Un contratto per due

Se i padri si fanno da parte per far assumere i figli. Il Governo ci prova con un disegno di legge che dovrebbe garantire almeno duecentomila posti di lavoro tra i giovani.

In Lombardia e in Campania c'è già

11/06/2013

La Lombardia ha fatto da apripista, ma la strada della staffetta generazionale si sta delineando anche nelle altre regioni. Coinvolti dalla proposta lanciata (e finanziata) dal ministero del Lavoro sono da un lato i lavoratori anziani (ovvero coloro ai quali mancano meno di 36 mesi per il conseguimento del diritto alla pensione), dall’altra i giovani senza un lavoro (con caratteristiche diverse a seconda dei bandi).

L’idea è abbastanza semplice: per ogni “senior” che accetta il part time, l’azienda assume un ragazzo con contratto di apprendistato. Per tre anni il lavoratore con esperienza fa da tutor all’apprendista e gli lascia in eredità il posto di lavoro. Insomma, un po’ quello che in passato hanno fatto alcune grandi aziende, banche o enti pubblici per chi andava in pensione il prima possibile. Con due differenze di non poco conto: negli anni Ottanta il sacrificio dei padri era per i figli (nel vero senso della parola, si lasciava il proprio posto a un parente), dall’altra si perdevano i contributi, mentre adesso è lo Stato, tramite l’azienda, a pagare la differenza di quanto versato così che il lavoratore non perda niente dal punto di vista contributivo. Dall’altra parte, il lavoratore anziano deve essere disposto a rinunciare a una parte di stipendio e, in tempi di crisi, non è così facile.

In Lombardia c’è tempo fino al prossimo 31 luglio per accedere al bando “Ponte generazionale”, per il quale la Regione ha stanziato un fondo di tre milioni di euro: possono presentare richiesta le aziende associate ad Assolombarda con sede nelle province di Lodi, Milano e Monza e Brianza oppure le imprese del comparto chimico e chimico farmaceutico con sede operativa in Lombardia. Per ogni lavoratore alle soglie della pensione che accetta il part time, le imprese devono assumere ragazzi, tra i 18 e i 29 anni, disoccupati o inoccupati, residenti in Lombardia.

In Campania, dove dal 21 maggio ha preso il via l’accordo “Staffetta generazionale”, possono essere assunti giovani fino ai 32 anni, 35 se laureati: la staffetta può coinvolgere non più del 20% dei dipendenti per un massimo di 10 persone. Provvedimenti analoghi sono in via di definizione anche in Piemonte, dove è stato messo a disposizione uno stanziamento di 3 milioni di euro, Lazio e Friuli Venezia Giulia, dove però si è ancora in attesa della pubblicazione del bando. 

Eleonora Della Ratta

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