Un radar contro le partite truccate

L'iniziativa della Lega Pro: un accordo con Sportradar, società leader mondiale nel monitoraggio "anti frode" degli eventi sportivi.

29/07/2011
Mario Macalli, presidente della Lega Pro.
Mario Macalli, presidente della Lega Pro.

Uno sport da difendere, soprattutto la ferrea volontà di cancellare una volta per tutte la frode sportiva. Nasce con questi presupposti l’accordo sottoscritto a Roma fra la Lega Pro e Sportradar, società leader a livello mondiale specializzata nei servizi anti-frode e di integrità dei dati relativi alle scommesse sportive.

     Un’intesa già sperimentata in altri campionati - non ultimo quello tedesco, la Bundesliga - che permette di monitorare in maniera puntigliosa ogni partita e di accendere i riflettori su gare che potrebbero apparire sospette.  Si tratta di un sofisticato sistema multi-livello, il Fraud detection system, progettato per identificare eventuali manipolazioni e in grado di monitorare minuto per minuto i mercati delle scommesse sportive a livello mondiale. Un sistema - anche - che verrà materialmente erogato attraverso la pubblicazione di notiziari informativi aggiornati in tempo reale.

     "E’ uno strumento incisivo e tangibile che utilizzeremo e che conferma la ripulsa contro ogni pratica illecita da parte nostra” ha spiegato Mario Macalli, presidente della Lega Pro, che ha aggiunto: "Il calcio è un gioco pulito, fatto di regole e rispetto di queste". L’appuntamento è stato occasione utile per presentare anche il codice etico della Lega Pro, illustrato dal direttore generale Francesco Ghirelli, pronto a spiegare che “in un periodo in cui c’è una caduta di valori, ci dotiamo di uno strumento di alto profilo morale  mentre ribadiamo la battaglia di chi fa parte della Lega Pro – club, dirigenti e tesserati - contro ogni pratica illecita".

     Ecco, Macalli e la sua squadra lanciano il guanto di sfida a chi fantastica future “scommessopoli” intanto che viene alzata una barriera di valori contro gli attacchi criminali; e, come ribadisce ancora Ghirelli, "chi lavora per tutelare lo sport, inteso come momento di formazione e aggregazione sociale, deve assumere condotte attive di vigilanza, prevenzione e denuncia per reprimere ogni rischio di illegalità".  

Massimiliano Morelli
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