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Pubblicato il 29/09/2011

Pax Christi, cacciate i caccia

Gli F-35 sono aerei militari della Lockheed Martin. L'Italia vuol comprarne 131 per oltre 15 miliardi di euro. Ma c'è chi chiede di non acquistarli evitando tagli alla spesa sociale.



Anche se il Governo tiene bloccata da tempo (almeno dalla fine 2009) la decisione definitiva, l’Italia potrebbe perfezionare a breve l’acquisto di 131 cacciabombardieri  Joint Strike Fighter F-35: un programma che al nostro Paese è fin qui costato già 1,5 miliardi di euro e ne costerà almeno altri 15, solo per l’acquisto dei velivoli, arrivando ad un impatto di 20 miliardi nei prossimi anni. Senza contare il mantenimento successivo di tali velivoli. "Taglia le ali alle armi!": la Rete italiana per il disarmo ha rilanciato la Campagna per bloccare l'acquisto dei velivoli, risparmiando cifre vertiginose, evitando così di dover tagliare nei settori della sanità, dell'assistenza, dell'istruzione e della ricerca. L'Italia, osservano i contrari, persevera nell'acquisto mentre altri Paesi - tra cui Gran Bretagna, Norvegia, Olanda, Danimarca e gli stessi Stati Uniti, capofila del progetto - hanno sollevato dubbi e rivisto la propria partecipazione. Di tutto questo s'è ampiamente parlato durante la recente Marcia della pace Perugia-Assisi. In questo video, l'intervento di don Renato Sacco, di Pax Christi (a cura di Alberto Chiara).
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Postato da anna bio il 07/12/2011 17:57

Basta comprare armi, l'italia ripudia la guerra,almeno nella costituzione ma poi si opera al contrario.se tutti i soldi che vengono spesi per le armi venissero usati per migliorare la vita umana al mondo nessuno morirebbe più di fame.Non permettiamo al nostro governo di distruggere tutte le protezioni sociali per le famiglie e i disoccupati per cpmprare i cacciabombardieri F 135. Basta mettere quei soldi nella finanziaria di Monti e metà risorse sono già recuperate, diamo il minimo vitale a tutti i disoccupati perchè ogni persona a il diritto di mangiare, togliendolo dagli scandalosi vitalizi degli ex parlamentari e consiglieri regionali e dalle retribuzioni d'oro dei manager pubblici e privati.

Postato da juancarlos il 02/11/2011 17:41

All'amico lettore Salis, mi permetto di far osservare che quei 131 cacciabombardieri F-135 sono velivoli da "offesa" e poi un così gran numero per farne cosa, forse siamo in procinto di dichiarare una guerra?.. forse che siamo una superpotenza tipo USA e Russia? mi sembra una spesa sommamente esagerata e poi con i tempi di crisi economica-fiananziaria in cui ci stiamo dibattendo, spendere tanti miliardi, quando ormai per esempio, la sanità, le scuole, Polizia e Carabinieri sono a corto di fondi per far fronte alle esigenze di vita quotidiana, mi sembra cosa deprecabilissima, assurda e demenziale.. (a meno che dietro così enormi investimenti si celano interessi obliqui ecc. ecc.......) Ciao

Postato da Franco Salis il 30/09/2011 17:51

Caro don Renato Sacco,se non avessi avuto la certezza della tua buona fede,avrei giudicato il tuo comizio,si discorsi si possono e devono giudicare,pura demagogia e quindi da rigettare. Ma che bravo,non comprare armi,costruisci scuole e ospedali poi un qualsiasi nemico, e i nemici ci sono,con un caccia ti distrugge tutto. Non abbiamo bisogno di “bei” discorsi,di per sé accattivanti,ma di discorsi seri. Cosa ti costa fare il tuo discorso? Nulla. Coloro che condividono ti diranno “bravo”,ma “bravo” te lo dice anche chi non lo condivide. “Bravo, bravo” tu disarma l’Italia e l’occidente,intanto io arricchisco l’uranio. Il tuo non è discorso serio,perché non hai speso una parola sulla difesa,compreso il gioco di parole del proverbio latino. Il tuo è un discorso pericoloso per l’umanità. La pace si costruisce giorno per giorno ricercando la giustizia,assicurando il necessario a tutti,ma ciò può essere assicurato nonostante le spese delle armi. Non puoi a priori rifiutare gli strumenti di difesa. Tieni presente, e tu lo sai benissimo,che abbiamo evitato la terza guerra mondiale perché un blocco aveva paura dell’altro. Certo non è una pace,è una pace armata,ma non è guerra.Che fine fanno gli aiuti alimentari per esempio in Somalia se non sono distribuiti con le armi? se li accaparrano i "signori della guerra".Ne consegue che tu che non vuoi le armi,sei responsabile della fame in Somalia.Non è una accusa ma solo una provocazione. Ti voglio ricordare che Ruggero Orlando parlamentare per il PSI tanti anni orsono aveva votato in parlamento contro navi da guerra. Quando ha preso atto che quelle navi sono servite per salvare (non ricordo i particolari)popolazioni del sud asiatico perseguitate dai loro governanti,ha avuto l’onestà umana e politica di riconoscere pubblicamente di aver sbagliato nella votazione.Non entro nello specifico perché non ho competenza in economia. @Pasquale Pellegrini il 29/09/2011 22.46,rileggiti i documenti del Vat. II.

Postato da DOR1955 il 30/09/2011 08:59

Al di là della necessità di rivedere il ruolo dell'Italia negli scacchieri internazionali, la prima riflessione da fare è a livello Costituzionale. La Costituzione infatti, art. 11, dice espressamente: "L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo." Infatti, fedeli a questo articolo., i nostri politici hanno intenzione di acquistare 131 cacciabomardieri F-35 per sganciare "petali di fiori" per fermare ( o fare?) le guerre in qualche paese del mondo. In secondo luogo, sempre i nostri politici, esperti di economia, ritengono più interessante e utile (che lo sia anche per qualche politico?), partecipando a guerre e guerriglie varie in giro per il mondo, permettere a qualche (una decina in tutto) azienda italiana (e non solo privata) di conquistare quote di mercato in quel paese una volta risolta la crisi. Il brutto è che all'Italia, intesa come popolo, tocca solo pagare il conto spese dell'intervento armato mentre gli utili vanno in tasca degli azionisti delle aziende interessate e poco poco allo Stato. La controprova a quanto penso l'abbiamo, anzi, l'avremo fra poco tempo in Libia; siamo andati, abbiamo bombardato, e alla fine, illusi che ci prendessero sul serio, ci troveremo a diventare il 4° o 5° partner commerciale al posto del I° che eravamo pre-guerra. Politici lungimiranti. Forse i nostri governanti pensano che l'Italia, anzi, parti dell'Italia, siano come in passato: Impero Romano e Repubblica Serenissima che dominavano il mondo. Questi sono completamente fuori dal tempo, dalla storia e anche di tes..!

Postato da folgore il 30/09/2011 02:04

Solita propaganda!

Postato da Pasquale Pellegrini il 29/09/2011 22:46

Mi pare sia giunta l'ora di ripensare il ruolo dell'Italia negli scacchieri internazionali. Non ci possiamo permettere di mantenere all'estero i soldati, anche se in alcune missioni il loro ruolo è indispensabile. la comunità cristiana deve elaborare una sua idea sui problemi della pace. Parlo del popolo, perchè il magistero ha idee ben chiare. Basta guardare la Dottrina sociale della Chiesa. A proposito di acquisti di F35, non mi pare proprio il momento. E la spesa è davvero esorbitante.

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