30/10/2011
Zied Ben Armi, italo-tunisino.
Zied Ben Arbi è arrivato a Cosenza dalla Tunisia, pochi giorni dopo le elezioni che hanno segnato l'inizio di un nuovo capitolo nella storia del Paese nordafricano, dopo i 23 anni del regime di Ben Alì. Ventitré anni, studente universitario di Economia a Cartagine con doppia cittadinanza tunisina e italiana, anche Zied è un "veterano" del "MeYouMe": anche lui era presente a Cosenza già nel 2009. Ma anche per Zied questa volta il Meeting ha assunto un valore tutto nuovo e particolare.
«Sotto il vecchio regime, noi tunisini potevamo viaggiare nel resto del mondo, ma in patria non avevamo alcun diritto di critica. Adesso le cose sono cambiate. Tutti parlano dei giovani, del ruolo della gioventù nella rivoluzione. E io penso che per noi ci saranno grandi opportunità». Zied aggiunge: «Fin da quando ero bambino, mentre tutti i miei amici sognavano di andarsene dalla Tunisia, io al contrario ero convinto di voler restare nel mio Paese e fare tutto il possibile per viverci bene. Da un anno a questa parte, però, ho cominciato a pensare di voler andare all'estero ma non a causa della situazione politica, bensì per la mia formazione: ho il progetto di andare a terminare i miei studi in Francia. Poi, si vedrà».
Quanto al voto in Tunisia, che ha decretato la vittoria del partito islamico, Zied commenta: «Le elezioni sono state chiare e non c'è nulla di cui preoccuparsi, non c'è un pericolo islamista. Io, ad esempio, sono musulmano e molto credente, ma non ho nulla contro chi la pensa diversamente, rispetto tutti i partiti politici e desidero che lavorino con tranquillità. La maggior parte dei giovani tunisini è gente molto aperta; ma, d'altra parte, non possiamo certo voltare le spalle alla nostra storia, la nostra fede e le nostre tradizioni».
Giulia Cerqueti