31/10/2012
I beduini di Khan El Ahmar
vivono sulla propria pelle il paradosso di questa terra di assurdi. Da anni gli
israeliani cercano di spostarli dal territorio in cui vivono con i loro greggi
spedendoli in un altro deserto. Motivo: il vicino insediamento israeliano
intende espandersi e fa di tutto per allontanare la comunità beduina
utilizzando anche forme di angherie davvero squallide. Ad esempio tutti i
liquami dell’insediamento vanno a finire davanti al villaggio. Dove tuttavia
non arriva la corrente elettrica che serve l’insediamento.
Sino a tre anni fa i bambini
della comunità frequentavano la scuola a 5 chilometri di distanza e per
accedervi dovevano attraversare i posti di blocco e soprattutto importanti
arterie stradali con tutti i rischi conseguenti. Da qui la richiesta della
comunità e del suo capo, Abu Kamis di costruire una scuola nel villaggio.
L’appello viene accolto da
alcune associazioni di volontariato. La struttura viene chiamata Scuola di
Gomma perché è costruita all’esterno con pneumatici di macchine usate e
fango mentre all’interno una particolare struttura ecosostenibile di legno la
isola rendendola fruibile sia d’estate (dove da maggio a settembre ci sono 50
gradi) che d’inverno quando piove in continuazione e tutto diventa fango.
Non solo i servizi educativi
sono migliorati in questi anni grazie alla cooperazione italiana ma anche
quelli sanitari. Due suore comboniane girano per i villaggi dei beduini a bordo
di una “clinic mobile” donata dalla città di Bari ed hanno coinvolto in
questa avventura medici ed infermieri sia palestinesi che israeliani.
Ma nulla è normale in questa
terra: Israele ha ordinato il primo stop ai lavori poco prima che si
concludessero. Seppure a fatica i lavori proseguono ma pochi mesi dopo
l’inaugurazione arriva la sentenza della Corte Suprema israeliana che ordina di
spostare tutta la comunità.
La scuola di gomma è stata
finanziata anche dalla Comunità europea e dalla Cooperazione italiana che oggi
– come ci ha detto il console Cantini incontrato durante un convegno sulle
primavere arabe – sta continuando a fare pressione su Israele perché receda
dalla decisione di spostare la comunità di Khan El Ahmar. Che senso può infatti
avere pagare la costruzione di una scuola e poi tacere se gli alleati
israeliani la distruggono?
Già, che senso ha?
Aluisi Tosolini, dirigente scolastico del Liceo "Bertolucci"
di Parma