Motori al massimo: la nuova Fiat
Due società, una per l'auto e l'altra per i veicoli commerciali. Rapporto sempre più stretto con la Chrysler. Obiettivo: produrre, nel 2014, 6 milioni di vetture.
John Elkann è il nuovo presidente della Fiat. Prende il posto di Luca Cordero di Montezemolo. Il gruppo torna dunque nelle mani della famiglia Agnelli. E l'amministratore delegato Sergio Marchionne disegna il futuro presentando un piano ambizioso per i prossimi cinque anni: due società, una per l'auto e l'altra per i veicoli commerciali e le macchine agricole (è lo spin off che verrà realizzato entro i prossimi sei mesi); perfezionamento del rapporto tra l'italiana Fiat e l'americana Chrysler (ma nessuna fusione); obiettivo dichiarato: arrivare - nel 2014 - a produrre in tutto il mondo 6 milioni di vetture (1 milione e 400 mila delle quali costruite in Italia, più del doppio rispetto a oggi). Vanno inoltre calcolati i 250 mila veicoli commerciali leggeri all'anno che usciranno dagli stabilimenti italiani. Il gruppo continuerà a crescere anche nel resto del mondo, soprattutto in Brasile, Cina, Russia e India. La Fiat investirà nel mondo 26 miliardi di euro entro il 2014, più altri quattro in ricerca e sviluppo. Noi siamo andati a Torino, al Lingotto e a Mirafiori. Parlano l'economista Riccardo Moro e il sindacalista Claudio Chiarle, segretario torinese della Fim Cisl (servizio di Alberto Chiara, immagini e montaggio di Alberto Ramella-Sync).