24/06/2012
Foto: agenzia Agf.
I Gruppi di acquisto solidale, che si riuniscono per
l’assemblea annuale nelle Marche partecipano ai percorsi
di costruzione dei Distretti di economia solidale che sono le reti tra diversi
soggetti (consumatori, produttori, imprese) impegnati nella costruzione di un
modello economico basato sulla sostenibilità, sulla solidarietà e sulle
relazioni. Per questo, possiamo dire che come i Gas aggregano i consumatori, i
Des coinvolgono i produttori dell’economia solidale, i soggetti della finanza
etica e tutti gli attori dei territori che vogliono partecipare alla pratica di
un diverso sistema di produzione e consumo.
Generalmente, quando si parla di Gas
viene subito in mente il risparmio economico. Partendo dal punto che i Gruppi di
acquisto solidale non si pongono come primo obiettivo il risparmio, quanto la
pratica concreta di un modello diverso di consumo e commercio, non possiamo
negare che i portafogli dei gasisti risultano più pasciuti di altri in quanto, a
parità di una qualità molto alta dei prodotti, godono di risparmi tra il 20% e
il 50%. L'appuntamento annuale è “l’occasione di
confronto sul ruolo che queste nuove forme di economia dal basso possono giocare
all'interno di una crisi finanziaria causata proprio da quei meccanismi e da
quegli assunti rispetto ai quali Gas e Des si pongono come alternativa
concreta”, si legge nel comunicato di presentazione dell’assemblea.
Foto: agenzia Agf.
Un confronto che nasce da uno studio precedentemente sviluppato perché, nelle settimane scorse, le varie reti locali si sono confrontate sui temi centrali dell’assemblea, come la necessità di una legge sull’economia solidale, la questione energetica, il rapporto tra dimensione locale e le grandi sfide globali, nuovi modelli per l'agricoltura, la finanza etica e l'evoluzione della rete nel Sud. La tre giorni al Furlo, quindi, è finalizzata a trovare una sintesi e a individuare le strade di lavoro da praticare. Lo sforzo organizzativo dello Sbarco è sostenuto dalla Rete dell'economia solidale delle Marche (Rees Marche) che ha chiamato all’appello anche istituzioni, pro loco, associazioni e anche alcune imprese.
Inoltre, lo sforzo, più in generale, a detta degli organizzatori, è quello di fare capire che l’economia solidale non è per pochi, bensì uno modo di consumo praticabile da più persone. E non a torto perché se andiamo a leggere il “
Primo Rapporto dell’Altra Economia 2009 in Italia” vediamo che oggi, nel nostro paese, l’economia solidale copre quasi il 4% del prodotto interno lordo, conta 170 mila aziende, il 6% degli occupati dell’economia nazionale e circa 700 mila volontari, per un valore annuo che raggiunge i 60 miliardi di euro. Ogni informazione è reperibile sul sito internet
http://www.sbarcodesgas.org/
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