Cooperazione e ambiente: il caso Ecuador

Il Cosv, in collaboprazione con la Facoltà di Agraria dell’Università di Milano, organizza corsi di formazione per i campesinos

02/04/2012

Marcabelì, Balsas, Sigsipamba: nomi esotici che evocano e custodiscono i segreti e la ricchezza della terra di mezzo per eccellenza, l'Ecuador. Qui, proprio lungo l'Equatore, la biodiversità dell'ecosistema è una risorsa di inestimabile valore che deve essere preservata: un patrimonio di geni che appartengono al passato, al presente e, necessariamente, al futuro dell'umanità da difendere a tutti i costi anche se si trattasse di sacrificare una parte di interessi rappresentati dalle risorse del sottosuolo come il petrolio che fanno gola a tanti.In quest'ottica si inserisce l'impegno del Cosv, Coordinamento delle organizzazioni per il servizio volontario, che da 44 anni è schierato per la promozione della cooperazione internazionale e degli aiuti umanitari. Obiettivo numero uno, contribuire al miglioramento delle condizioni di vita delle comunità più deboli e indifese, sostenendo la difesa dei diritti primari di coloro che cercano la via della democrazia e della pace.In particolare, il Cosv ha avviato in Ecuador, a partire dal 2000, diversi progetti che hanno come attori principali e imprescindibili i campesinos, i contadini: le loro esigenze e le loro conoscenze della terra sono il motore di una missione che attraverso il contributo di università, autorità locali, municipi e associazioni intende rafforzare e migliorare tecniche, conoscenze e capacità dei piccoli produttori organizzati per favorire una gestione sostenibile del territorio, la protezione delle risorse idriche e la diffusione di buone pratiche di agricoltura.Marcabelì, Balsas, Sigsipamba sono dunque i tre cantoni che per primi hanno aderito all'iniziativa, facendo sforzi concreti ed efficaci volti a "spingere" i prodotti locali e, soprattutto, il loro consumo. Partner del progetto, firmato dal Cosv, l'Università Statale di Milano, facoltà di Agraria.Fino a oggi sono stati realizzati dieci corsi di formazione teorico/pratica per agricoltori, contadini e studenti degli istituti tecnici agrari locali, sono state stanziate 22 borse di studio per svolgere ricerche sulla ricchezza genetica del territorio, sono nati due vivai agro-forestali.Una gestione responsabile dei rifiuti, la rigorosa protezione delle fonti d'acqua, il riconoscimento di aree protette sono il corollario di un progetto che ha individuato nella malnutrizione della comunità locale un problema serio da risolvere attraverso forme di educazione alimentare che non possono non passare attraverso la conoscenza e il consumo dei prodotti locali. Ma c'è anche un altro aspetto da considerare: la necessità di creare un sistema che rompa il monopolio delle multinazionali delle sementi che occupano unaposizione di mercato ampiamente dominante. Sono dunque di profondo interesse i concetti introdotti nella Costituzione dell'Ecuador che parla apertamente di "diritti della natura".

Alberto Picci
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