Il Connecticut non uccide Caino

Dopo una moratoria di oltre 50 anni, il Senato dello Stato americano ha approvato l’abolizione definitiva della pena di morte. E la Camera sta per dire sì

06/04/2012

Il Senato del Connecticut ha approvato un disegno di leggeche abolisce la pena di morte, sostituita dall'ergastolo senza condizionale. Ora la parola spetta alla Camera dove non ci dovrebbero essere "brutte" sorpresa dato la netta superiorità numerica dei Democratici. A quel punto, l'ultimo atto dovuto prima dell'approvazione sarebbe il "sigillo" del governatore: ma anche in questo caso la strada per l'abolizione della pena di morte sembra essere in discesa dato che il governatore stesso del Connecticut, Dannel P. Malloy, ha già manifestato, più volte e in modo esplicito, l'intenzione di procedere con l'approvazione del disegno di legge.


Sono trascorsi più di cinquant'anni dall'ultima esecuzione capitale nello Stato americano, e quindi, ai più, questa abolizione potrebbe sembrare un atto dovuto, praticamente una formalità. E invece non è così: secondo un recente sondaggio pare infatti che il 62% degli abitanti del Connecticut siano in fondo ancora convinti che la pena di morte, in determinati casi previsti dalla legge, possa essere una punizione equa. Attualmente sono 11 le persone che si trovano nel braccio della morte della prigione statale. Con il Connecticut, dal 2007 a oggi, sarebbero cinque gli Stati che negli Usa hanno abbandonato la pena capitale: New York, New Jersey, New Mexico, Illinois.

Grande soddisfazione, com'è ovvio, tra le associazioni che da sempre combattono su questo fronte. Tra le prime a intervenire, la Comunità di Sant'Egidio che in una nota ha voluto congratularsi "con il coraggio dei senatori del Connecticut, che accorcia le distanze tra lo Stato americano e il cambiamento in atto nel resto del mondo sull'uso della pena di morte, mai necessario, sempre degradante, anche per chi la amministra”. E ancora: "È un'importante cambiamento culturale e politico che fa ben sperare per una giustizia sempre capace di rispettare la vita. Anche in vista dell'importante referendum sulla pena capitale in California e della nuova Risoluzione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, il prossimo novembre".

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