26/10/2011
Dopo le primavere arabe e le manifestazioni degli indignados di vari Paesi, il mondo giovanile non sarà più lo stesso. I grandi movimenti nel Nord Africa e in Medio Oriente, la mobilitazione sul Web, i social network, la piazza hanno offerto ai giovani un nuovo protagonismo, che loro non hanno più intenzione di lasciarsi scappare. Per questo, all'indomani delle "rivoluzioni" in Egitto, Tunisia, Libia - ma in alcuni Paesi come la Siria la rivolta è ancora drammaticamente in corso - e mentre dalla Spagna al resto del mondo si propaga la protesta degli indignados, la terza edizione del Meeting dei Giovani del Mediterraneo ("MeYouMe"), a
Cosenza dal 27 al 31 ottobre, riveste un significato e un valore fondamentali.
Nella città calabra si incontrano 250 giovani, dai 18 ai 35 anni - per metà italiani e per metà stranieri, provenienti da Europa meridionale, Nord Africa, Vicino oriente e Balcani - per confrontarsi e pensare a forme di collaborazione tra le reti giovanili dei diversi Paesi. Tema del Meeting di quest'anno: "Disegniamo il nostro futuro! Spazi di partecipazione dei giovani nei cambiamenti sociali". A promuovere l'evento - inserito fra le iniziative dell'Anno europeo del volontariato del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali - sono il Movimento di Volontariato italiano, la cooperativa sociale cosentina Delfino Lavoro, la Provincia, il Comune di Cosenza, l'Università della Calabria e la Fondazione Carical, con l'adesione di altri enti e associazioni (per informazioni: www.spazioxxl.it, http://meyoume.rexpo.it).
Il Meeting del 2011 arriva come conclusione del progetto "XXL-Spazi larghi di
partecipazione giovanile", promosso dal Movimento di volontariato
italiano nel corso di quest'anno coinvolgendo 1.200 ragazzi in otto
Regioni italiane. Fin dalla sua prima edizione, nel 2008, "MeYouMe" si propone come uno spazio di incontro fra i giovani che vivono, studiano, lavorano, si impegnano nello spazio di terra che gravita intorno al Mediterraneo, da sempre crocevia di popoli e volti, di idee e storie, di scambi economici e culturali. Giovani di diverse lingue e culture, accomunati dal desiderio di costruire un'area euro-mediterranea di pace, dialogo, collaborazione e sviluppo, attraverso la cooperazione tra le reti giovanili e associazioni studentesche nei vari Paesi. Tra le associazioni che partecipano all'edizione di quest'anno, ad esempio, c'è l'egiziana Developement no borders, vincitrice del Premio Euro-Med per il dialogo nel 2010; creata nel 2003, l'associazione porta avanti progetti nel campo dell'educazione e dei servizi sociali (come il sostegno agli orfanatrofi e le campagne di vaccinazioni per i bambini) e scambi internazionali.
Giulia Cerqueti