra d'Etiopia nel 1935/36., e piu' di 65 per venire a conoscenza che soldati italiani della divisione Pinerolo massacrarono, per rappresaglia, 150 abitanti del villaggio greco di Domenikon nel 1943 ( altro che Armata Sagapo'!). Quindi non mi meraviglierei affatto che l'interrogativo posto dalla redattrice di FC fosse fondato su dei fatti oggettivi ed al momento oggetto di "disinformazione". Coloro che non la pensano in questo modo, perche' non provano a produrre una contro documentazione (ripeto documentazione e non parlare per sentito dire) controllabile e verificabile? Esempio: c'e' nessuno che puo' provare che le bombe intelligenti della NATO colpiscano solo l'esercito di Gheddafi e non anche civili? Ancora un un paio di cose riguardo a quanto affermato in alcuni commenti: le armi a Gheddafi le hanno vendute parecchi paesi (non solo la Russia) e l'Italia in primis; non ho sentito nessuno di quelli che adesso identificano in Gheddafi il Male in persona, indicarlo allo stesso modo, quando questo signore per applicare gli accordi sull'immigrazione firmati con l'Italia, ha rinchiuso, violentato, derubato, massacrato migliaia di profughi subsahariani nei campi di concentramento: dove erano questi difensori del diritto? L'importante era che i clandestini non arrivassero a Lampedesa, e poi se fossero scomparsi tra le onde del Medterraneo o crepati nelle sabbie del deserto libico, poco importava: il problema immigrati era risolto con buona pace del nostro governo e di chi lo sostiene!
Osvaldo Bardelli

Postato da Franco Salis il 16/06/2011 13:05

@ nicolascit, grazie,mi hai dato la stessa risposta che si dà a Papa Pio XI in merito alla sua posizione nei confronti di Hitler, a Pio XII durante e dopo guerra. Io, in assenza di adeguata documentazione, sono propenso, quanto meno, a riconoscere la buona fede in entrambi. Aggiungi “Il suo( di mons. Martinelli) lavoro in Libia è stato essenziale per la comunità cristiana”. Io ne prendo atto,ma non lo posso condividere nel modo più assoluto. Proprio Pio XI non gli aveva insegnato nulla? Mons. Martinelli avrebbe dovuto essere essenziale per la comunità libica. Ancora aggiungi “In ogni caso Mons. Martinelli non può rendersi ostile l'attuale regime e credo che parli con molta cautela data la sua delicata posizione. Gli estremisti potrebbero anche bruciare la chiesa o fare rappresaglie di ogni genere”. QUESTA SI CHIAMA COLLUSIONE. Ripeto, Pio XI non gli aveva insegnato nulla?La guerra è una gran brutta bestia,e non è facile combatterla,ma non la si combatte dicendo no alla guerra si al dialogo. Queste considerazioni,possono anche far male,ma se non ce le diciamo fra cristiani ci facciamo ancora più male.Ciao

Postato da nicolascit il 16/06/2011 10:40

cito una fonte del corriere: Saif Al Islam dice che sulle future scelte petrolifere della Libia di Gheddafi peserà la Russia. "Da tempo Mosca guarda con interesse ai pozzi e alle infrastrutture Eni in Libia. Forse ora i russi hanno una carta in più". Voi citate come una fonte attendibile del vostro dossier : Nessun segno di distruzione: i satelliti militari russi che hanno monitorato la situazione fin dall’inizio non hanno rilevato nulla (http://rt.com/news/airstrikes-libya-russian-military/). Bugie o meno i russi hanno interesse ad aiutare il regime di Gheddafi. citando un vostro articolo: la Fact Finding Commission (Commissione per l’accertamento dei fatti) fondata a Tripoli da una imprenditrice italiana, Tiziana Gamannossi. Questa signora ha tutti i suoi investimenti da perdere a tripoli. I suoi legami con il regime sono ben noti. E nonostante tutto si ostina a farsi pubblicità a discapito dei crimini di guerra. Complimenti una vera paladina del capitalismo fai da te in un paese dove regna il terrore. E citando uno dei vostri lettori: perché mons. Martinelli ha dichiarato che in una notte non c’erano stati bombardamenti?se almeno avesse detto di non averli uditi! Le cose che affermano tutti questi signori citati nel servizio possono essere capovolte. Domenica scorsa a reporter sono stati dati alcuni documenti terrificanti,io dubito pure di quelli: sia le dichiarazioni che le immagini possono essere costruite. Chi mi dice che questi signori non sono al soldo di Gheddafi? e no,non si offenda perché la domanda è lecita. Vorrei rispondere a quel lettore nella seguente maniera: Da Cristiano Cattolico che sono ed ex Tripolino conosco molto bene Monsignor Martinelli. Il suo lavoro in Libia è stato essenziale per la comunità cristiana. Mi meraviglia quando i giornalisti ed i politici abbiano usato il suo nome per creare notizie del tutto fantascientifiche. Come la notizia che nascondeva Gheddafi in chiesa. Si vede che chi costruisce le notizie non conosce nemmeno la nostra cara chiesa di San Francesco di Tripoli. In ogni caso Mons.Martinelli non può rendersi ostile l'attuale regime e credo che parli con molta cautela data la sua delicata posizione. Gli estremisti potrebbero anche bruciare la chiesa o fare rappresaglie di ogni genere.

Postato da Franco Salis il 16/06/2011 08:50

Non ci siamo,premetto la mia incompetenza giornalistica (cioè non ho niente da insegnare a nessuno) ma metto avanti i miei diritti di lettore: 1) è vero, il titolo è posto sotto forma interrogativa,ma se fosse retorica? Cioè una domanda rivolta per fare una affermazione. Piccolo trucco. 2) il sottotitolo fa da supporto al titolo cioè conferma una affermazione e non una domanda. Riproduco e analizzo solo i primi due capoversi per non abusare della ospitalità. “La guerra della Nato in Libia (operazione “Protettore unificato”), alla quale l’Italia sta partecipando, è presentata all’opinione pubblica internazionale come un intervento umanitario “a tutela del popolo libico massacrato da Gheddafi”. In realtà la Nato e il Qatar sono schierati, per ragioni geostrategiche, a sostegno di una delle due parti armate nel conflitto, i ribelli di Bengasi (dall’altra parte sta il Governo). E questa guerra, come ha ricordato Lucio Caracciolo sulla rivista di geopolitica Limes, sarà ricordata come un “collasso dell’informazione”, intrisa com’è di bugie e omissioni. Le sta studiando la Fact Finding Commission (Commissione per l’accertamento dei fatti) fondata a Tripoli da una imprenditrice italiana, Tiziana Gamannossi, e da un attivista camerunese, con la partecipazione di attivisti da vari Paesi”. Il primo periodo presenta una affermazione, ponendola sotto forma di domanda,supportando con il secondo periodo l’affermazione. Tutto questo,come dice Dante “non sempre la matera si presta all’intenzion dell’artista”. Quindi nessun giudizio sulla professionalità di Marinella Correggia. Ma Il lettore attento si pone subito delle domande,come non è vero che Gheddafi abbia massacrato il suo popolo?non è vero che Gheddafi è un dittatore sanguinario? Non è vero che le parti contendenti sono da una parte il regime oppressivo (e non il governo) e dall’altra gli insorti e (non i ribelli) combattenti per la libertà del popolo libico? L’ultimo periodo,chi è Lucio Caracciolo,il detentore assoluto della verità? Se domani il Papa dovesse dire una stupidaggine,dico “il Papa ha detto una stupidaggine” anche se Papa. Ancora non ne ho riscontrato,posso fare rilievi di natura pastorale di opportunità di linguaggio,di espressioni non proprie di cui approfittavano gli avversari per dargli addosso,ma stupidaggini no. I link citati o sono in inglese,o non sono riuscito ad aprire quelle in italiano. Ma in ogni caso le citazioni possono solo avere lo scopo di indirizzare verso di loro la responsabilità delle verità o menzogne,ma non come fonte di verità,come invece appare ad un lettore attento. L’ultimo capoverso, Fact Finding Commission, non merita alcun commento:Chi,chi mi può convincere dell’imparzialità quando altro non fa che smentire:è possibile che tutto il mondo dica il falso e solo la “commissione” dica il vero? Altra e ultima riflessione:è vero che le armi di distruzione di massa non sono state trovate in Irak,ma è vero o non è vero che in precedenza erano state usate?Ciò ci autorizza a ritenere non che non vi fossero,ma che non sono state trovate. “10 mila morti e 55 mila feriti”. Ma che valenza ha sapere che erano 10 mila o anche soltanto mille? Ecco che cosa autorizza a mettere in discussione l’obiettività del servizio. Se invece, come dice nella risposta a frassinello, vuole fornire stimolo ad una più profonda riflessione,mi sta bene. Abbia la bontà di accogliere queste righe,come contributo alla “più profonda riflessione” .Con stima.

Postato da nicolascit il 16/06/2011 00:38

Ho scritto ulteriori commenti! A quanto pare questo giornale tende ad usare una speciale censura. Da ex abitante della libia posso solo provare disgusto per articoli di questo genere. Nonostante le fonti siano del tutto prive di credibilità. La vostra linea editoriale è abbastanza tenera con quella parte di sostenitori del regime di Gheddafi. Persone che per anni si sono gonfiate le tasche con i soldi del leader. Questa è una guerra civile giusta. Gheddafi ha già troppi cadaveri sotto la sabbia.. E non parliamo solo di tempi recenti!

Risposta di: Fulvio Scaglione (vice direttore FC)

Caro Nicolascit,

Libia a parte, non sia ridicolo: perché dovremmo pubblicare alcuni suoi commenti, peraltro molto critici nei nostri confronti, e censurarne altri? Possibile che si parli con tanta facilità di censura e mai si pensi all'ipotesi di aver sbagliato qualcosa con il computer, o a un malfunzionamento?
Qui di censure non se ne fanno. Chi è meno nuovo del sito di lei lo sa.
Saluti

Postato da folgore il 15/06/2011 23:45

Fonti d'informazione? Ma Vicedirettore non mi faccia ridere a crepapelle. Non voglio offendere nessuno, ma certi TG mi fanno solo rimpiangere di non avere cambiato canale TV e visto i Simpson! Dalla Gran Bretagna sento solo nominare la casa reale e la cognata della principessa. Dalla Francia mi sono sorbito della supposta gravidanza della first lady. Dell'Egitto non si parla più (eppure qualcosa deve pur accadere). Per non parlare dell'Iraq che (una volta ritiratisi gl'italiani) compare ogni mesata per qualche attentato. E' questa l'informazione?

Postato da frassinello il 15/06/2011 17:36

Le fonti citate nell'articolo sono quantomeno inattendibili, per non dire peggio. E quindi ha sostanzialmente ragione chi qui critica certi servizi giornalistici fondati, loro sì, sul nulla. Detto ciò qualcosa in Libia non sta funzionando, qualcosa non era esattamente come ci si aspettava. Perché una volta, una volta sola, Famiglia Cristiana non si chiede se per caso non avesse ragione Bossi?

Risposta di: Fulvio Scaglione (vice direttore FC)

Caro Frassinello,
non rispondo a Lei ma a tutti coloro che sono intervenuti sulla questione libica. Con il nostro Dossier abbiamo posto una domanda. Allo stato dei fatti, con la missione in Libia che non procede e, soprattutto, con la quasi totale assenza di testimonianze dirette dal fronte, la domanda è più che lecita. Le fonti qui citate sono "inattendibili, per non dire peggio"? Bene, ce ne segnali di più attendibili. Scoprirà che di fonti dirette ce ne sono ben poche. Mentre di guerre con informazione falsata, dal Kosovo all'Iraq, ce ne sono in abbondanza.

La questione Bossi: in che senso Bossi avrebbe avuto ragione? Nel dire che dovevamo star fuori dalla missione libica? Perché, se ci fossimo ritirati nel ridotto Milano-Bergamo-Brescia gli immigrati non sarebbero arrivati a Lampedusa? E l'interesse nazionale sarebbe stato salvaguardato se in Libia avessimo lasciato mano libera a Francia e Gran Bretagna?

Saluti

Postato da folgore il 15/06/2011 02:02

Tutto mi sarei aspettato, tranne che di dovere difendere un articolo della F.C. Ora l'articolista non sta, giustamente, difendendo a spada tratta nessuno, ma semplicemente esponendo delle ragioni opposte a quelle usualmente citate dalla stampa. D'altra parte appare abbastanza strano ritenere che le bombe della Nato non abbiano fatto delle vittime civili (cd. effetti collaterali). In quanto al casus belli, beh da molti secoli se non c'è, si crea ad arte. Basti pensare che anche Hitler quando attaccò la Polonia, il 1 settembre del 1939, disse che lo faceva perché erano stati i polacchi ad attaccare. Hitler mise dei soldati tedeschi in divisa polacca e fece loro attaccare la stazione radio tedesca di Gleiwitz. Ma sai cosa gl’importava ad Hitler. Voleva attaccare ed attaccò. Poi passa il tempo e arrivano (ve le ricordate?) le armi di distruzione di massa del Saddam Hussein. Mai esistite, però la guerra si era fatta lo stesso. D'altra parte noi italiani stiamo zitti che ancora studiamo di quel discorso del Re Vittorio Emanuele II° circa il "grido di dolore" dei patrioti italiani. Era il 10 gennaio 1859. Vero anche quel grido? Io ho molti dubbi, ma lasciamo perdere. Come dubbi mi restano sempre sulla “mansuetudine” di tutti i rivoluzionari. Anche durante la guerra civile 1943 - 1945 ci furono degli appartenenti ai partigiani (o sedicenti tali) che non fecero onore al loro status. La guerra è questa. Una volta che si è iniziata poi non ci si può meravigliare di quello che accade (vedasi cosa dissero tutti i Papi del 20° secolo che sempre cercarono di farle evitare).

Postato da folgore il 14/06/2011 21:33

"La verità è cosi preziosa che bisogna proteggerla sempre con una cortina di bugie."Winston Churchill

Postato da Franco Salis il 14/06/2011 21:11

Caro vice direttore,visto che nel frattempo ho imparato ad apprezzarla per il lavoro che svolge,mi rivolgo direttamente a lei anzi che alla sig. Marinella Correggia,e alla sig.a Giamanossi. In mancanza di “prove provate” e inconfutabili, il mio criterio di ipotizzare chi dice il vero o il falso è dato dalla cultura dei vari soggetti sotto esame.Gheddafi e Nato, lealisti e rivoltosi non i relatori) Altro criterio è quello di individuare la parte più debole, nei confronti dell’altra. Chi è il padrone assoluto che ha non governato ma spadroneggiato in Libia,in uno stato in cui tutti avrebbero dovuto godere di un benessere invidiabile se non vi fosse stato al “governo” un dittatore? In sintesi,Gheddafi è stato o non è un dittatore sanguinario? Gheddafi dietro compenso concesso dal governo italiano ha,o non ha fatto da freno all’immigrazione mandando a morire nel deserto o in prigione coloro che tentavano di raggiungere l’Italia? Gheddafi dispone di tutta la ricchezza condivisa solamente col proprio nucleo familiare “allargato”? Perché i libici continuano a fuggire? Perché la sig. Giamanossi, nel precedente, servizio ha dichiarato di poter girare tranquilla per Tripoli e anzi è accompagnata a vedere come stanno le cose(quelle naturalmente che il regime vuole che veda) perché mons. Martinelli ha dichiarato che in una notte non c’erano stati bombardamenti?se almeno avesse detto di non averli uditi! Le cose che affermano tutti questi signori citati nel servizio possono essere capovolte. Domenica scorsa a reporter sono stati dati alcuni documenti terrificanti,io dubito pure di quelli: sia le dichiarazioni che le immagini possono essere costruite. Chi mi dice che questi signori non sono al soldo di Gheddafi? e no,non si offenda perché la domanda è lecita. Altra affermazione, ridicola se non fosse tragica,che i rivoltosi hanno compiuto atti violenti. E’ lo stesso giudizio che i fascisti rivolgevano nei confronti dei partigiani. Il problema è distinguere e schierarsi con chi fa la guerra di liberazione e non con chi quella di aggressione. Una organizzazione di uomini e donne di ogni parte del mondo non è garanzia di verità,potrebbe essere nata con l’obiettivo di stravolgere i fatti. L’unica cosa ormai accertata è solo la posizione geopolitica della Libia come la Turchia Egitto Tunisia. Questi stati costituiscono infatti un cuscinetto all’espansione del fondamentalismo islamico e non solo. L’Occidente, con a capo l’USA, ha fatto finta di non vedere le atrocità commesse dagli stati sotto loro protezione e ora se ne pagano le conseguenze. Mi dispiace,ma la ricerca della verità non passa semplicemente sostenendo il contrario. Questa volta ho misurato le parole e pertanto non può lamentarsi che io abbia dato del “bugiardo” a nessuno,anche se nel contempo non riconosco a nessuno di essere detentore della verità. Quanto mi è difficile stare in “(presunta)veritas in charitate”! Quanto è vero che non schierandosi si diventa “a Dio spiacenti e a’ nemici sui” Soprattutto perché durante i quaranta anni di dittatura di Gheddafi hanno taciuto, questi signori se vogliono avere credibilità,prima devono denunciare i delitti atroci del colonnello.Buona sera

Postato da nicolascit il 14/06/2011 20:42

> Ci sono foto o video di questo massacro di migliaia di persone in febbraio, a Tripoli e nell’Est? No. I bombardamenti dell’aviazione libica su tre quartieri di Tripoli? Nessun testimone. Nessun segno di distruzione: i satelliti militari russi che hanno monitorato la situazione fin dall’inizio non hanno rilevato nulla; MA COME SI FA A DARE CREDITO AI RUSSI CHE HANNO VENDUTO PARECCHIE ARMI A GHEDDAFI? MA QUESTO ARTICOLO E' SCRITTO DA UN INESPERTO..PER FAVORE..

Postato da nicolascit il 14/06/2011 19:09

Le truppe di Gheddafi che fanno finta di arrendersi con la bandiera bianca e sparano ai ribelli è un altra bugia vero? I finanziamenti ai gruppi terroristici che Gheddafi ha sempre finanziato sono una bugia vero? Ma come si può si scrivere una cozzaglia di articolo come questo? Ma si rende conto delle sue affermazioni? Ma vede cosa sta succedendo in libia? La gente scomparsa? Giornalisti uccisi? Donne stuprate!!! Bambini mandati a morire con il fucile in mano? Ma che giornale Cristiano è questo? Sembrate dei comunisti..

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