Mediterraneo, un mare di giovani

Al meeting "MeYouMe" a Cosenza si sono riuniti oltre 200 ragazzi da 22 Paesi per progettare nuove forme di partecipazione attiva e creare una rete di associazioni del terzo settore.

Una rete per il dialogo interculturale

30/10/2011
Annibale Morsillo
Annibale Morsillo

«Quest'anno a Cosenza è stato bello poter incontrare i ragazzi del Nord Africa e del Medio Oriente, avere l'opportunità di ascoltare i loro racconti dal vivo, chiedere loro della vita reale e quotidiana, che i media non ci hanno raccontato». A parlare è Annibale Morsillo, 36enne formatore nel non profit, presidente del Centro solidarietà terzo settore di Manfredonia (Foggia) e uno dei partecipanti della terza edizione di "MeYouMe", il Meeting dei giovani del Mediterraneo, che fino al 31 ottobre raduna a Cosenza oltre 200 giovani tra i 18 e i 35 anni provenienti dall'Italia e da 22 Paesi dell'area mediterranea.

«In questa edizione abbiamo posto le basi per la costituzione di "Many", una rete internazionale di associazioni studentesche e giovanili dei vari Paesi», spiega Morsillo, «i temi sui quali poniamo l'accento sono il dialogo interculturale e interreligioso». E aggiunge: «Visto che non tutti i Paesi della rete fanno parte dell'Unione europea, come italiani noi portiamo "in dote" la nostra esperienza di dialogo strutturato con le istituzioni, la nostra idea di incontro con chi ha ruoli istituzionali. Ma, in realtà, noi siamo venuti a Cosenza soprattutto per imparare: sono loro, i ragazzi di Nord Africa e Medio Oriente, quelli che portano le vere novità».  

Partecipanti al Meeting di Cosenza.
Partecipanti al Meeting di Cosenza.

Il Meeting di Cosenza è organizzato dal Movimento di Volontariato italiano (MoVi) insieme alla cooperativa sociale Delfino Lavoro e giunge come evento conclusivo del progetto "XXL-Spazi larghi di partecipazione giovanile", promosso nel corso del 2011 dal MoVi in otto Regioni italiane, con il coinvolgimento di 1.200 giovani tra i 18 e i 30 anni. «Il "MeYouMe" è un processo alla pace, al futuro», è stato il commento di Franco Bagnarol, presidente del MoVi. «Questo, più che essere un meeting, è una scuola di politica dove la gente si incontra, si dà coraggio, crede che il futuro possa essere veramente nelle nostre mani e possa creare situazioni nuove sulla nostra dimensione».

Giulia Cerqueti
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