28/11/2011
Suor Carla Brianza, originaria di Pontoglio (Brescia). La religiosa è rimasta ferita nell'assalto che alcuni ribelli hanno compiuto a Kiremba, in Burundi. Nell'azione sono stati uccisi anche il cooperante italiano Francesco Bazzani e una suora croata .
Un volontario italiano, Francesco Bazzani, 59 anni, volontario dell’associazione Ascom di Legnago, in provincia di Verona, è morto in Burundi e una suora, Carla Brianza, è rimasta gravemente ferita. È originaria della provincia di Pontoglio, in provincia di Brescia, e appartiene alla Congregazione delle Ancelle della Carità. Nel tentativo di difendersi ha afferrato il fucile che uno dei malviventi le stava puntando contro ed è stata colpita a una mano da un machete. Lo ha confermato il ministero degli Esteri, che sta seguendo la vicenda attraverso l'ambasciatore italiano in Uganda, Stefano Antonio Dejak. Nell' attacco ha perso la vita anche una religiosa croata, madre Lukrecija Mamic, 63 anni, che insieme con Francesco Bazzani lavorava all'ospedale di Kiremba, nel sud-ovest del Burundi. Bazzani si occupava in particolare del settore amministrativo e logistico della struttura sanitaria, che esiste dal 1965 e dà lavoro a 180 persone del posto, tra medici e infermieri, e ha collaborazioni con importanti università italiane.
Secondo i funzionari Farnesina, l'attacco stato perpetrato da uomini armati contro una missione religiosa nella località di Ngozi, con l'obiettivo di compiere una rapina. Sarebbe stato un colpo di fucile al bacino a causare la morte del cooperante veronese Francesco Bazzani. Il proiettile avrebbe provocato un'emorragia. Lo ha riferito Giovanni Gobbi, presidente dell'Ascom di Legnago, l'onlus per la quale Bazzani lavorava nell'ospedale africano. «Dalla ricostruzione della dinamica dell'episodio», si legge in una nota del ministero degli Esteri, «risulta che il volontario, già rapinato e ferito sei mesi fa, sempre nei pressi di Kiremba, è stato prima sequestrato e successivamente ucciso. L'irruzione con armi da fuoco nella Casa delle Suore ha comportato anche il ferimento di una religiosa italiana, sottoposta a intervento chirurgico nella notte». La suora si trova attualmente nell'ospedale di Kiremba. L'ambasciatore Dejak ha preso contatto con la moglie del cooperante ucciso, «rappresentandole il profondo cordoglio e la vicinanza delle istituzioni italiane».
La morte del volontario italiano e della suora croata, e il ferimento della religiosa italiana, sono avvenuti a seguito dell'assalto da parte di alcuni ribelli a un convento adiacente a un ospedale. Secondo Il Giornale di Brescia, la cui diocesi finanzia l'ospedale di Kiremba, il fatto è avvenuto intorno alle 21 ora locale di ieri sera: suor Carla Brianza era nella casa delle suore Ancelle della Carità, che si trova vicinissima all'ospedale voluto e costruito dai volontari bresciani oltre 40 anni fa. Un commando armato ha assaltato la struttura che ospita i religiosi, uccidendo a sangue freddo la suoara di origini croate Lukrecija Mamic. Suor Carla è stata in un primo momento tratta in ostaggio dai banditi assieme al volontario Francesco Bazzani. Gli uomini armati sono fuggiti con i due usando un'auto dell'ospedale. Nella loro fuga sono stati però intercettati da unità della Polizia del Burundi. Ne è scaturito un conflitto a fuoco con i rapitori: la religiosa bresciana è stata gravemente ferita ed è stata ricoverata nell'ospedale della missione. Niente da fare invece per il cooperante veronese, che è rimasto ucciso sul colpo.
Pino Pignatta